Home Blog

Landini, 25 aprile, liberiamo il lavoro. Al via domani la raccolta firme per i 4 referendum

Parte domani, 25 aprile, Festa della Liberazione, la raccolta delle firme per i quattro referendum popolari promossi dalla Cgil: ‘Per il lavoro stabile, dignitoso, tutelato e sicuro ci metto la firma’.

“Il 25 aprile – afferma il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, in un video appello – è una data fondamentale per la nostra democrazia e per la nostra Costituzione antifascista”. “Il 25 aprile – prosegue – parte la raccolta di firme per i referendum: vogliamo cancellare la precarietà e affermare la libertà nel lavoro. Firma per un lavoro stabile, dignitoso, tutelato e sicuro. Il lavoro è un bene comune”.

La campagna referendaria decisa lo scorso 26 marzo dall’Assemblea generale della Cgil punta a cambiare, attraverso il referendum, alcune leggi “sbagliate”. Il lavoro deve essere tutelato, in quanto diritto costituzionale. Deve essere sicuro, perché di lavoro si deve vivere e non morire. Deve essere dignitoso e perciò ben retribuito. Deve essere stabile, perché la precarietà è una perdita di libertà.

Numerose le iniziative per la raccolta firme ai banchetti previsti per domani in tutta Italia. Il segretario generale della Cgil apporrà la sua firma poco prima dell’iniziativa in programma alle ore 15 a Gattatico (RE) per il 79° anniversario della Liberazione a Casa Cervi. Si potrà firmare anche online dal sito Cgil.it.

Per tutte le informazioni visita: https://www.cgil.it/referendum

Ricercatori Ospedale Gaslini: Infantino (Fp Cgil) “stabilizzati 21 ricercatori: vinta la battaglia iniziata anni fa”

“Dopo anni di mobilitazioni e proteste finalmente si raccolgono i frutti della lotta dei precari del Gaslini: 32 ricercatori saranno stabilizzati e questo grazie all’impegno di lavoratrici e lavoratori che non hanno mai smesso di sostenere la vertenza” così Luca Infantino Segretario Fp Cgil Genova commenta la stabilizzazione di 32 precari della ricerca (21 ricercatori sanitari e 11 collaboratori professionali di ricerca sanitaria) “la vertenza si è intensificata subito dopo la fine dell’emergenza covid e interessa un centinaio di ricercatori precari genovesi della sanità in servizio presso il Gaslini e il San Martino “Grazie a tutte le ricercatrici e a tutti i ricercatori che in questi anni non si sono dati per vinti e hanno continuato a lottare per il loro riconoscimento professionale e per continuare a rendere grande la ricerca italiana – conclude Infantino – la vertenza però non è conclusa e andremo avanti sinchè tutti saranno stabilizzati”.

Fp Cgil Genova

Operatori socio sanitari: a Genova nel pubblico ne mancano 200

“A Genova mancano almeno 200 operatori socio sanitari che potrebbero essere assunti domattina e invece tra qualche mese scadrà la graduatoria e si dovrà rifare un altro concorso sprecando altro tempo e soldi pubblici” così Luca Infantino Segretario Generale Fp Cgil Genova descrive la pesante situazione che coinvolge direttamente i pazienti genovesi delle strutture socio sanitarie pubbliche.

La figura dell’operatore socio sanitario è fondamentale allo svolgimento delle attività quotidiane che riguardano i pazienti specialmente i più fragili e non autosufficienti. La carenza di questo personale altamente specializzato si fa sentire in quasi tutte le strutture socio sanitarie e si stimano in 200 le posizioni mancanti nell’area metropolitana.

Le assunzioni potrebbero essere effettuate rapidamente vista la presenza di una graduatoria con oltre 800 idonei che però scadrà nel prossimo mese di ottobre “Bisogna assumere e fare presto, sia per dare un aiuto a chi sta lavorando sotto organico, sia per dare una risposta ai pazienti e anche per garantire una occupazione a chi ha sostenuto un concorso pubblico e sta aspettando di poter lavorare e dare il proprio contributo – commenta Infantino – Quanto dichiarato dal Presidente Toti nei confronti dei dirigenti delle aziende ospedaliere circa la loro diretta responsabilità sui bilanci di fatto sta bloccando le assunzioni e non è accettabile che i debiti delle aziende vengano ripianati dai sacrifici del personale e dei pazienti”.

