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“Abbiamo chiesto un incontro alla ministra De Micheli per avviare il più presto possibile un confronto sul sistema portuale”. Lo affermano unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, affermando che “è assai concreto il rischio di veder naufragare l’impostazione legislativa in ottica di sistema, fortemente voluta dalle organizzazioni sindacali e sin dall’approvazione della riforma nel 2017 appare emergere distintamente una volontà di boicottaggio della norma che regola il settore”.

“Il ritorno nel dibattito politico di interventi frammentati sulla portualità – affermano i sindacati – farebbe tornare indietro il Paese sul piano economico e competitivo ma anche sul piano culturale, un’eventualità per noi inaccettabile. A questo si aggiunge la conseguente modifica degli assetti legislativi tramite orientamenti giurisprudenziali che depotenziano, se non addirittura delegittimano, l’azione del parlamento”.

“Va rapidamente recuperata – chiedono Filt Cgil, Filt Cisl e Uiltrasporti – l’assenza di una autorevole regia istituzionale, capace di governare il confronto tra gli attori puntando ad individuare congiuntamente gli indirizzi strategici. Le necessità di intervento sulla legge sulla portualità, per renderla più aderente alle evoluzioni del settore, vanno esercitate con la condivisione di tutto il cluster portuale attraverso specifici interventi normativi di prospettiva”.

“Ci preoccupa – affermano infine le organizzazioni sindacali – anche il richiamo della commissione europea sul regime fiscale delle concessioni”.