Home Blog

Femminicidio a Spezia: Cgil “necessarie risorse a partire dalla tutela di chi denuncia violenze di genere”

Apprendiamo con sgomento la notizia di un
femminicidio accaduto oggi a Riccò del Golfo. Dalle prime ricostruzioni
l’uomo autore di omicidio sarebbe stato indagato per maltrattamenti nei
confronti della moglie e sarebbe stato allontanato dalla famiglia
proprio perché autore di violenze nei confronti della donna, misure
restrittive che hanno fallito. La tragedia dei femminicidi è una piaga
sociale che va sanata con risorse importanti, non solo culturali e
formative, ma anche attraverso la rivalutazione della persona in quanto
tale, come soggetto autonomo e indipendente. Il cambiamento sociale però
ha dei tempi ancora lunghi, non compatibili con i drammi e le tragedie
che si perpetuano quotidianamente. In molti casi infatti le donne,
vittime di femminicidio, avevano già denunciato quello che sarebbe
diventato il proprio assassino. E’ evidente che le norme in essere non
sono sufficienti. Al momento l’unica sconcertante certezza è che due
ragazzi sono rimasti orfani di entrambi i genitori e nel modo più
crudele possibile.
Le nostre condoglianze vanno a loro, ai parenti e a tutta la
collettività di Riccò del Golfo.

Cgil Liguria e Cgil La Spezia

Polizia: Artale (Silp) “Servono maggiori risorse per Genova”

La Questura di Genova ha carenze logistiche gravi, eppure ogni giorno, con immenso sacrificio del personale, si affronta una costante battaglia silenziosa fra servizi di ordine e sicurezza pubblica, contrasto al crimine diffuso e organizzato e una miriade di altre attività. In alcuni commissariati cittadini le unità sono spesso insufficienti e si arriva a sfiorare il 50 per cento di carenza di personale: al Reparto Mobile mancano un centinaio di unità (come previsto dal D.M. del 1986) con il risultato che non si riescono ad effettuare i giusti turni di riposo e a utilizzare ferie e congedi. A questo si aggiunge un’età media che si avvicina ai 50 anni e nel prossimo futuro, complici i pensionamenti e concorsi straordinari inesistenti, avremo a livello nazionale circa 30 mila unità mancanti.
In queste condizioni di disagio e malessere organizzativo l’attuale Capo della Polizia, in una recente circolare, ha disposto un taglio lineare e indiscriminato dello straordinario e delle missioni, aggravando di burocrazia e appesantendo l’attività operativa di un apparato sicurezza in costante difficoltà. Non si fanno concorsi straordinari per compensare il turn over dei pensionamenti e lo straordinario viene pagato con due anni di ritardo. Si pensa di alzare ancora l’età pensionabile e non si destinano le risorse necessarie alla previdenza. In questo quadro il risalto viene posto sul progetto – più di immagine che di sostanza – “Strade Sicure” che prevede ingenti risorse e l’utilizzo di personale militare che è formato per altri ruoli e non quello di assistenza e prossimità della Polizia che espleta una funzione primaria anche e soprattutto di soccorso al cittadino.
Ogni giorno poliziotte e poliziotti lottano con estrema difficoltà per garantire al cittadino la miglior qualità del servizio possibile fra servizi di ordine pubblico, attività amministrativa, attività di controllo del territorio e indagini di polizia giudiziaria, in condizioni che definire approssimative sarebbe benevolo tra carenze di mezzi e risorse umane di gran lunga al di sotto delle piante organiche previste.
Il signor Questore Silvia Burdese recentemente insediatasi si trova a fronteggiare, per responsabilità altrui decennali, emergenze costanti senza avere risorse finanziarie proprie al fine di poter migliorare l’apparato.
Tutto questo avviene alla vigilia di importanti impegni di ordine pubblico nazionale e locale nell’indifferenza generale ove con i miliardi da investire a seguito del PNRR la criminalità organizzata si muove in modo veloce e spedito.
In questo momento storico, con le ultime risposte da parte del Governo e dei vertici istituzionali, l’unica sicurezza è che le risorse adeguate a garantire l’efficienza del comparto sicurezza non ci sono o sono largamente insufficienti.
La Polizia italiana ha gli stipendi che sono fra i più bassi d’Europa e non si è mai voluto adeguarli al panorama europeo o per incompetenza politica o per opportunismo o per mancanza di programmazione.
Il Governo sbandiera un’attenzione nei confronti di poliziotte e poliziotti non rispondente alla realtà dei fatti non solo sui mezzi e personale, ma anche sugli stipendi.
In questo complicato e complesso panorama il Silp Cgil da sempre denuncia queste problematiche sia a livello nazionale sia locale ma adesso siamo veramente sull’orlo del baratro.