Fp Cgil Genova

In Questura a Genova si è parlato di benessere organizzativo dei poliziotti, tutela legale e azioni risarcitorie. Intervento del questore Silvia Burdese all’iniziativa del Silp Cgil

Tutela delle vittime del dovere, costituzione di parte civile contro imputati di reati a danno dei poliziotti, sistema assicurativo della tutela legale. Di questo e di molto altro si è parlato stamani in Questura a Genova con l’avvocato professor Carlo Golda, col segretario generale Silp Cgil Pietro Colapietro e col questore dott.ssa Silvia Burdese che è intervenuta al convegno organizzato dal sindacato di polizia dedicato all’adempimento del dovere e alla tutela dei lavoratori in divisa esposti a rischio. Proprio il questore Burdese ha sottolineato l’importanza del benessere organizzativo anche per i poliziotti mentre il segretario generale Silp Cgil Pietro Colapietro ha fatto il punto sulle numerose criticità esistenti e sulla necessità di risposte concrete da parte di chi ha responsabilità politiche e di governo. Il segretario provinciale genovese del Silp Cgil, Salvatore Artale, organizzatore dell’evento, ha predisposto una serie di agevolazioni importanti per gli iscritti all’organizzazione che possono avvalersi di consulenze legali gratuite per ottenere il giusto risarcimento. I lavori sono stati moderati dal responsabile nazionale della comunicazione del Silp Cgil, Massimo Montebove.

La Liguria alla manifestazione nazionale Cgil Uil. Calà e Ronzoni (Cgil e Uil): “Sicurezza e sanità, Liguria peggiore regione del Nord Ovest”

Si è svolta oggi a Roma la manifestazione nazionale organizzata da Cgil e Uil per chiedere salute e sicurezza sul lavoro, per difendere e rilanciare la sanità pubblica nel nostro Paese, per un fisco equo e per il rinnovo dei contratti di lavoro e la tutela dei salari. “Lavoratori e pensionati sono la spina dorsale di questo Paese: con le loro tasse sostengono gran parte dei servizi pubblici e meritano di essere ascoltati”, così Maurizio Calà Segretario Generale Cgil Liguria e Emanuele Ronzoni Commissario Uil Liguria presenti in piazza. Alla protesta di oggi hanno preso parte un migliaio di manifestanti provenienti dalla Liguria, un’iniziativa corale che segue quella dello scorso 11 aprile quando, con lo sciopero dei settori privati, Cgil e Uil hanno portato in piazza migliaia di lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati. “Siamo davanti a vere e proprie emergenze come quelle legate ai temi del lavoro e della salute – sottolineano Calà e Ronzoni – la Liguria, ad esempio, è tra le regioni del nord ovest dove l’incidenza degli infortuni sul lavoro è altissima e sui temi della salute continuiamo ad essere il fanalino di coda delle regioni limitrofe”.
Secondo gli ultimi dati disponibili nell’ultimo rapporto Bes (Il rapporto sul benessere equo e sostenibile sviluppato su dati Istat e Cnel), il tasso degli infortuni mortali e inabilità permanenti sul lavoro in Liguria è al di sopra della media del nord ovest e del sistema Paese (10,9 per cento, contro il 10 per cento nazionale e del 7,8 per cento del nord ovest). Situazione negativa anche in sanità dove i dati dimostrano come i liguri non riescano a curarsi in modo adeguato e sono costretti a recarsi in altre regioni: anche in questo caso, infatti, la percentuale ligure relativa all’emigrazione ospedaliera verso altra regione è la peggiore delle regioni del nord ovest e del resto del Paese (14,7 per cento contro il 6,6 del nord ovest e l’8,3 dato nazionale).
In piazzale Ostiense gli interventi delle delegate e dei delegati e dei Segretari Generali Cgil e Uil Maurizio Landini e PierPaolo Bombardieri.

