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Ieri i delegati della CGT Arcelor Mittal di Fos Sur Mer, che aderiscono al coordinamento europeo dei Consigli di fabbrica della siderurgia, hanno inviato una lettera di solidarietà  agli operai ex Ilva di Genova , scesi  in sciopero e in corteo contro la decisione di Arcelor Mittal di ricorrere  alla Cassa Covid 19 per un presunto calo degli ordini, a poche settimane dalla richiesta di deroga alla Prefettura per consentire il rientro al lavoro degli operai per riprendere la produzione della latta destinata al settore alimentare.
Di seguito il testo della lettera:
Cari compagni,
Di recente abbiamo appreso degli ultimi eventi che hanno interessato i metalmeccanici dell’ex Ilva e gli annunci di un maggiore uso della cassa integrazione con il pretesto della crisi sanitaria.
Siamo profondamente scioccati dalla brutalità dei metodi utilizzati dal gruppo Mittal in questo periodo di crisi sanitaria.
Come temevamo, nei nostri rispettivi paesi, coloro che di solito chiedono sempre tagli alla spesa pubblica e ai contributi padronali chiedono ora maggiori aiuti pubblici. Ciò non è accettabile: per loro si tratta di privatizzare i profitti e nazionalizzare le perdite.Siamo lieti della reazione immediata della FIOM di Genova, che da venerdì 15 maggio pomeriggio si è espressa per denunciare le manipolazioni del gruppo: la mobilitazione di questa mattina per le strade di Genova è anche il segno di una ferma determinazione.
Appena possibile, gli operai di Fos sur Mer marceranno assieme agli operai di Genova.

Siamo naturalmente impegnati con voi per porre fine a questo ricatto sul lavoro legato agli aiuti del governo, e siamo consapevoli che le risposte a tutti questi problemi devono essere prese al giusto livello, che è quello dell’Europa, per questo possiamo solo sperare in un intervento forte e rapido che verrebbe dal nostro Coordinamento europeo.
Sappiate che i lavoratori di Fos sur Mer vi offrono tutto il loro sostegno e la loro solidarietà, saremo al vostro fianco nei prossimi mesi.

Fraternamente.
Delegati CGT, ArcelorMittal Mediterranée.

In allegato testo originale: