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Nei giorni scorsi si è celebrata la Giornata nazionale per le vittime degli infortuni sul lavoro.

I numeri sono ancora impressionanti e dovrebbero convincere chi ancora non lo è, ad investire, sul serio, in prevenzione e formazione. I dati, elaborati dal responsabile dell’Ufficio Economico Cgil Liguria Marco De Silva, tra gennaio e agosto 2019, denunciano in Liguria 13.666 infortuni sul lavoro lo 0,44 per cento in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In calo gli infortuni nella fascia tra 35 e i 50 anni e per gli ultra 70enni. L’84 per cento degli infortunati è italiano. In Liguria ci sono stati 13 infortuni mortali nei primi sette mesi del 2019, 20 in meno rispetto all’anno precedente, ma bisogna tener conto che nella precedente rilevazione pesava il tragico bilancio del crollo del Ponte Morandi; quasi tutti i decessi nel comparto industria e servizi, uno nell’agricoltura. Il terziario (pur calando sul 2018) è il settore con più infortuni mortali, l’artigianato riscontra più decessi dell’industria.

Per questi motivi la sicurezza sul lavoro è uno degli obiettivi principali dell’azione sindacale della Fillea Cgil, la categoria che tutela i lavoratori del settore delle costruzioni e del legno.

Contrattare con le aziende il tema della sicurezza non è facile perché molto spesso la sicurezza è vista come un costo. Anche per questo, laddove è possibile coinvolgere il “pubblico”, ci sono molte più possibilità di siglare accordi. Uno degli ultimi esempi è quello relativo all’Accordo siglato in Prefettura, insieme a Cisl e Uil di categoria, sul cantiere del Ponte Morandi. Dopo i primi momenti di smarrimento la città si è rimboccata le maniche ed è ripartita la ricostruzione: il sindacato è stato il primo a sostenere la necessità una ricostruzione rapida, ma nel rispetto delle regole e non derogando alle norme sulla sicurezza. L’Accordo in Prefettura contiene proprio questo principio, ma ne contiene anche un altro, altrettanto importante, sulle possibili infiltrazioni malavitose negli appalti. Nono è un mistero infatti che certe organizzazioni cerchino di sfruttare queste occasioni a loro vantaggio. L’altro importante risultato sul tema sicurezza è legato ai cantieri del Terzo Valico. In questo caso, sempre attraverso la contrattazione sindacale, si è arrivati a definire un percorso inedito che prevede l’istituzione di tre nuove figure legate alla sicurezza sul lavoro. Queste tre nuove figure sono state definite “rls di tratta” cioè rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza in aggiunta a quelle già previste dalla normativa. In virtù dell’Accordo, siglato dalle tre sigle confederali con il Consorzio Cociv, gli rls saranno assunti da una Agenzia appositamente costituita e avranno una grande agibilità. Avranno titolo per entrare nei cantieri, organizzare attività di formazione e promozione delle norme relative alla sicurezza, agevolare i contatti tra le ditte in appalto e in sub appalto. Come dimostrano i dati sono proprio questi lavoratori ad essere i più esposti al rischio di infortunio.

 

Federico Pezzoli Segretario Generale Fillea Cgil Genova