Le precisazioni “imprecise” della Regione. La risposta Cgil al comunicato della Regione Liguria

In Liguria non va tutto male. Ci sono anche cose che funzionano e che lasciamo alla propaganda politica. La funzione di chi amministra da un lato e del sindacato dall’altro è di guardare a ciò che non funziona, perché dietro ci sono persone che soffrono.

I dati sul lavoro elaborati dall’Ufficio Economico Cgil Genova e Liguria sono tratti da fonti ufficiali non contestabili e cioè l’Istat per l’occupazione e l’Inps per le assunzioni.

Alcune brevi considerazioni su tutte:

  • – i nuovi assunti sono lavoratori subordinati e non rientrano negli indipendenti e quindi, il dato dell’87,5 per cento dei nuovi assunti, è riferito al lavoro precario e riguarda esclusivamente quello dipendente. Nel lavoro indipendente in Liguria ci sono due problemi: il primo è che è cresciuto in maniera abnorme rispetto alla media del nord ovest e a quella nazionale e il secondo, che la Regione condivide con la Cgil, è che una parte del ricorso alle partita iva servono a mascherare lavoro dipendente, andando di fatto ad incrementare i numeri di quello precario subordinato.
  • La Liguria è fisicamente collocata nel nord ovest e la geografia non è, almeno sinchè non passa l’autonomia differenziata, confutabile e il nord ovest non è solo pianura Padana. La Liguria è perfettamente inquadrabile quindi per struttura sociale economica e produttiva al Nord Ovest, tanto che la macro area è una delle voci utilizzate dalla statistica. Infine, si sottolinea che, diversamente da quanto sostenuto dalla Regione, l’economia ligure non si basa principalmente sul turismo: l’occupazione in Liguria non vede il commercio-turismo quale primo comparto, ma bensì le altre attività dei servizi che rappresentano la metà dell’occupazione complessiva della Liguria.
  • Infine, rispetto ai voucher, la fonte da consultare, da almeno un decennio, è l’INPS.

Cgil Liguria

Salute, trasporti, lavoro e ambiente nei dati del Bes: Calà (Cgil) “Liguria ancora troppo arretrata”

“Il sistema dei servizi ai cittadini in Liguria registra importanti lacune” così Maurizio Calà Segretario Generale Cgil Liguria commenta i dati resi pubblici nel Rapporto del Bes (Benessere equo e sostenibile composto da dati Istat e Cnel) “I dati segnalano l’arretratezza ligure in alcuni settori come il trasporto pubblico locale, rifiuti e ambiente, sanità e lavoro e credo dovrebbero interrogare politica e amministratori locali”.

Secondo il Rapporto, il trasporto pubblico locale in Liguria registra il dato peggiore rispetto alle altre regioni del Nord Ovest e del sistema Paese riguardo ai posti disponibili in relazione ai chilometri (4.270 contro i 7.694 del NO e i 4.696 Italia); il dato segnala un forte problema di infrastrutture, ma anche di messa a disposizione dei mezzi che non garantiscono ai liguri il pieno diritto alla mobilità.

Restando ai servizi, il secondo dato negativo riguarda la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani, dove la Liguria è quartultima a livello nazionale con una percentuale del 40,6 per cento contro il 68,1 del nord ovest e il 60,2 del sistema Italia. Sulla questione ambientale, il Bes rileva criticità allarmanti anche rispetto alla popolazione esposta al rischio alluvioni (Liguria con il 17,4 per cento svetta rispetto al nord ovest con il 5,9 e al sistema Italia con l’11,5), e frane (Liguria 5,9 per cento, nord ovest 1,5, sistema Italia 2,2). Restando alle questioni ambientali, altro elemento negativo è quello sulla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili che relega la Liguria in ultima posizione e ben lontana nel raffronto con nord ovest e resto del Paese (7,0 dato ligure, 25,1 dato NO, 30.7 dato Italia) “Invece del rigassificatore che guarda al passato, sarebbe molto più utile ragionare su come implementare la produzione di energie rinnovabili – commenta Calà che conclude – La realtà che emerge denota una mancanza di visione e il rischio di una marginalità della Liguria nell’ambito del panorama nazionale con l’aggravante dei tagli alle risorse da parte del Governo”.

