“La guerra che verrà
Non è la prima. Prima
ci sono state altre guerre.
Alla fine dell’ultima
c’erano vincitori e vinti.
Fra i vinti la povera gente
faceva la fame. Fra i vincitori
faceva la fame la povera gente egualmente.”
Bertolt Brecht
Fra il novembre e il dicembre 1943 in tutta l’Italia settentrionale scoppiano grandi scioperi, in risposta alle ormai insostenibili condizioni di vita, alimentati da un forte risentimento antifascista.
A Genova scioperano gli operai di Voltri, degli stabilimenti di Sampierdarena, Sestri Ponente e Rivarolo, i tranvieri. Dal 16 al 20 dicembre è sciopero generale e insieme agli operai scende in piazza la popolazione. Il 16 giugno 1944 vengono deportati 1500 operai dalle fabbriche del ponente genovese come ricorda Via XVI GIUGNO del quartiere di Sestri Ponente; molti di loro pagheranno con la vita l’aver rivendicato i propri diritti di cittadini e di lavoratori.
Nel 1960, il tanto decantato boom economico non elimina le disparità sociali e di fatto favorisce la conflittualità operaia; la nostra città è quindi protagonista di tante vertenze sindacali (Ilva, Amga, Ansaldo San Giorgio, Bocciardo, solo per citarne alcune) che porteranno a conquiste importanti in termini di salario e orario di lavoro.
Le ferite della guerra e del regime sono vive, impedire il Congresso del MSI significa difendere non solo la democrazia ma anche il lavoro. Diritto al lavoro e diritti nel lavoro che sono costantemente messi in discussione ancora oggi.
Perchè ancora oggi scendiamo in piazza a ricordare quei fatti?
Abbiamo il dovere di difendere il lavoro dall’ennesima crisi e rivendicare nuovi diritti, per far sì che vengano pienamente attuati i principi della nostra Costituzione, frutto della lotta partigiana.
30 giugno 2021, la Resistenza continua… Ci vediamo in Piazza della Vittoria alle ore 16:30 Clicca qui per il programma completo
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