Salvatore Artale
Segretario Generale Silp per la Cgil Genova

Poste Italiane: il 23 maggio manifestazione davanti alla Prefettura di Genova contro la privatizzazione e per i diritti dei lavoratori

 

Poste Italiane è la più grande azienda di servizi del nostro Paese: lo è per numero di dipendenti, per presenza sul territorio, per funzione strategica ma soprattutto per il ruolo sociale che fin dalla sua nascita ha svolto, diventando un punto di riferimento per la cittadinanza ed un elemento caratteristico e distintivo della comunità.
Riteniamo quindi preoccupante la decisione del Governo di autorizzare la cessione dell’intera quota azionaria di proprietà del Ministero delle Finanze, pari al 29,7% del totale, che lascerebbe sotto il controllo pubblico appena il 35% dell’azienda, considerando che nel 2015 era già stato ceduto il 35% delle azioni.
In questa cornice già di per sé poco rassicurante è arrivata la presentazione del Piano Industriale che l’Amministratore Delegato ha illustrato il 20 Marzo scorso; il piano strizza l’occhio agli investitori privati con dettagli e ricadute che ancora non sono chiari, tranne uno che si è subito capito benissimo: il taglio di ulteriori migliaia posti di lavoro che, in una situazione già di carenza endemica di personale, avrà pesanti ripercussioni sulla qualità del servizio e sugli orari degli uffici postali, con potenziali chiusure degli uffici meno centrali e riduzione del servizio dei portalettere.
Infine, si aggiunge al puzzle un ulteriore elemento, costituito dalle trattative in corso per il rinnovo del Contratto Collettivo di categoria, dove le notizie sugli ottimi risultati di bilancio conseguiti nel 2023 dal Gruppo Poste si scontrano con una evidente ritrosia aziendale nel far confluire tali utili verso i lavoratori, preferendo destinarli in massima parte agli azionisti.
Per tutti questi motivi, le Segreterie Nazionali hanno chiesto ai lavoratori ed alle lavoratrici una massiccia mobilitazione, che dovrà coinvolgere anche la cittadinanza e gli attori sociali ed istituzionali, poiché il pericolo della svendita di un’azienda strategica per il Paese, una delle poche che porti utili nelle disastrate casse dello Stato, a fronte di un incasso immediato che non inciderà minimamente sul debito pubblico, sono aspetti di interesse collettivo.
La mobilitazione segue un programma condiviso ed uguale per tutto il territorio Nazionale che prevede come primo passo una serie di assemblee sul territorio, attualmente in corso con comprensibili disagi per la clientela. Nell’ambito di questo programma, Giovedì 23 Maggio si svolgerà un’assemblea pubblica con presidio presso la Prefettura di Genova e contestuale incontro della delegazione sindacale con il Prefetto, per arrivare poi a fine Maggio alla grande manifestazione nazionale a Roma presso il Ministero delle
Finanze. Successivamente saranno indette iniziative a livello Regionale e Nazionale che non escludono lo sciopero.

PER LA LIGURIA L’APPUNTAMENTO È QUINDI GIOVEDÌ 23 MAGGIO IN LARGO LANFRANCO DI FRONTE ALLA PREFETTURA CON UN PRESIDIO CHE INIZIERÀ ALLE ORE 13 E TERMINERÀ ALLE ORE 16. LA DELEGAZIONE SINDACALE SARÀ RICEVUTA DAL PREFETTO ALLE ORE 15.