Rispetto a lavoro e sanità il Bes conferma, con buona pace degli uffici regionali, i nostri dati: la Liguria svetta per bassa intensità di lavoro (11,6 per cento, rispetto al NO con il 5,2 e Italia 9,8), quindi poche giornate lavorate e conseguenti bassi redditi e con la minor incidenza sulle trasformazioni da lavoro precario a stabile (19,2 per cento contro il 26,9 del NO e il 22,4 Italia). Le difficoltà in sanità sono note e vengono rimarcate, ad esempio, nella rinuncia dei liguri alle prestazioni sanitarie: il 7,8 per cento dei liguri rinunciano alle cure contro il 7,5 di chi vive nelle regioni del Nord Ovest e il 7,6 del sistema Paese.

1994 -2024: trent’anni di Bilateralità per l’Artigianato ligure

E.B.LIG., l’Ente bilaterale dell’Artigianato ligure, festeggia trent’anni e definisce un bilancio della propria attività guardando anche alle prospettive future.
L’Ente è stato costituito nel 1994 dalle organizzazioni dell’artigianato CNA, Confartigianato, CASA, CLAAI e delle Confederazioni Regionali dei sindacati dei lavoratori CGIL, CISL, UIL con lo scopo di introdurre azioni volte al miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro dei dipendenti dalle imprese artigiane liguri, degli imprenditori e dei loro familiari collaboratori.

“In Liguria abbiamo circa 43.367 imprese artigiane che rappresentano il 27% del totale delle imprese regionali. La maggioranza, circa l’80%, sono imprese individuali -. Spiega Laura Viacava Presidente di Eblig -. L’analisi dell’andamento delle imprese iscritte all’ente bilaterale evidenzia negli ultimi anni una crescita: passiamo da 5600 aziende nel 2019 e 18.000 lavoratori nel 2019 a 7000 imprese e 30.000 lavoratori nel 2023”.

I contratti nazionali di lavoro più rappresentati tra gli aderenti all’EBLIG sono: metalmeccanica artigiana (2.583 aziende e 12.319 dipendenti), barbieri e parrucchieri (1.183 aziende e 3.226 dipendenti), alimentari (926 aziende e 4.975 dipendenti), igiene ambientale e servizi pulizia (320 aziende e 1.839 dipendenti) e lapidei (275 aziende e 1.229 dipendenti). Altri settori rappresentativi sono le aziende di panificazione, le ditte di trasporti e spedizione merci e installazione di impianti.

“Nel 2023 EBLIG ha distribuito sotto forma di contributi a 2.201 soggetti tra aziende e dipendenti associati circa 663.000 euro più precisamente a 1.420 dipendenti e 781 aziende – Aggiunge la direttrice di Eblig Roberta Cavicchioli -. I contributi erogati sono quelli che tradizionalmente vengono distribuiti anche dagli altri enti bilaterali. Abbiamo per le aziende l’incremento occupazione, bonus sicurezza sul lavoro, qualità e innovazione, riduzione del premio Inail, calamità naturali e maternità sia alle imprenditrici che per le dipendenti. Abbiamo aggiunto per i lavoratori contributi per l’iscrizione all’asilo nido, alla scuola materna e a carenza malattia. Il prossimo 15 maggio 2024 aprirà la piattaforma per l’erogazione dei contributi e aziende e dipendenti avranno un mese di tempo per registrarsi e richiedere le prestazioni -. Conclude Cavicchioli -. L’Ente ha, inoltre, sottoscritto una convenzione con la Scuola di Scienze Sociali dell’Università degli studi di Genova per attivare una collaborazione che porterà all’erogazione di premi di laurea”.

