image_pdfimage_print

afa anzianiIl caldo afoso non ha ancora raggiunto i suoi massimi livelli stagionali, ma le tensioni sì. A giudizio del sindacato si tratta di polemiche fuorvianti, fortemente condizionate da un “clima elettorale permanente” che, ormai, pervade tutte le forze politiche.

A nostro avviso non sono certo questi i problemi che ci interessa commentare, poiché le “criticità” della popolazione anziana sono ormai croniche e si accentuano in occasione delle cicliche emergenze stagionali: caldo, freddo, epidemie influenzali. Rispetto, quindi, alle diatribe dei giorni scorsi sul colore della pelle degli “angeli custodi” per gli anziani in difficoltà, ci limitiamo a riproporre agli amministratori regionali e locali, una frase celebre quanto mai attuale: non importa di che colore sia il gatto, l’importante che prenda il topo. Ciò detto, vorremmo cogliere l’occasione dell’attenzione suscitata dai “media” sull’emergenza caldo e sui suoi riflessi, per affrontare un argomento a noi caro che però non riscuote la corretta attenzione. Si tratta del fenomeno dell’invecchiamento della popolazione che, a livello Ligure, è un dato in crescita nel tempo.

L’Istat ha rilevato che a Genova ci sono ben 133 mila nuclei familiari composti da una sola persona, di cui 52 mila hanno una età superiore ai 75 anni. Il Sindacato dei Pensionati rappresenta una grande realtà organizzativa, basti pensare che per quanto riguarda la Liguria, gli iscritti allo Spi Cgil sono ad oggi oltre 94 mila. Ed è per questo che ci sentiamo in dovere di dire la nostra sulle problematiche della popolazione anziana, aldilà delle emergenze stagionali. Gli anziani, ad esempio, in certi periodi causano criticità nei pronto soccorso degli ospedali. Forse, in molti casi, non ce ne sarebbe la necessità; ma cos’altro di più appropriato possono fare se, in particolare nei giorni prefestivi e festivi, non trovano risposte adeguate sul territorio o dai medici di famiglia?

Gli anziani subiscono inoltre gli effetti delle lunghe liste d’attesa per le visite specialistiche e la diagnostica; certo, aspettano come tutti gli altri cittadini, ma per loro è più difficile. Poiché, non sempre possono recarsi lontano dalla loro residenza, spesso non hanno chi li accompagna e non sempre sanno come trovare l’aiuto del volontariato sociale. Gli anziani poi aspettano per entrare in strutture residenziali.

A Genova attendono anche quasi un anno e molto spesso hanno relazioni familiari complicate o inesistenti. Siamo quindi in presenza di una situazione complessa e delicata sulla quale abbiamo proposte da suggerire, in particolare sulle liste di attesa e sulle questioni relative alla domiciliarità, ed è per questo che a breve chiederemo un incontro all’amministrazione regionale poiché sull’argomento intendiamo sottoporre alcune idee condivise con i sindacati dei Pensionati di Cisl e Uil.

Bruno Sciaccaluga è Segretario Generale Spi Cgil Liguria

Genova, 11 luglio 2018