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Comunicato Stampa Libera Liguria Finanziamento Beni Confiscati alle Mafie

A pochi giorni dalla giornata nazionale in ricordo di tutte le vittime innocenti delle mafie l’approvazione della legge che garantisce un finanziamento stabile per la ristrutturazione dei Beni Confiscati alle mafie è un fondamentale passo nel percorso di restituzione alla cittadinanza di quei beni simbolo della lotta alla Criminalità Organizzata. Questa normativa segna un’evoluzione significativa nel lungo percorso legislativo di lotta alle mafie e di promozione della legalità, iniziato nel Marzo del 2012 con l’emanazione della legge 7/2012 c.d. “antimafia”, che fino ad oggi non aveva trovato adeguato sostegno finanziario.

Il nostro ringraziamento va innanzitutto alla Commissione Regionale Antimafia il cui lavoro incessante ha reso possibile questo importante traguardo.

Desideriamo altresì farci portatori di un sentimento di gratitudine a tutte le associazioni e ai numerosi attori della Società Civile che, negli ultimi dodici anni, riunite in rete, hanno insistito con forza e senza mai perdere la speranza, affinché la legge trovasse adeguati finanziamenti per non restare lettera morta. La loro perseveranza e il loro impegno sono stati fondamentali per mantenere alta l’attenzione su un tema di cruciale importanza per la nostra regione e per l’intero Paese. Restiamo convinti che questo costante lavoro di “pungolo” sia un impegno fondamentale e mai scontato, che recentemente è stato rinnovato con una serie di precise richieste al mondo istituzionale e della società civile attraverso la piattaforma “Raccontiamo il bene” (https://www.libera.it/schede-2414-beni_confiscati_libera_vendita_mafie)

Questa legge rappresenta non solo una vittoria nella lotta contro le mafie, ma anche un importante investimento nel futuro del territorio ligure, con la valorizzazione dei beni confiscati che potranno ora essere destinati a fini sociali, educativi e culturali, contribuendo così alla crescita e allo sviluppo della nostra comunità.

Libera Liguria rinnova il proprio impegno a supportare e promuovere iniziative volte alla diffusione della cultura della legalità e del rispetto dei diritti, convinta che solo attraverso la partecipazione attiva e consapevole di tutti i cittadini sia possibile costruire una società più giusta e inclusiva.

Per maggiori informazioni:

Andrea Macario Referente Libera Liguria

liguria@libera.it

+39 3401093633

Intervista a Igor Magni, Segretario Generale Cgil Genova, sulla rivista Info Servizi Fiscali

Genova e la sua area metropolitana esprimono il 60 per cento dell’economia e degli abitanti della Liguria. Qual è la condizione del lavoro?

Sono state 116.202 le assunzioni che nel 2022 hanno riguardato l’area metropolitana genovese, ma solo il 13.6 per cento di queste sono state a tempo indeterminato. A questo dato negativo si aggiunge quello altrettanto preoccupante del calo demografico: nel 2022 Genova ha perso 2.458 abitanti fermandosi a quota 558.745. Decremento demografico e precarietà del lavoro sono elementi che dovrebbero far riflettere politica e istituzioni. Il problema della precarietà del lavoro ha un duplice effetto negativo: pesa sulle spalle di chi si trova in questa condizione e non incentiva a restare o a costruirsi una famiglia con il risultato che Genova è sempre più piccola e vecchia. E questi dati fotografano una realtà alla quale si aggiunge una lunga stagione di stagnazione economica e l’insieme determina l’impoverimento sociale ed economico dell’intera area metropolitana.

Quali sono le strade per uscire da una situazione così complicata?

