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Nel 2010, “Anno europeo della lotta alla povertà e all’esclusione sociale” il Sindacato Pensionati della Cgil Genova- Liguria presentò un lavoro di ricerca sulle “nuove e vecchie povertà” nel territorio regionale, lavoro avviato già nei primi mesi del 2009.

La povertà, oltre ai fenomeni più tradizionali ed alla condizione delle persone immigrate, riguardava anche allora famiglie giovani con lavori precari, lavoratori poveri, e anziani, persone sole, soprattutto donne. Fenomeni, dunque, attinenti anche al mondo che l’Organizzazione Sindacale si propone di rappresentare.

Il primo passo fu il confronto con coloro che da tempo si occupavano “degli ultimi”, una realtà di volontariato e di partecipazione anche in Liguria molto diffusa e solida, ora come allora.

Inoltre ci si propose di capire come il contrasto alla povertà si collocasse dentro le politiche pubbliche, con quali limiti e quali necessità di cambiamento.

Si scelse di effettuare un’indagine a carattere qualitativo, con la motivazione di voler approfondire, soprattutto, le ragioni all’origine della crescita del fenomeno e di cercare di delineare il profilo delle persone in condizioni di povertà.

A otto anni di distanza, in presenza di un peggioramento della condizione concreta di fasce significative di popolazione e di indici di povertà più alti, da un lato, e dall’altro dell’avvio di interventi strutturati di contrasto alla povertà, riteniamo utile aggiornare quel lavoro di ricerca, per fare confronti, valutare i cambiamenti, i progressi e gli arretramenti, le criticità.

I risultati della ricerca saranno messi a disposizione di tutti gli interlocutori sociali e istituzionali, così come avvenne nel luglio 2010, attraverso la presentazione e discussione pubblica sul report finale.

L’aggiornamento della ricerca sarà realizzato ripercorrendo la traccia seguita nel 2009-2010, sia per i soggetti di riferimento, sia per la copertura territoriale (tutta la regione).

Si utilizzerà quindi lo strumento dei colloqui in profondità con i responsabili delle strutture, pubbliche e private, che in modi diversi prestano aiuto e forniscono servizi e supporto alle persone in difficoltà economiche ma non solo.

Il quadro della povertà emerso dall’indagine 2009-2010 aveva messo in evidenza diversi “interrogativi in attesa di risposta”, alcuni dei quali hanno trovato riscontro nelle più recenti modifiche normative e nell’attivazione di nuovi strumenti universali di contrasto alla povertà, altri si presentano come tutt’ora inevasi.

Scopo del lavoro che verrà avviato nelle prossime settimane è quello di aggiornare le nostre conoscenze e di dare qualche ulteriore risposta a quegli interrogativi.