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Fine vita: Cgil, sentenza è vittoria dell’autodeterminazione


Roma, 26 settembre – “Con grande soddisfazione accogliamo la pronuncia della Consulta: una vittoria dell’autodeterminazione della persona, anche nella fase finale della vita. Un passo decisivo nella direzione della libera scelta che ognuna e ognuno deve poter esercitare rispetto alla propria vita e al proprio corpo”. Così in una nota la segretaria confederale della Cgil Rossana Dettori e il responsabile ufficio Nuovi diritti Cgil Sandro Gallittu.

“Non è punibile, a determinate condizioni, chi agevola l’esecuzione del proposito di suicidio, autonomamente e liberamente formatosi, di un paziente tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetto da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche e psicologiche che egli reputa intollerabili ma pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli”, ricordano i due dirigenti sindacali riportando un passaggio della sentenza.

“In questi anni – proseguono Dettori e Gallittu – abbiamo sostenute le battaglie della società civile e dell’Associazione Luca Coscioni. Abbiamo sempre ribadito la nostra posizione per le libertà delle persone, e finalmente la sentenza della Corte dà ragione a questa linea”.

“Sta ora al legislatore elaborare in tempi rapidi una legge che sia rispettosa della pronuncia della Consulta. La battaglia riprende quindi subito per sollecitare il Parlamento a legiferare”, concludono Dettori, Gallittu.