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Nella tarda serata di ieri, presso il nostro ufficio legale, sono arrivate le lettere di licenziamento ai danni di tre lavoratori Mittal  e probabilmente anche un altro lavoratore subirà lo stesso trattamento.

L’accusa per alcuni è di aver sottratto materiale all’azienda (materiale obsoleto che era e rimane ancora nei locali aziendali) e per altri di aver commentato su un gruppo privato di whatsapp  queste operazioni “offendendo” il direttore.

Una provocazione vergognosa  che evidentemente cerca di nascondere le colpe di Mittal, che non ha investito un centesimo negli impianti, che non fa manutenzione e non mette in sicurezza il lavoro, che non paga gli affitti degli stabilimenti allo Stato, che non paga i fornitori, che non rispetta l’accordo del 2018 annunciando 5 mila esuberi, che non rispetta neanche una gara internazionale.

Mittal cerca di nascondere le sue reali intenzioni: non vuole produrre acciaio, ma eliminare un concorrente e molto probabilmente non è interessata allo stabilimento di Genova Cornigliano.

Un gruppo dirigente  che usa metodi da Corea del Nord provocando e cercando di alzare la tensione.

Il Governo si sta rendendo complice di tutto questo, tratta senza imporre nessun vincolo alla Mittal e permette  licenziamenti a Taranto e a Genova.

Il Governo è proprietario di questi impianti siderurgici e permette queste provocazioni.

Noi non ci stiamo e lotteremo con determinazione contro questi licenziamenti e contro l’arroganza di questa azienda.

 

Segreteria Fiom Cgil Genova