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Parole contro la violenza”, l’intervento di Walter Fabiocchi Segretario Generale Camera del Lavoro Metropolitana di Genova

Sintesi delle conclusioni di Walter Fabiocchi Segretario Generale Camera del Lavoro Metropolitana di Genova

Come ogni anno, in occasione del 24 gennaio, data della scomparsa di Guido Rossa, CGIL CISL UIL ne ricordano la coerenza e il sacrificio. Per prima cosa desidero ringraziare coloro i quali sono intervenuti, i presenti, le Istituzioni e le scuole di Genova e provincia che hanno partecipato a questa nostra iniziativa. Oggi siamo particolarmente lieti di celebrare questa giornata di memoria insieme ai ragazzi delle scuole medie della nostra provincia e contiamo di riuscire a coinvolgere altre scuole, comprese le medie superiori, nella commemorazione del prossimo anno. Celebrare la memoria significa compiere un atto importante, perché senza memoria, senza storia un paese non ha futuro. È importante ricordare da dove veniamo e dove vogliamo andare e noi, come organizzazione sindacale, lo facciamo in ogni ricorrenza del 25 aprile, del 1 maggio e in occasione degli anniversari della nostra Costituzione.
Ecco perché quest’anno abbiamo scelto di organizzare il concorso “Parole contro la violenza” e siamo lieti di aver coinvolto tanti giovani.
Guido Rossa era un uomo, un padre, un operaio, un alpinista tra i migliori di quegli anni, un militante di partito e un sindacalista. Era un uomo impegnato, che credeva nel valore delle idee: era coerente e rigoroso nelle sue decisioni. Nella lettera scritta all’amico Ottavio, contenuta nel libro “Guido Rossa, un uomo una vita” pubblicato dai compagni di lavoro di Rossa a pochi anni dalla sua scomparsa, Rossa esprime l’inutilità dell”andar per sassi”, intendendo che la vita, quella vera, è la quotidiana; la miseria che vedeva, le ingiustizie, le disuguaglianze, la difesa dei più deboli: queste erano le cose che gli stavano a cuore. Da qui la decisione di impegnarsi, a partire dalla sua fabbrica, ma anche nella società per un mondo migliore.
La vicenda di Rossa ci ricorda che solo attraverso l’alto senso di responsabilità individuale si contribuisce alla costruzione di un Paese Civile; la politica come spirito di servizio a favore della collettività, come preminenza del bene pubblico sugli interessi particolari.
Per questo credo che vi sia la necessità di un forte legame tra OO.SS. e mondo della scuola. Sentiamo forte il bisogno di un rapporto tra lavoro e formazione che vada oltre il ruolo sindacale di tutela. E su ciò ci è di aiuto la nostra Costituzione che rappresenta uno dei punti fermi della nostra società: penso, non solo al valore della nostra Costituzione come cardine della democrazia, ma anche al forte richiamo dell’articolo 1 “L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro” e alle conquiste ottenute con lotte democratiche e non violente.
Con questa nostra iniziativa abbiamo colto due obiettivi: primo, mantenere vivo il ricordo di Guido Rossa, di quel periodo e del suo esempio e secondo, riproporre l’insegnamento e l’esempio che ci ha lasciato Guido: la violenza non paga, anzi usandola si perde.
Gli anni ’70 e ’80 furono anni di grandi stravolgimenti e serpeggiava l’idea di uno stato debole, verso il quale non vi era senso di appartenenza. Erano gli anni del terrorismo di matrice rossa e nera, delle stragi, dei corpi deviati dello stato. Ma furono anche anni di grande partecipazione e di conquiste civili e sul lavoro; penso alla legge sul divorzio, sull’aborto, lo Statuto dei lavoratori, gli organi collegiali nella scuola, il servizio sanitario nazionale, la crescita del Paese. Erano anni difficili nei quali ci si trovava di fronte alle infiltrazioni nelle fabbriche, ogni giorno vi erano attentati, volantini e chi sosteneva: “né con lo stato, né con le br”. La discussione fu difficile anche nel sindacato, ma si arrivò alla consapevolezza che c’erano nemici della classe operaia. Si scelse così la linea della vigilanza e del controllo, che Guido appoggiò costantemente.
Quando vede, Guido denuncia, non ha titubanze “Quando le cose si devono fare, si fanno” diceva, dimostrando a tutti noi cosa significa l’etica della responsabilità. Dopo il suo brutale assassinio, diventa chiaro a tutti che i brigatisti non stanno dalla parte operaia. Dopo quel gesto scellerato diventa chiaro a tutti che sono i brigatisti i veri nemici da combattere ed ha inizio la loro sconfitta anche se ancora molti lutti segnano la lotta al terrorismo.
Il comportamento di Guido Rossa è ancora oggi un esempio per tutti noi e il suo sacrificio rende evidente la verità e cioè che la violenza non elimina le ingiustizie, ma le amplifica e le lotte sociali, sindacali, democratiche e non violente sono la sola risposta possibile. La violenza nella società di oggi colpisce le persone senza diritti, quelle colpite dalla guerra, da soprusi, i più deboli, le minoranze. Ma anche le morti sul lavoro sono violenza, e quella verso le donne o i bambini è violenza, quella verso gli stati, i gruppi, l’omofobia, il razzismo e perché no? anche il bullismo.
Con il concorso noi vogliamo lanciare una sfida per parlare della violenza che permea la società, che si manifesta in tante forme, da quella verbale a quella fisica che colpisce gli strati più deboli della società.
Vogliamo cercare di trasmettere i principi di solidarietà e coerenza che Rossa ci ha lasciato, è una sfida per noi, come Organizzazioni sindacali, vogliamo raccogliere.
“Parole contro la violenza” può far comprendere a voi, ma anche a noi adulti, che gli atti di violenza, oggi come allora, non hanno mai risolto nulla. Prevaricare fisicamente o verbalmente un altro non da la misura di quanto si è superiori, semmai ne conferma la pochezza. La scuola e la famiglia sono i terreni nei quali seminare i germogli dei valori fondanti la società, solidarietà e tolleranza. Per questo va accolta con favore l’iniziativa di Sabina Rossa che ha voluto istituire la “Giornata della Memoria” dedicata a tutte le vittime del terrorismo e dello stragismo.
Ecco perché crediamo sia importante aver coinvolto i giovani in questa nostra commemorazione: il senso dello stato, la responsabilità, sono i valori che ci ha lasciato Guido Rossa. Il nostro desiderio è quello di dare continuità a iniziative come quella di oggi, cercando di andare oltre anche al progetto Arios, che ci vede impegnati nelle scuole attraverso i nostri sindacalisti, e rafforzare il legame che ci unisce al mondo della scuola.
In questa occasione, CGIL CISL UIL chiedono alle Istituzioni, al mondo del lavoro e soprattutto alla scuola e alla formazione di farsi tramite degli insegnamenti di Guido Rossa perché solo attraverso la strada che questo uomo straordinario ci ha tracciato saremo in grado tutti di vivere un mondo migliore.