Da tempo abbiamo chiesto al Comune di Genova l’istituzione di una cabina di regia che inverta questo trend negativo e affronti seriamente i temi del lavoro. Per Genova e per l’economia nazionale, è centrale il Porto, il cui adeguamento dovrà consolidare e far crescere i traffici e il suo peso in Italia e in Europa, senza però che il maggior flusso di merci in entrata ed in uscita diventi solo una servitù, ma crei valore aggiunto per il territorio. Genova è Porto, con i traffici, la cantieristica e le riparazioni navali, ma è anche industria pesante che, nonostante il ridimensionamento di questi ultimi anni continua ad esprime eccellenze a livello internazionale che da sole però non bastano; il compito delle istituzioni deve essere quello di creare le condizioni per favorire insediamenti produttivi, rilanciando gli esistenti e lo sviluppo di aziende manifatturiere che, se adeguatamente indirizzate, possono essere bacini di buon lavoro a tempo pieno e di qualità. Non si può pensare di puntare tutto su una crescita economica legata quasi esclusivamente a turismo, commercio e servizi perché questi, senza un’adeguata crescita dell’industria, non potranno essere volano occupazionale vista la natura stessa di queste realtà: contratti precari, part time o a tempo determinato. Già oggi il mondo degli appalti, a partire da quelli pubblici, offrono condizioni di lavoro difficilissime. Nella grande distribuzione l’eccesso di metrature in proporzione al numero di abitanti a seguito di uno sviluppo incontrollato, non solo non ha creato contenimento dei prezzi, ma i costi d’impresa si sono scaricati su lavoratrici e lavoratori che vivono condizioni sempre più complicate: precarietà, flessibilità estrema su esigenze aziendali, part time infiniti, bassi salari e contratti di lavoro non rinnovati. Inoltre, il piccolo commercio, ne subisce gli effetti nefasti che uniti ad un aumento degli affitti altissimo aumenta le chiusure incidendo sull’occupazione e sull’impoverimento sociale dei quartieri.

E’ possibile tracciare una mappa delle priorità?

In questo contesto i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e resilienza possono rappresentare una opportunità a patto che sviluppino condizioni di lavoro di qualità, rivolte all’occupazione locale e ai giovani che, in mancanza di prospettive, sono costretti a cercare opportunità altrove. Ma sarebbe necessaria anche una maggiore sinergia tra mondo del lavoro e università, sia per cercare di dare risposte ai nostri ragazzi e magari attirarne da fuori regione, sia per dare risposte alle esigenze delle imprese sempre più attente alla competizione internazionale. I problemi aperti sono tanti e anche per questo motivo le priorità della politica stridono con quelle del Paese: il rilancio di una industria che sia compatibile con lo sviluppo sostenibile e rispettosa dell’ambiente, le nuove rotte portuali e il gigantismo navale e, non ultime, le guerre fuori e dentro all’Europa, sono temi che non si possono affrontare in solitudine. Anche per questi motivi la Cgil è contraria al progetto di autonomia differenziata portata avanti dal Governo con il quale si accentuerà il divario tra regioni più ricche e quelle più povere, in cui le prime potranno trattenere il cosiddetto residuo fiscale impedendo di fatto lo sviluppo di una politica industriale nazionale, infrastrutture efficienti, senza parlare di quello che accadrà a scuola e sanità. A questo proposito la Cgil si sta organizzando con molte altre realtà che condividono le nostre preoccupazioni per contrastare questo disegno con tutti gli strumenti a nostra disposizione. Infine, una battuta sulla nostra città e sui rapporti con il Comune sulle politiche sociali: attraverso la contrattazione, si deve provare a dare risposte all’aumento delle povertà e alla crescita delle disuguaglianze accentuate dal grave disimpegno del Governo che è intervenuto a gamba tesa eliminano il reddito di cittadinanza che, seppur con tutti i limiti e le storture, rappresentava una soluzione a situazioni di indigenza e contenendo le risorse per i bonus affitti con il risultato di diminuire l’impegno al contrasto delle povertà, al sostegno ai servizi pubblici, sanità e scuola, scaricando il problema sulle spalle dei Comuni e quindi sui cittadini.

Igor Magni Segretario Generale Camera del Lavoro Metropolitana di Genova

Giovedì 11 aprile 2024 sciopero generale di Cgil e Uil con iniziative su tutti i territori della Liguria

Giovedì 11 aprile sciopero generale di 4 ore con iniziative su tutti i territori della Liguria: “Zero Morti sul Lavoro, per una giusta riforma fiscale, per un nuovo modello sociale di fare impresa”.

