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Per Cgil, Cisl e Uil  la giornata internazionale della donna è sempre stata un’occasione di riflessione e di mobilitazione, soprattutto quando i diritti delle donne hanno rischiato di essere oscurati da una mentalità ancora troppo a misura di maschio. Il mondo va avanti, i tempi cambiano ma a non mutare è un certo tipo di pensiero che non condanna a sufficienza la violenza contro le donne. Di fondo resta sempre un alibi, una giustificazione per chi si macchia di questo terribile reato che è il femminicidio. Proprio in questi giorni, che ci avvicinano all’otto marzo, il sindacato confederale ha appreso con sgomento della sentenza che ha trasformato un caso di femminicidio in qualcosa di meno efferato, meno grave, quasi da giustificare, un atto definito dai giudici: “una tempesta emotiva determinata dalla gelosia”. I 30 anni di condanna applicati a Michele Castaldo, omicida reo confesso di Olga Matei, sono diventati 16 anni a causa di una palese attenuante attribuita dal Corte di assise di appello di Bologna. È un ritorno al passato che giustifica l’assassino, che ci riporta alla cultura patriarcale in cui le donne hanno sempre avuto la peggio nel corso dei secoli. Stereotipi culturali che hanno portato il nostro Paese ad avere una legge sul delitto di onore, abolita solo nel 1981. Non saranno le donne del sindacato a puntare il dito contro la Magistratura italiana, ma riteniamo inaccettabile che, in uno dei passaggi chiave del provvedimento della Corte di assise di appello di Bologna, si utilizza il termine “tempesta emotiva” per descrivere ciò che ha scatenato il brutale assassinio di una donna. Una sentenza che non fa altro che attenuare la responsabilità di chi uccide. L’obiettivo di Cgil, Cisl e Uil è quello di creare, su tutto il territorio nazionale, momenti di aggregazione che superino il rischio di declassare la giornata internazionale della donna alla semplicistica e fuorviante condizione di festa, vogliamo riempire il nostro otto marzo di contenuti, lo faremo parlando di contrattazione di genere, ma non potremo esimerci dal ricordare la sentenza di Bologna sul fatto di Rimini e dichiararci sempre pronte alla mobilitazione ogni volta che ce ne sarà bisogno, sempre a tutela delle donne, della loro incolumità e della loro dignità. I lavori, ai quali invitiamo tutte e tutti a partecipare, si svolgeranno venerdì 8 marzo a Roma, a partire dalle ore 9,30 presso L’Aula Magna del Policlinico Umberto I. Come da programma interverranno, tra gli altri, per la Cgil Susanna Camusso, la Segretaria generale CISL Annamaria Furlan e la Segretaria confederale UIL, Ivana Veronese.
Elena Bruzzese, segretaria Camera del Lavoro Metropolitana Cgil Genova
Paola Bavoso, segretaria regionale Cisl Liguria
Nadia Maggiani, segretaria confederale regionale Uil Liguria
Genova, 7 marzo 2019