Comunicato Stampa Unitario Liguria – maggio 2024 v3

Pace, lavoro e libertà nelle opere d’arte della Quadreria Cgil di Genova: la mostra a Palazzo Ducale

Dal 21 giugno al 7 luglio 2024, tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 19, presso Spazio46 (stanza della poesia) a Palazzo Ducale a Genova, si terrà la mostra delle opere d’arte della Quadreria Cgil di Genova.

Organizzata nell’ambito delle iniziative commemorative della Camera del Lavoro Metropolitana di Genova relative allo sciopero generale del 30 giugno 1960, la mostra costituisce una preziosa occasione per presentare e far conoscere alla cittadinanza la Quadreria CGIL di Genova e il suo significativo patrimonio storico artistico in un ideale percorso dedicato ai tempi della Pace, del Lavoro e della Resistenza, attualizzandone la memoria storica nel contesto sociale e civile del nostro tempo.

da DUCALE TABLOID 2024 n.43

Visita il sito di Fondazione Palazzo Ducale

Ospedale Gaslini. Presidio e volantinaggio dei sindacati. FP CGIL, CISL FP e UIL FPL: “Rispetto per chi rende l’ospedale un’eccellenza”

Le lavoratrici e i lavoratori dell’ospedale Gaslini oggi in presidio davanti all’ingresso dell’istituto chiedono rispetto e dignità per garantire la migliore assistenza.
“Chiediamo scusa per l’eventuale disagio comportato dall’iniziativa di oggi – commentano i sindacati – Ma i lavoratori ci tengono a far sapere ai pazienti e alle loro famiglie che stanno lottando proprio per poter continuare a garantire l’eccellenza e il livello di assistenza che da sempre caratterizza il Gaslini. Un’assistenza a 360 gradi, che storicamente viene erogata in questo ospedale, la cui qualità passa inevitabilmente attraverso il benessere lavorativo di tutti i dipendenti dell’Istituto, a partire dal personale infermieristico ed OSS sino ad arrivare al personale amministrativo e tecnico, nessuna categoria esclusa. Benessere garantito anche da un orario di lavoro che permetta un tempo riposo adeguato, che dia la possibilità di effettuare il percorso casa-lavoro in tempi congrui, ma ancor più dal giusto riconoscimento di ogni profilo professionale e dalla valorizzazione di ogni lavoratrice e di ogni lavoratore in quanto persone” concludono.

FP CGIL, CISL FP e UIL FPL hanno svolto nel corso del presidio un volantinaggio per sensibilizzare i pazienti e le loro famiglie sui motivi di questa mobilitazione.

LAVORO: FIRMA ANCHE TU PER CAMBIARE LE LEGGI SBAGLIATE

referendum logo
referendum logo

Il lavoro in Italia è troppo precario e i salari sono troppo bassi. Tre persone al giorno muoiono lavorando. Per realizzare il massimo profitto possibile appalti, subappalti, finte cooperative, esternalizzazioni di attività sono diventati normali modelli organizzativi di ogni azienda privata e pubblica.

Il frutto di vent’anni di leggi sbagliate è un netto peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro delle persone che per vivere devono lavorare.

È il momento di ribellarci e di cambiare.

Il lavoro deve essere tutelato perché è un diritto costituzionale. Deve essere sicuro perché di lavoro si deve vivere e non morire. Deve essere dignitoso e perciò ben retribuito. Deve essere stabile perché la precarietà è una perdita di libertà.

Per questo ti chiediamo di firmare per poter poi cancellare attraverso il referendum alcune di queste leggi sbagliate.

Mettiamoci la firma!

https://www.cgil.it/referendum

Ansaldo: condannati gli operai. Cgil “solidarietà a chi ha difeso il lavoro e l’industria genovese”.