Cgil e Uil hanno proclamato 4 ore di sciopero generale in tutti i settori privati per la giornata di giovedì 11 aprile. Gli obiettivi della mobilitazione nazionale, che saranno declinati anche a livello territoriale, sono: zero morti sul lavoro, una giusta riforma fiscale, un nuovo modello sociale di fare impresa.

Obiettivi e ragioni dello sciopero:

Zero Morti sul Lavoro. Occorre cancellare le leggi che negli anni hanno reso il lavoro precario e frammentato, superare la logica del subappalto a cascata e ripristinare la parità di trattamento economico e normativo per le lavoratrici e i lavoratori di tutti i lavoratori. Rafforzare subito le attività di vigilanza e prevenzione incrementando le assunzioni nell’Ispettorato del Lavoro e nelle Aziende Sanitarie Locali. Mai al lavoro senza un’adeguata formazione e diritto alla formazione continua per tutte le lavoratrici e i lavoratori. Occorre una vera patente a punti per tutte le aziende e tutti i settori che blocchi le attività delle imprese che non rispettano le norme di sicurezza. Diritto delle lavoratrici e dei lavoratori di eleggere in tutti i luoghi di lavoro i propri rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. Obbligo delle imprese ad applicare il CCNL firmati dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative ed al rispetto sulle norme della sicurezza quali condizioni per poter accedere a finanziamenti e incentivi pubblici.

Per una giusta riforma fiscale. La delega che il governo sta applicando invece di combattere l’evasione fiscale e contributiva introduce sanatorie, condoni e concordati. Non tassa gli extraprofitti, favorisce le rendite finanziarie e immobiliari, il lavoro autonomo benestante e le grandi ricchezze. Questa impostazione del governo va contrastata e invertita con: la riduzione della tassazione sul lavoro dipendente ed i pensionati; tassare le rendite e contrastare l’evasione. Occorre così promuovere un fisco progressivo abolendo la flat tax, estendendo la base imponibile dell’IRPEF a tutti i redditi. Indicizzare all’inflazione reale le detrazioni da lavoro e da pensione e detassare gli aumenti contrattuali. Occorre andare a prendere le risorse dove sono per finanziare sanità e istruzione, non autosufficienza, diritti sociali e investimenti pubblici.

Per un nuovo modello sociale di fare impresa. Occorre rimettere al centro delle politiche economiche e sociali del governo e delle imprese il valore del lavoro a partire dal rinnovo del contratti nazionali e da una legge sulla rappresentanza. La centralità della salute della persona, la qualità di un’occupazione stabile e non precaria, una seria riforma delle pensioni, il rilancio degli investimenti pubblici e privati per riconvertire e innovare il nostro sistema produttivo e puntare alla piena e buona occupazione a partire dal Mezzogiorno.

Vendita Secolo XIX: Slc Cgil, Fistel Cisl “Chiesto incontro chiarificatore con azienda”

Apprendiamo dalla stampa che è stata raggiunta l’intesa preliminare tra Gedi e Msc finalizzata alla cessione del Secolo XIX: risultano pertanto fondate le notizie delle ultime settimane circa la vendita imminente della testata, notizie che il gruppo Gedi, nonostante le reiterate richieste, non aveva voluto smentire e su cui non ha voluto coinvolgere le organizzazioni sindacali. Al momento non si conoscono i dettagli della cessione ma una cosa è certa: non tollereremo manovre volte a ridefinire il perimetro occupazionale dell’attuale GNN.

Ancora una volta le preoccupazioni evidenziate dai lavoratori e dalle rappresentanze sindacali si sono rivelate più che legittime e fondate, mentre non ci risulta allo stato comprensibile la decisione del gruppo Gedi di dismettere una testata così importante. E’ evidente tuttavia che non potrà trattarsi di una mera operazione di mercato, ma sarà necessario chiarire quanto prima gli obiettivi e gli investimenti che la nuova dirigenza intende compiere.

