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Nel tardo pomeriggio di ieri si è consumata l’ultima “stucchevole” puntata del confronto sul ricorso, da parte della Società e delle sue controllate, alla Cassa Integrazione Guadagni ordinaria COVID-19 per ulteriori 5 settimane.
Infatti, nonostante l’incontro dello scorso 22 maggio si fosse chiuso con una posizione inconciliabile tra le parti, nella giornata di ieri era pervenuta alle Segreterie Nazionali una convocazione urgente da parte della Direzione aziendale che aveva lasciato presupporre un possibile ripensamento per creare le condizioni di un accordo.
Purtroppo, l’illusione che da parte aziendale fosse maturato un diverso atteggiamento è durata lo spazio di pochi minuti, durante i quali le OO.SS. sono state costrette a ribadire la posizione di venerdì u.s. che partiva dalla netta contrarietà al proseguimento della CIGO. Preso atto della determinazione dell’Azienda di attivare in ogni caso l’ammortizzatore sociale le OO.SS. si erano rese disponibile solo a condizione che venisse integrata
pienamente la retribuzione dei lavoratori e che si rivedessero le percentuali di utilizzo della stessa.
Inoltre, le OO.SS. ritengono che ci siano tutte le condizioni, viste la mutata situazione generale del Paese, con una crescita significativa e costante del traffico, dovuto alla ripresa delle attività produttive/commerciali e dei prossimi allentamenti delle restrizioni regionali e nazionali per un pieno e completo riavvio delle attivitàlavorative di tutti i dipendenti di ASPI.
A dimostrazione di questo è la posizione aziendale che ha portato al tavolo la possibilità di ricorrere alla CIGO inizialmente solo per la corrente settimana, per poi valutare intorno a metà giugno se attivare le restanti settimane residue entro il 31 agosto, in funzione dell’andamento del traffico, nonché delle eventuali aperture/chiusure legate al dato dei contagi.
L’atteggiamento aziendale è stato provocatorio ed è altresì indicativo del livello delle Relazioni Industriali che invece dovrebbero essere centrali rispetto alle sfide che l’azienda intende lanciare con il nuovo piano industriale, soprattutto in termini di recupero della credibilità e di piena condivisione dei processi.
Inoltre, si ritiene superfluo sottolineare nuovamente che, a giudizio delle Segreterie Nazionali, il ricorso alla CIGO è assolutamente ingiustificabile, visto che il traffico è in graduale ma costante ripresa, e che già nelle ultime settimane di CIGO le riduzioni di personale messe in atto dalla Società hanno determinato diverse criticità rispetto alla circolazione, nonché una riduzione delle attività di manutenzione del nastro autostradale e
degli impianti, il tutto a discapito della qualità del servizio offerto all’utenza.
Rispetto a questo, le Segreterie Nazionali non vorrebbero essere portate a pensare che la Cassa Integrazione possa servire per fare “pressioni” di carattere politico rispetto al dibattito in atto sul ricorso al credito da parte della Società e sulla possibile revoca della concessione, e i dipendenti abbiano la funzione degli “ostaggi”.
Le Segreterie Nazionali pertanto, si vedono costrette a proclamare lo STATO DI AGITAZIONE di tutte le Società del Gruppo ASPI, riservandosi di mettere in atto le opportune forme di mobilitazione del personale. La presente deve intendersi come attivazione delle procedure previste dalla legge 146/90 e dalla regolamentazione di settore, relativamente al personale sottoposto a detta normativa.

 

Roma, 26 maggio 2020
Le Segreterie Nazionali
Viabilità e Logistica