Ad aprire l’evento di oggi è stato l’assessore regionale allo sviluppo economico Alessio Piana.
Hanno partecipato alla tavola rotonda ‘Artigianato ligure: le sfide del futuro’ i referenti nazionali: Fabio Marante segretario Cgil Liguria, Anna Trovò Responsabile gestione e promozione bilateralità CISL, Mauro Sasso Coordinamento Nazionale Lavoratori Artigianato UIL, Maurizio De Carli Dipartimento Relazioni Sindacali CNA, Riccardo Giovani Dipartimento Relazioni Sindacali CONFARTIGIANATO e Mauro Sangalli Coordinatore CASARTIGIANI.

A seguire è stata, inoltre, organizzata una giornata formativa, in collaborazione con l’ordine dei consulenti del lavoro, sui temi della contrattualistica e della bilateralità artigiana (FSBA, Sanarti, Fondartigianato).
Il trentennale di Eblig è stato festeggiato con uno speciale annullo filatelico dedicato all’anniversario.

Oggi presidio di protesta del personale del Gaslini organizzato da Fp Cgil Cisl Fp Uil Fpl

Fp Cgil Cisl Fp Uil Fpl del Gaslini hanno siglato il recente Regolamento Aziendale per la disciplina dell’orario di lavoro perché lo stesso risultava per diversi aspetti vantaggioso per le lavoratrici e per i lavoratori: permetteva l’attivazione o la definizione di alcuni istituti previsti dal CCNL (Banca delle ore, riconoscimento straordinario festivi infrasettimanali…), regolamentava le modalità e le tempistiche per il corretto godimento delle ore maturate destinate a recupero, riportava a
quanto dettato dal CCNL la destinazione delle ore di formazione.
Per la prima volta costringeva l’Istituto alla stesura del piano delle pronte disponibilità, come dettato dal CCNL, piano sicuramente ancora migliorabile, che sino ad oggi, e purtroppo ancora oggi, sono state utilizzate per sopperire alla carenza di organico senza il rispetto dei limiti dettati dal CCNL in relazione al numero massimo di turni mensili effettuabili e alle fasce orarie in cui sono applicabili.
Allegate al regolamento vi sono le matrici orarie, oggetto di un lungo ed estenuante confronto che si è concluso con una parziale “conquista” sindacale, considerato che, nella fattispecie, la prima proposta di posticipo di orario per il personale turnista h 12 era alle ore 21.
Questo non significa che le parti sindacali abbiano proposto o accettato di buon grado la matrice con uscita alle 20.37. Significa che la Direzione ha fatto muro e non ha accolto la richiesta delle parti sindacali di non includere tale matrice.
Persiste peraltro all’interno del prospetto la “vecchia” matrice, con uscita alle ore 20 e al tavolo di confronto la Direzione ha più volte sostenuto che inserire il maggior numero possibile di matrici di orario di turno avrebbe permesso con più facilità di agevolare le operatrici e gli operatori, nel rispetto della qualità del servizio fornito all’utenza.
Per cui la Direzione si assuma una volta per tutte la responsabilità, poichè le modalità di applicazione della matrice le impone la Direzione, del grande malcontento che questa ha generato, malcontento che le parti sindacali avevano peraltro previsto e preannunciato. E’ contro l’applicazione di queste matrici, soprattutto contro gli effetti che queste producono sulle vite personale delle colleghe e dei colleghi:

