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Liguria: con oltre 175 mila iscritti la Cgil si conferma primo sindacato e un modello di qualità nella tutela individuale

 

Genova, 26 giugno 2019. Si è svolta oggi a Genova la conferenza stampa di presentazione di un anno di attività della Cgil Liguria durante la quale sono stati illustrati i dati sul tesseramento e sull’attività dei servizi dedicati alla tutela individuale.

Soddisfazione è stata espressa da Fabio Marante segretario di Organizzazione Cgil Liguria “Nel corso del 2018 abbiamo terminato la certificazione degli iscritti: ad ogni iscritto corrisponde un codice fiscale. E’ una riorganizzazione del sistema di rilevamento degli iscritti molto importante perché oltre a fornire un percorso di trasparenza, la certificazione è la base per chiedere, come facciamo da anni, una legge sulla rappresentanza che sgombri il panorama sindacale da quelle associazioni che firmano contratti pirata, come nel caso dell’autotrasporto o del commercio. I dati ci consegnano una organizzazione sindacale in buona salute e possiamo affermare che la Cgil si consolida primo sindacato in Liguria”. Nonostante il forte momento di difficoltà vissuto dal mercato del lavoro, le chiusure di siti produttivi e una generale stagnazione dell’economia, il tesseramento Cgil tiene e con 175.769 iscritti a livello regionale si conferma primo sindacato in Liguria. Le donne, tra gli attivi, aumentano dal 40 al 42 per cento passando da 33.077 nel 2017 a 34.887 nel 2018; la percentuale dei lavoratori non nati nel nostro Paese è dell’8 per cento con 13.586 iscritti.

Il tesseramento Cgil rispecchia la composizione del dato anagrafico ligure con una concentrazione del 60,3 per cento nella fascia d’età compresa tra i 15 e i 65 anni e del 28,4 tra gli over 65. Soprattutto questo ultimo dato fa della Liguria una delle regioni più anziane d’Europa; questa composizione, unita alla forte tradizione industriale ligure che ha permesso ad una intera classe operaia di godere della continuità occupazionale e reddituale, giustifica il numero di tesserati al sindacato pensionati che, con 93.245 iscritti è la maggiore categoria della Cgil. Gli iscritti in attività lavorativa sono 82.524; tra le categorie dei lavoratori attivi si segnala l’ottimo risultato della Filcams, il sindacato della Cgil che tutela i lavoratori di commercio, turismo e servizi: 23.858 iscritti la mettono al primo posto del tesseramento, seguita dalla Filt, i trasporti con 13.337 iscritti e la FP, pubblico impiego, con 12.361 iscritti. Un altro trend positivo seppur ancora contenuto è il tesseramento dei giovani: gli iscritti under 35 sono 13.935 pari all’8 per cento del totale.

Passando ai dati sulla tutela individuale i dati confermano come quello che viene definito “sistema servizi Cgil” (Patronato Inca e Caaf) sia ormai una presenza consolidata sul territorio e sempre più punto di riferimento per lavoratori e pensionati. Alcuni numeri: nel 2018 il Patronato ha effettuato 97.217 pratiche. Di queste oltre 14 mila sono disoccupazioni, 12 mila riguardano le invalidità civili (es. assegno di accompagnamento), quasi 10 mila i controlli sulle posizioni assicurative (ossia se i contributi a carico dei datori di lavoro sono versati correttamente). Anche il Caaf si conferma leader in Liguria con oltre 110 mila pratiche relativi alle dichiarazioni dei redditi e 50 mila tra modelli imu-tasi ecc.. Concludendo Marante traccia il bilancio di anno di attività in Liguria “Finalmente nel 2018 la Cgil si è dotata di un sistema di certificazione trasparente che identifica il numero degli iscritti anche attraverso il codice fiscale. Questa operazione di trasparenza ci rende più forti e determinati nel chiedere con convinzione una legge sulla rappresentanza. Nonostante il mondo del lavoro e i pensionati siano in sofferenza per l’assenza di concrete politiche industriali e sociali, il tesseramento tiene e la Cgil si conferma radicata sul territorio sia in termini di tutela individuale che collettiva. I dati ci incoraggiano a proseguire la nostra attività a tutela di lavoratori e cittadini proseguendo il processo di contaminazione dentro e fuori i posti di lavoro”.