Per questi motivi le scriventi Organizzazioni sindacali richiedono da subito un incontro allo scopo di conoscere quanto prima i dettagli dell’operazione, avvertendo che in mancanza di riscontri certi, saranno costrette ad intraprendere ogni azione necessaria per la tutela del futuro occupazionale dei lavoratori.

 

Le Segreterie Territoriali Slc Cgil e Fistel Cisl

Cgil, Cisl e Uil: “Tari, accordo tra Cgil Cisl Uil e il Comune di Genova per aiutare le fasce più deboli”

La prossima settimana verrà pubblicato il bando per i contributi relativi alla Tari 2023 che è il risultato dell’accordo siglato da Cgil, Cisl e Uil Genova e Liguria e il Comune dopo una proficua trattativa “Difficoltà legate alle modalità di accesso dei cittadini al contributo determinate dal passaggio da una piattaforma informatica ad un’altra, scelta di Palazzo Tursi, hanno determinato il ritardo della pubblicazione. Genova ha la Tari tra le più alte del paese, con un impatto importante su molti cittadini. E proprio per questo motivo abbiamo sottoscritto unitariamente l’accordo che ha migliorato quello precedente e che va incontro alle fasce più deboli”, spiegano Igor Magni (Cgil Genova), Marco Granara (Cisl Genova) ed Emanuele Ronzoni (Uil Liguria). Nel dettaglio sono stati messi a disposizione fondi per un totale di 1 milione e 200 mila euro da destinare a pensionati over 70 (soli o con un familiare a carico) e a nuclei familiari da 1 a 4 figli a carico sotto i 26 anni: in entrambi i casi è necessaria un’ISEE fino a 20 mila euro. Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto inoltre che, nel caso in cui non venissero utilizzate tutte le risorse disponibili per il contributo, le somme residue vengano destinate entro l’esercizio in corso alle fasce più deboli della popolazione con modalità che dovranno essere concordate.

BONUS TARI 2023: 100/150 euro di riduzione

Vieni da noi per richiederlo. Verifica i requisiti sul volantino (vedi allegato).
Qui l’elenco delle nostre sedi:

Sede comprensorio di Genova – Area Metropolitana:
Spi – Cgil
Via S.Giovanni d’Acri, 6
16152 Genova (Ge)
fax 010-6028370 tel 010-6028371
spi.genova@liguria.cgil.it

Leghe e Sedi territoriali:

Lega Centro Est – Centro Storico – Via E. Raggio 3/1  tel. 010 2472153
sedi:

Lagaccio – Via del Lagaccio 74 r. tel.  010 0966840
Castelletto – Piazzetta Marchi 6 tel. 010 09651945
Oregina – Via Balestrazzi 38 r. tel. 010 234015

Lega Centro Ovest  – Sampierdarena – Via Stennio 11 r. tel. 010 418831
sedi:
Porto
 – Via Milano 40b/2 tel. 010 261048
S. Teodoro – Via Bologna 59 r. tel. 010 252143

Lega Bassa Valbisagno  – Marassi / San Fruttuoso – Corso Sardegna 4 D r. tel. 010 3519142-43-44

Lega ValbisagnoMolassana – Via Molassana 122 H tel. 010 8356981

Lega ValpolceveraBolzaneto – Via Zamperini 11
tel. 010 7453574
sedi:

Pontedecimo – Via Beata Chiara 4 r. tel. 010 7801423
Rivarolo – Via A. Piccone 16 A tel. 010 7491657
Sant’Olcese – Via F.lli Cervi 11 tel. 010 713116
Campomorone – Via Martiri Libertà 30 r. tel. 010 7855368
Serra Riccò – Piazza Santo Poggi 1 A tel. 010 751233

Lega  Medio Ponente  – Sestri Ponente – Via Sestri 227 r. tel. 010 6480221
sede: Cornigliano – Via S. G. D’Acri 6 tel. 010 6028-425-426