difficoltà estreme nel compiere il tragitto casa-lavoro con i mezzi pubblici dato l’orario notturno;
– riduzione del tempo-riposo continuato (impossibile con il nuovo orario prolungare il tempo riposo continuato con due mezze giornate libere, una prima e una dopo l’unico giorno di riposo ogni tre giorni lavorati): si consideri che nella categoria di lavoratori maggiormente interessata da questa matrice, gli OSS, il 47% ha più di 55 anni, il 22% più di 60.. Il 79% è rappresentato da donne (dati al 31/12/23);
Circa le motivazioni per cui il Gaslini ritiene indispensabile posticipare l’orario di uscita, sottolineiamo che nella maggior parte dei casi il personale viene spostato o “costretto” allo straordinario per consentire il “trasporto” dei pazienti dalle sale operatorie o dal pronto soccorso, mansione che nelle altre aziende, a differenza del Gaslini, viene svolto da personale dedicato.
E’ stata peraltro una decisione dell’attuale Direzione la soppressione della squadra di OSS notturni che, almeno parzialmente, rappresentava una risposta a tale criticità.
Alla denuncia di poco rispetto per la professionalità degli operatori, che raggiunge il suo culmine nel costringere le/i gli OSS alla pulizia e alla sanificazione di stanze di degenza e sale operatorie (pavimenti e servizi igienici inclusi) nelle ore non coperte dalla ditta cui tali mansioni sono state appaltate, ma che passa anche attraverso i richiami e i minacciati provvedimenti disciplinari a chi arriva al lavoro con 10 minuti di anticipo (e non chiede il riconoscimento di quei minuti), il Gaslini sostiene quale prova inconfutabile di riguardo verso i dipendenti il “favorire la partecipazione a master e a dottorati e il riconoscimento di grant scientifici”.
A riprova della distanza tra questa Direzione e la realtà.
L’attivazione dello sportello di ascolto dedicato è stata richiesta con forza da RLS e parti sindacali per lungo tempo. Allo sportello si rivolge un elevato numero di dipendenti, in crescita negli ultimi mesi (stress lavoro correlato?) Tra le cosiddette iniziative a sostegno del personale è stato anche previsto un corso di yoga della risata. Ma, purtroppo, non c’è niente da ridere.

 

Le Segreterie
Fp Cgil Gaslini
Cisl Fp Gaslini
Uil FPL Gaslini

Primo Maggio 2024: “Salute e sicurezza sul lavoro a Genova”. L’iniziativa della Cgil di Genova ai Giardini Luzzati

Genova, 26 aprile 2024. E’ dedicato a salute e sicurezza sul lavoro il Primo Maggio organizzato dalla Camera del Lavoro di Genova ai Giardini Luzzati. Alle ore 18 presso l’area degli scavi è previsto un incontro su salute e sicurezza sul lavoro durante il quale saranno presentati i dati su infortuni e malattie professionali a Genova. Alle 21 concerto, con ingresso gratuito, con Samuele Sem Puppo e i Groovemakers.

Nel nostro Paese, salute e sicurezza sul lavoro non sono pienamente garantiti. Sono migliaia le lavoratrici e i lavoratori che ogni giorno subiscono infortuni sul lavoro e sono centinaia quelli che ogni anno perdono la vita. E’ una strage inaccettabile che non viene adeguatamente contrastata con investimenti mirati a partire dal sostegno in termini di organici e risorse agli istituti che hanno il compito di prevenire, controllare e sanzionare.

Ma non solo: pur sapendo che è negli appalti e subappalti che si allargano le maglie dei controlli, il Governo ha pensato bene di reintrodurre il subappalto a cascata creando le condizioni per una serie infinita di rimpalli di responsabilità.

Di questo e altri temi legati al lavoro si discuterà nell’appuntamento organizzato presso l’area degli scavi nell’incontro dal titolo “Salute e sicurezza sul lavoro a Genova” al quale partecipano Igor Magni Segretario Generale Cgil Genova, Sebastiano Calleri responsabile salute e sicurezza Cgil nazionale, Marco De Silva Responsabile ufficio Economico Cgil Genova e Liguria il quale presenterà il Report sugli ultimi dati relativi alla situazione degli infortuni e malattie professionali sul lavoro della città dell’Area metropolitana.

Alle ore 21 concerto del Primo Maggio con Bluesy night e black music, con Samuele Sem Puppo e i Groovemakers.

L’ingresso è libero e l’appuntamento si terrà anche in caso di pioggia. Durante l’evento saranno raccolte le firme per la presentazione dei referendum abrogativi organizzati dalla Cgil sui temi dei licenziamenti, contratti a termine, sicurezza.

In allegato la locandina della manifestazione.

Cgil Genova