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RSA Mazzini. Sindacati: “Ancora niente di fatto, continua lo stato di agitazione”

Non siamo soddisfatti delle risposte di Asl5 e Kcs, praticamente un niente di fatto. Lo stato di agitazione continua anche perché riteniamo che quindici giorni siano troppi per il prossimo incontro e quindi per sapere come verrà utilizzata la struttura” Così Lara Ghiglione, Cgil, Antonio Carro, Cisl e Mario Ghini, Uil, che continuano: “Durante l’incontro in video conferenza di oggi abbiamo chiesto tre cose: continuità occupazionale, le modalità ed i tempi della ristrutturazione dei locali, modalità e tempi con i quali verranno ripristinati i posti letto della struttura che costituiscono un servizio essenziale per la città e le famiglie. Abbiamo ricevuto risposte evasive, e non è certo pensabile attendere la fine dell’emergenza Covid per procedere con la ristrutturazione; intanto bisogna isolare i due piani attualmente vuoti e partire con i lavori. Non è neanche accettabile mantenere interi settori, come Oss, pulizie, lavanderia e cucina in cassa integrazione. Anche qui, ci vuole un piano di azione per il reintegro totale dei lavoratori ed in tempi rapidi. Allo stato attuale, pur prendendo atto dell’apertura di un dialogo con Asl e Kcs, riteniamo non esserci le condizioni per revocare lo stato di agitazione, che continuerà fino a che non avremo risposte certe per i lavoratori, per i degenti e le loro famiglie, e per la città intera.”