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Le drammatiche condizioni di chi viaggia sulle autostrade liguri mettono in secondo piano le condizioni di lavoro che vivono gli operai nei cantieri dedicati alla manutenzione. Il diritto alla salute e alla sicurezza sui luoghi di lavoro, coniugato al diritto alla mobilità, costituisce un impegno di natura prioritaria per il sindacato che in Liguria ha costruito nel settore autostradale importanti iniziative uniche in Italia.

Sono due gli strumenti che si aggiungono alla normativa nazionale a tutela dei lavoratori: da un lato l’intesa prefettizia regionale del 2017 sottoscritta tra organizzazioni sindacali, concessionarie, Regione Liguria e prefetture liguri, che prevede la tracciabilità delle imprese e​ l’incontro preventivo con le organizzazioni sindacali per conoscere l’organizzazione del lavoro e le misure di sicurezza; dall’altro, la legge regionale approvata qualche mese fa fortemente voluta dai lavoratori che introduce l’istituzione dei rappresentanti per la sicurezza in ambito autostradale. Ambedue gli strumenti sono in parte disattesi.

Rispetto alla realtà ligure dei cantieri autostradali il sindacato denuncia come spesso non si conoscano le imprese impiegate, da dove provengano, quanti siano i cantieri e i lavoratori attivi e con quali professionalità, quante ore lavorino di giorno e di notte, sette giorni su sette e se siano rispettati i contratti collettivi, le regole sulla sicurezza, il contrasto alle infiltrazioni criminali. Domande alle quali sarebbe possibile rispondere se fosse appunto applicato integralmente il protocollo che non viene osservato soprattutto dalle concessionarie che non sempre provvedono all’inoltro delle notifiche preliminari con le informazioni necessarie all’apertura del cantiere stesso. L’accesso ai cantieri autostradali da parte dei responsabili alla sicurezza, previsto anche dalla legge regionale, non sempre viene autorizzato aumentando le difficoltà per il sindacato a proseguire l’impegno a favore della sicurezza e del rispetto delle norme contrattuali. Secondo il protocollo le concessionarie sono tenute a favorire l’incontro con le imprese aggiudicatarie per effettuare la cosiddetta contrattazione d’anticipo o inclusiva che consiste in incontri con il sindacato prima dell’apertura del cantiere durante la quale vengono comunicati numero del personale impiegato, tipo di contratto, orari di lavoro ecc. ed anche ubicazione e natura degli alloggi. Molto del personale impiegato infatti viene da fuori regione e mai come in questo momento di sorveglianza sanitaria è importante seguire le procedure di sanificazione anche negli ambienti utilizzati delle maestranze. Anche per questo motivo sarebbe opportuno che i Prefetti della Liguria si attivassero per garantire l’applicazione integrale delle norme.

Fabio Marante e Federico Vesigna sono rispettivamente Segretario d’Organizzazione e Segretario Generale Cgil Liguria