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Giù le mani dal riconoscimento agli operatori della Sanità ligure!

Gli operatori della sanità sono stati l’estremo baluardo di protezione della nostra comunità nei mesi più acuti della pandemia, fino a sacrificare la loro vita per cercare di salvare le nostre.

Fino a ieri erano da tutti incensati come eroi e non appena la tempesta accenna ad affievolirsi rischiano di finire nel dimenticatoio.

L’accordo raggiunto il 25 giugno, col quale Regione ha concordato col Sindacato di premiare lo sforzo straordinario di quei mesi di sofferenza non può essere messo in discussione da cavilli burocratici. Tutti sappiamo che non è neanche lontanamente sufficiente a ripagare compiutamente sforzi e sofferenze ma giustamente Regione intende darvi attuazione ed il Sindacato lo difende come punto di partenza di un più ampio riconoscimento delle professionalità del settore.

Apprendiamo che la Ragioneria Generale dello Stato ha mosso rilievi sulla Legge Regionale Piemonte n. 12: “Primi interventi di sostegno per contrastare l’emergenza del Covid-19”, interpretando in senso fortemente restrittivo le disposizioni dell’articolo 2, comma 6, lettera b) del D.L. 34 del 19.5.2020.

Il DL 34 ha giustamente previsto la possibilità per le regioni di incrementare con risorse proprie le risorse indicate nella Tabella A allegata al D.L. 18/2020, convertito in legge 27/2020 e finalizzate alla remunerazione del personale del SSN. Ricordiamo circa 6.7mln per la nostra Regione.

Il DL rilancio ha ulteriormente incrementato tali risorse portandole a oltre 11 mln e, grazie alla pressione sindacale, Regione Liguria ne ha stanziato oltre 9, per arrivare a complessivi 21mln.

La RGS afferma che le risorse aggiuntive regionali sommate al finanziamento statale non devono superare, complessivamente, il doppio della quota di finanziamento statale attribuito a ciascuna regione entrando entrando nel merito dell’utilizzo delle risorse aggiuntive regionali previste nella legge regionale, contestando la loro integrale destinazione al sistema premiale.

Il Governo responsabilmente NON HA impugnato la LR del Piemonte ma deve ulteriormente impegnarsi per allontanare dagli accordi regionali la spada di Damocle della valutazione di merito della RGS.

Si tratta in parte di un problema generale di autonomia della contrattazione sindacale, che vale per ogni settore del pubblico impiego, i cui accordi sono costantemente messi in discussione da plurimi organi di controllo, vanificando spesso certezza ed esigibilità della contrattazione tra le parti, ancor più grave nel caso specifico del riconoscimento agli operatori della sanità.

Cgil Cisl e Uil hanno già chiesto a livello nazionale ai Ministri Speranza e Boccia di intervenire per fermare gli effetti delle richieste avanzate nella nota ministeriale e ovviamente chiediamo a Regione Liguria che proceda senza indugio a dare esecutività all’accordo sottoscritto.