Ansaldo Energia
Ansaldo Energia

In attesa di conoscere le motivazioni della sentenza, la Cgil, Genova e Liguria, esprime la propria solidarietà ai lavoratori Ansaldo che questa mattina hanno ricevuto la sentenza di condanna per gli episodi che risalgono alle manifestazioni dell’ottobre 2022. In quei giorni gli scioperi e le mobilitazioni ricevettero l’appoggio di tutta la città che si strinse attorno a lavoratrici e lavoratori costretti a scioperare e protestare per difendere il posto di lavoro e con esso un fiore all’occhiello del panorama industriale nazionale. La sentenza di questa mattina colpisce sia perché i fatti si svolsero in un contesto di grande preoccupazione per il futuro di Ansaldo, superati grazie a quelle mobilitazioni, sia perché oggi si è consapevoli che, mentre dei lavoratori difendevano il posto di lavoro, c’era chi in città si adoperava per fare altro.

Ansaldo: condannati gli operai. Fiom “difendevano i posti di lavoro”.

Questa mattina è arrivata la sentenza che condanna 5 lavoratori Ansaldo per aver difeso il proprio posto di lavoro partecipando agli scioperi e alle manifestazioni dell’ottobre 2022. “SiamoTuttiAnsaldo è lo slogan che ha accompagnato le manifestazioni di quei giorni che hanno salvato posti di lavoro e una delle maggiori industrie genovesi. La Fiom Cgil ritiene la sentenza ingiusta e spropositata e sosterrà in appello i compagni e i lavoratori raggiunti dalla sentenza.

Fiom Cgil Genova

Prosegue la vertenza delle lavoratrici e dei lavoratori del Gaslini: mercoledì 15 maggio 2024 dalle ore 12.30 alle ore 15.00 presidio presso l’area antistante l’ingresso dell’Istituto (lato mare)

Mercoledì 15 maggio dalle ore 12.30 alle ore 15.00 presso l’area antistante l’ingresso del Gaslini (lato mare), si terrà un presidio delle lavoratrici e dei lavoratori del Gaslini. La Direzione non ha accolto le richieste sindacali rispetto a nuovi orari di lavoro e nuovo regolamento per l’accesso al parcheggio interno, causando molte problematiche al personale sia in termini economici sia organizzativi rispetto al tempo di trasferimento casa/lavoro e tempi di riposo. Altro problema è legato alla pulizia e alla sanificazione di stanze di degenza e sale operatorie (pavimenti e servizi igienici inclusi), per il quale le Organizzazioni sindacali non hanno ricevuto alcuna comunicazione circa l’utilizzo di ditte esterne, salvo poi far coprire il servizio dagli operatori socio sanitari per le ore non coperte dal personale della ditta in appalto.

Fp Cgil Cisl Fp Uil Fpl Gaslini

Mercoledì 15 maggio De Ferrari Genova, presidio per la Pace “Cessate il fuoco!”

Il Comitato de “La Via Maestra” di Genova e i pacifisti dell’Ora in silenzio per la Pace Genova, tornano in piazza per chiedere l’immediato cessate il fuoco a Gaza e lo stop a tutti i conflitti che stanno annientando le vite di tanti giovani, vecchi, donne e bambini. Ci ritroveremo insieme nell’Ora in Silenzio per la Pace n. 1.146, perché le nostre coscienze non possono più continuare a tacere di fronte alla strage di popolazione civile inerme che si sta consumando a Gaza, né all’annientamento di una intera generazione come sta accadendo nel conflitto russo ucraino.

L’appuntamento è fissato in P.zza de Ferrari mercoledì 15 maggio ore 18.00.

E’ importante la massima partecipazione di tutte le realtà associative che si riconoscono nei valori della pace e dei diritti, ma soprattutto di ogni singola cittadina ed ogni singolo cittadino: è importante esserci!

Di seguito le Associazioni che compongono la “La Via Maestra”: Cgil Genova, Anpi Genova, Comunità di San Benedetto al Porto, Arci Genova e Liguria, Libera, Sunia, Federconsumatori, Acli Liguria, Rete studenti Genova e Liguria, Auser Genova e Liguria, Legambiente Liguria, UDI Genova, Il Ce.sto, Sinistra Universitaria, Giuristi Democratici Genova, Coordinamento Democrazia Costituzionale Genova, Music for Peace.