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A distanza di un anno e quattro mesi dal crollo del Ponte Morandi torniamo a dover affrontare l’emergenza dell’isolamento della Liguria a causa del crollo del viadotto sull’A6 per i danni dovuti al dissesto idrogeologico, della chiusura dell’A26 per le note vicende giudiziarie e delle numerose frane che hanno interessato la viabilità ordinaria.

La Liguria ha bisogno di reagire all’ennesimo disastro, dimostrando di saper mettere in campo tutte le azioni necessarie a un rapido ripristino, in sicurezza, delle sue infrastrutture, a programmare azioni di prevenzione e di controllo, a implementare interventi di manutenzione diffusi ed efficaci, per evitare che le ricadute siano drammatiche sull’economia della Regione e sui suoi posti di lavoro.
È necessario quindi prevedere stanziamenti pubblici adeguati per incentivare il trasporto pubblico, decongestionando le città dal traffico privato anche attraverso soluzioni innovative. A tal proposito il decreto Genova va rinnovato ed esteso anche a Savona.
Vanno trovate misure adeguate di sostegno all’autotrasporto e create le condizioni logistiche adeguate a supportare i lavoratori del settore nel disagio generato dall’allungamento delle percorrenze.
Devono essere previsti adeguati incentivi al trasporto merci su ferro da e per i porti, e accelerate le opere di interconnessione dei porti liguri per rendere più efficiente il servizio.
Questa ennesimo disastro non può e non deve ripercuotersi sui lavoratori, deve diventare invece una vera occasione di ripensamento del sistema logistico regionale, di crescita e valorizzazione del lavoro di qualità, non solo l’ennesima vetrina per le campagne elettorali.
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Genova e Liguria