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Sono ormai trascorsi mesi dall’insediamento del Governo giallorosso e i decreti sicurezza sono ancora al loro posto. “Va detto – affermano i Segretari Generali della CGIL di Genova e della Liguria – che la Ministra Luciana Lamorgese non ha più fatto ricorso all’articolo di legge che le consentirebbe di vietare l’ingresso delle navi nelle acque territoriali. Inoltre le ONG hanno ripreso a sbarcare i migranti salvati in mare e le intese sottoscritte da alcuni paesi europei hanno permesso di ridistribuire oltre confine l’85 per cento di quelli che sono arrivati in Italia”.
Proseguono: “Matteo Salvini non è più al Governo e di conseguenza si è attenuato anche il bombardamento mediatico che ha dipinto per mesi gli immigrati come coloro che vengono in Italia per rubare il lavoro. Nonostante questo, i decreti sicurezza continuano a produrre i loro effetti: i 500 mila presunti irregolari che Salvini avrebbe dovuto rimandare a casa, sono diventati 600 mila; chi era presente in Italia con permessi di protezione umanitaria da rinnovare o richiedenti asilo in attesa del permesso di soggiorno si sono visti negare qualsiasi tipo di protezione”.
“Sono saltati i percorsi di integrazione – aggiungono Vesigna e Magni – lasciando migliaia di migranti per strada, cancellando il lavoro di almeno 15 mila operatori del terzo settore. Non è chiudendo i centri di accoglienza che si crea sicurezza, non è riducendo la libertà di manifestare che si rendono le nostre città più sicure”.
I decreti sicurezza non si limitano a criminalizzare i migranti che prendono la via del mare nella speranza di una vita migliore: a salire sul banco degli imputati ci sono anche i lavoratori scesi in sciopero o che manifestano per i diritti.
“Attenzione! – precisano i Segretari – non si sta parlando di atti violenti per i quali c’è il codice penale. I decreti inaspriscono le sanzioni per resistenza a pubblico ufficiale sino ad arrivare al carcere e sembrano confezionati per limitare la libertà di manifestare anche quando questa si esprime con forme di opposizione pacifica e non violenta. I decreti sicurezza vanno aboliti: da questo governo ci aspettiamo un deciso cambio di passo”.