Lega Ponente – Voltri – Via Chiaramone 38/1 tel. 010 6136329
sedi:
Pegli
 – Via Cialli 23 r. tel. 010 6982751
Prà – Piazza Sciesa 8 tel. 010 660622
Centro Servizi Ca’Nova – Via 2 Dicembre 30 r. tel. 010 6121861
Arenzano – Via Terralba 8 tel. 010 9123079
Cogoleto – Via Parenti 24 tel. 010 9182300

Lega Levante  Sturla – Passo Vezzelli 4 tel. 010 3742591
sede: Quinto – Via Majorana 74 r. tel. 010 3200214

Lega Valle ScriviaBusalla – Via Vittorio Veneto 135 tel. 010 0965211
sede: Ronco Scrivia – Via Vittorio Veneto 28-30 r tel. 010 935236

Lega Valle Stura – Rossiglione – Via Caduti della Libertà 9 tel. 010 924267

Lega Tigullio Golfo Paradiso  – Chiavari – Corso Garibaldi 49/1 tel 0185 1871567
sedi:
Rapallo – Corso C. Colombo 11 tel. 0185 67541
Recco – Via B. Assereto 17/1 tel. 0185 720070
Sestri Levante – Via E. Fico 54 tel. 0185 479617

il volantino

Poligrafici Secolo XIX: aperto lo stato di agitazione del personale

I lavoratori poligrafici de Il Secolo XIX, riuniti oggi in assemblea, hanno dato mandato alla propria rappresentanza sindacale di
proclamare lo stato di agitazione del personale, condividendo la preoccupazione già espressa dai colleghi giornalisti nelle scorse
settimane.
Nonostante le reiterate richieste di chiarimenti sulle voci di una vendita della testata, l’Editore non ha ancora voluto smentire né
fare chiarezza, dimostrando così scarso rispetto nei confronti dei propri dipendenti, già provati da mesi di ammortizzatori sociali e
sempre più oberati da ritmi di lavoro incessanti.
Il carico di lavoro richiederebbe infatti nuove risorse che da tempo si auspicano ma che tardano tuttavia ad arrivare, vista la mancanza
di un piano di investimenti e di una strategia aziendale tale da restituire dignità ai lavoratori e garantire una valorizzazione delle
loro professionalità.
Le RSU e le Segreterie Territoriali Slc Cgil e Fistel Cisl proclamano pertanto lo stato di agitazione del personale poligrafico, unica scelta
possibile visto il perdurare del silenzio aziendale, e avvertono che metteranno in campo fin da subito tutte le iniziative utili alla tutela
dei lavoratori che rappresentano.

Genova, 27 marzo 2024

Le RSU GNN
Le Segreterie Territoriali Slc Cgil e Fistel Cisl

Cgil e Uil, giovedì 11 aprile sciopero generale per tutti i settori privati

CGIL E UIL PROCLAMANO PER TUTTI I SETTORI PRIVATI 4 ORE DI SCIOPERO GENERALE PER GIOVEDÌ 11 APRILE 2024

ed invitano tutte le lavoratrici e i lavoratori a aderire e a partecipare alle iniziative e mobilitazioni che saranno organizzate a livello territoriale.

GLI OBIETTIVI E LE RAGIONI DELLO SCIOPERO SONO:

1 ZERO MORTI SUL LAVORO

• La salute e la sicurezza sul lavoro devono diventare un vincolo per poter esercitare l’attività d’impresa;

• Cancellare le leggi che negli anni hanno reso il lavoro precario e frammentato;

• Superare il subappalto a cascata e ripristinare la parità di trattamento economico e normativo per le lavoratrici e i lavoratori di tutti gli appalti pubblici e privati;

• Rafforzare le attività di vigilanza e prevenzione incrementando le assunzioni nell’Ispettorato del Lavoro e nelle Aziende Sanitarie Locali;

• Mai al lavoro senza un’adeguata formazione e diritto alla formazione continua per tutte le lavoratrici e i lavoratori;

• Una vera patente a punti, per tutte le aziende e per tutti i settori, che blocchi le attività alle imprese che non rispettano le norme di sicurezza;

• Diritto delle lavoratrici e dei lavoratori di eleggere in tutti i luoghi di lavoro i propri Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza;

• Obbligo delle imprese ad applicare i CCNL firmati dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative ed al rispetto delle norme sulla sicurezza; quali condizioni per poter accedere a finanziamenti/incentivi pubblici.

