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Non spostate la mensa di Leonardo

La notizia per cui la divisione della Cyber Security di Leonardo potrebbe essere spostata dal sito di Sestri Ponente nella sede di Sampierdarena Fiumara, ci preoccupa e preoccupa le lavoratrici e i lavoratori in appalto della mensa. Già sulla vertenza BU Automation, non ancora definita, abbiamo scioperato insieme ai dipendenti diretti denunciando le gravi ripercussioni di una annunciata dismissione che continueremo a contrastare. E’ evidente che la prospettiva di veder migrare anche il pezzo della Cyber aumenta la comprensibile agitazione. Perchè in un appalto di ristorazione, sono i pasti a determinare gli indici di produttività e se cala la produttività le aziende tagliano le ore o, peggio, dichiarano gli esuberi. Ogni operazione che possa mettere in discussione la stabilità occupazionale, e di conseguenza il salario di queste lavoratrici e di questi lavoratori, ci troverà quindi pronti a contrastarla. Le committenze devono mettersi in testa che hanno una responsabilità sociale anche su quei lavoratori che, tramite le esternalizzazioni, pensano di poter escludere da ogni loro ragionamento. Non è così. La ristorazione aziendale è una vera e propria industria che in tutta Italia occupa circa 20 mila persone, qualche migliaio solo in Liguria, comparto della ristorazione collettiva che in totale impiega 100 mila lavoratori di cui l’80 per cento è donna. Ventimila persone che rischiano il posto di lavoro a causa della pandemia e del perdurare dello smart working, in un settore che sta registrando perdite da capogiro, con un crollo medio di oltre il 60 per cento di fatturato, la cancellazione di milioni di pasti, l’abbattimento conseguente di ore di lavoro con un utilizzo massiccio della cassa integrazione e quindi un drammatico abbassamento del reddito annuo dei lavoratori coinvolti da una vera e propria ecatombe economica e sociale.

Considerando anche che c’è tutta una filiera alimentare e logistica che viene inevitabilmente coinvolta, è necessario che sul settore si mettano in campo urgenti scelte strategiche a livello centrale che non possono escludere un ragionamento più ampio sul sistema appalti.

Se ci limitiamo a Genova, la mensa Telecom è chiusa dalla primavera del 2020 con una prospettiva complessa dal punto di vista del cambio di gestione; quella di Torre San Giorgio definitivamente chiusa dal primo maggio; attualmente chiusa la mensa del Rina. La mensa del Polo Tecnologico Erzelli è passata da oltre mille pasti al giorno a un quarto della produzione, e via così con il Self Service Mixto al WTC, Tavola Amica al Matitone e la mensa dell’Aeroporto. Ecco perché non possiamo permetterci che anche la mensa della Leonardo, anch’essa colpita dal perdurare dello smart working, crolli a causa di scelte commerciali che parcellizzano un intero sito a discapito dei lavoratori più fragili e della stessa capacità aggregante che contraddistingue l’azione sindacale. Se Leonardo pensa di produrre tali conseguenze, sappia che l’autunno sarà piuttosto caldo.

Viviana Correddu  Funzionaria Filcams Cgil Genova