2 PER UNA GIUSTA RIFORMA FISCALE

Lavoratori dipendenti e Pensionati pagano oltre il 90% del gettito IRPEF, mentre intere categorie economiche continuano a non pagare fino al 70% delle imposte dovute. L’evasione complessiva continua ad essere pari a 90 miliardi all’anno.

• La delega che il governo sta applicando invece di combattere l’evasione fiscale e contributiva introduce nuove sanatorie, condoni e concordati.

Non tassa gli extraprofitti, favorisce le rendite finanziare e immobiliari, il lavoro autonomo benestante e le grandi ricchezze;

Questa impostazione del governo va contrastata ed invertita:

• È necessario ridurre la tassazione sul lavoro dipendente ed i pensionati, tassare le rendite e contrastare l’evasione;

• Promuovere così un fisco progressivo abolendo la flat tax, estendendo la base imponibile dell’IRPEF a tutti i redditi;

• Indicizzare all’inflazione reale le detrazioni da lavoro e da pensione e detassare gli aumenti contrattuali;

• Occorre andare a prendere le risorse dove sono per finanziare sanità istruzionenon autosufficienzadiritti sociali e investimenti pubblici.

3 PER UN NUOVO MODELLO SOCIALE E DI FARE IMPRESA

Vogliamo rimettere al centro delle politiche economiche e sociali del governo e delle Imprese il valore del lavoro a partire dal rinnovo dei CONTRATTI NAZIONALI e da una legge sulla rappresentanza, la centralità della salute e della persona, la qualità di un’occupazione stabile e non precaria, una seria riforma delle pensioni, il rilancio degli investimenti pubblici e privati per riconvertire e innovare il nostro sistema produttivo e puntare alla piena e buona occupazione a partire dal Mezzogiorno.

 

 

da cgil.it

Lavoro: Cgil, Assemblea generale vara strategia complessiva di mobilitazione

La mobilitazione della Cgil non si ferma e prosegue con tutti gli strumenti a disposizione, dalle iniziative alle assemblee, dagli scioperi alle manifestazioni nazionali, dal sostegno alle vertenze per i rinnovi dei contratti alla raccolta delle firme per i referendum e le proposte di legge di iniziativa popolare. Per il lavoro stabile e di qualità, per aumentare salari e pensioni, per una vera riforma fiscale, per difendere e rilanciare il servizio sanitario nazionale, per la salute e la sicurezza in tutti i luoghi di lavoro, per un nuovo modello sociale che rimetta al centro il lavoro e la persona.

L’assemblea generale della Confederazione, riunitasi oggi a Roma, ha infatti deciso di impegnare ogni livello e struttura dell’organizzazione per la realizzazione della strategia complessiva di mobilitazione. Sono state stabilite le date e le modalità dei vari appuntamenti ed è stato dato il via libera anche alla campagna referendaria in materia di tutela contro i licenziamenti illegittimi, di superamento della precarietà e di sicurezza nel lavoro in appalto.

Quattro i quesiti referendari: i primi due sui licenziamenti, uno sul superamento del contratto a tutele crescenti e l’altro sull’indennizzo nelle piccole imprese, il terzo sulla reintroduzione della presenza delle causali per i contratti a termine; e il quarto, relativo agli appalti, sulla responsabilità del committente sugli infortuni sul lavoro.

Per quanto riguarda i referendum, dopo la deposizione dei quesiti in Cassazione, i controlli previsti dalle procedure vigenti e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, partirà la raccolta delle firme. Tale iniziativa sarà sostenuta da assemblee in tutti i luoghi di lavoro e in tutti i territori, costruendo un vasto arco di alleanze sociali, e sarà completata da proposte di legge d’iniziativa popolare su lavoro, rappresentanza, povertà e salute.

Il primo appuntamento sarà giovedì 11 aprile, data scelta da Cgil e Uil per uno sciopero generale di quattro ore in tutti i settori privati, otto in quello dell’edilizia, con manifestazioni ed iniziative territoriali a sostegno delle comuni rivendicazioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, giusta riforma fiscale, nuovo modello di fare impresa, contrasto alla precarietà e rinnovo dei contratti nazionali.

Si proseguirà sabato 20 aprile con una manifestazione nazionale a Roma, indetta da Cgil e Uil. Al centro i temi della salute e sicurezza, il diritto alla cura e alla sanità pubblica, la riforma fiscale e la tutela dei salari.

Sabato 25 maggio, invece, si svolgerà una grande manifestazione nazionale a Napoli de ‘la Via Maestra’ contro il premierato e l’autonomia differenziata, per la realizzazione dei diritti al lavoro, alla salute, alla conoscenza, ad una previdenza universale sanciti dalla nostra Costituzione, per la pace e per fermare ogni guerra.

Come ogni anno la Cgil garantirà il proprio impegno alla presenza e alla partecipazione a tutte le iniziative che si svolgeranno il 25 aprile, a partire da quella nazionale di Milano, sostenendo i valori e i contenuti della nostra democrazia repubblicana e antifascista fondata sul ripudio della guerra, sul diritto al lavoro e sui diritti sociali e civili.

da cgil.it  

Guarda le nostre richieste su salute e sicurezza: QUI

Hi Lex: prosegue il confronto tra sindacati e azienda

In relazione agli articoli riportati da alcuni organi di stampa nella giornata di venerdi 22 marzo che fanno riferimento all’apertura di un confronto tra azienda e sindacati in merito al calo dei carichi di lavoro in Hi-Lex, la Fiom CGIL di Genova e Tigullio precisa quanto segue:

L’incontro previsto per martedì 26 marzo e richiesto unitariamente da Fim, Fiom e Uilm ha all’ordine del giorno la prosecuzione del confronto sul contratto integrativo aziendale. L’azienda non ha manifestato, quantomeno alla Fiom CGIL, nessuna intenzione di modificare l’impostazione del suddetto incontro.

La trattativa, iniziata nell’ottobre dello scorso anno, aveva prodotto un primo risultato positivo con l’accoglimento di una delle richieste incluse nella piattaforma presentata all’azienda: un premio una tantum per tutti i dipendenti da elargire entro fine 2023.

Nella prosecuzione dell’incontro restano aperti altri nodi da sciogliere: l’istituzione di un premio risultato da elargire nel caso del raggiungimento di obiettivi concordati tra le parti, la sistemazione dell’inquadramento professionale e anche la richiesta di una riduzione d’orario a parità di salario formulata proprio per far fronte agli inevitabili contraccolpi che deriveranno dalla difficile transizione “green” che comincia a farsi sentire in tutto il settore automotive.

La Fiom è pienamente consapevole delle difficoltà che caratterizzano questa fase, ma non è disposta ad avvallare forzature da parte dell’azienda come il cambio in corsa dell’agenda precedentemente concordata o il reiterarsi di decisioni unilaterali come quella che vede collocare in ferie forzatamente i lavoratori in produzione senza ricercare preventivamente un accordo con i delegati sindacali che li rappresentano.

Un atteggiamento che peraltro stride pesantemente con le dichiarazioni trionfalistiche sull’andamento dell’azienda, profuse in abbondanza attraverso la stampa nei mesi scorsi.

La prosecuzione della discussione sul contratto aziendale può invece rappresentare un’occasione per concordare le modalità di confronto sul tema delle oscillazioni dei carichi di lavoro che caratterizzano il settore dell’automotive.

Hi-Lex se ne faccia una ragione: altre forzature e illusorie scorciatoie non produrranno alcun risultato se non quello di inasprire i rapporti tra organizzazioni sindacali e azienda.

 

FIOM Genova e Tigullio