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Da “Il Secolo XIX” del 20 febbraio 2015

Iren, i nuovi vertici e i vecchi debiti

Non è certamente positivo che una multiutility come IREN che opera su tre regioni, negli ultimi anni ci abbia fatto conoscere tre amministratori delegati, lasciando dietro di sé i costi non banali delle liquidazioni. Nel giro di un mese il nuovo manager, ha prodotto due ordini di servizio “chirurgici” che nessuno in tre anni aveva fatto.
Constatiamo che l’indebitamento non è diminuito, che il Governo incentiva le aggregazioni, che Federambiente e Federutility hanno costituito Utilitalia, poi guarda caso, l’annuncio per marzo del nuovo Piano industriale. Diciamo con chiarezza che la Cgil e i lavoratori, non sono disponibili a pagare le mancate scelte e gli errori degli altri. Ci preoccupa che l’apertura del confronto con il sindacato di categoria Filctem sul pensionamento volontario non abbia ancora confermato le condizioni di uscita per tutti i richiedenti; vogliamo sia garantito il ricambio generazionale previsto a partire dai vari profili di precariato e, intendiamo conoscere, come si legherà il futuro del gruppo ai lavoratori.
In tutto ciò denunciamo una insufficiente attenzione del Comune di Genova, disattenzione che può mettere a rischio il valore delle attività presenti. Pensiamo alla Società Mercato per nulla superflua, ma “cassaforte” di un gruppo che può diventare ancor più strategica, se si convincerà che l’internalizzazione è un valore. Percepiamo un impegno non adeguato delle articolazioni aziendali territoriali sulle gare del gas.
Mediterranea delle Acque ha le capacità per svolgere un ruolo completo per tutto il gruppo, dalla depurazione al consumo delle famiglie. Ma può anche guardare oltre insieme all’università, sul Blu Print di Renzo Piano o sulle reti d’acqua che scorrono sotto Genova. Non sfugge a nessuno che gli interventi più recenti del Gruppo siano stati sull’ambiente, con l’acquisizione dell’80% dell’Azienda di igiene urbana di Torino, mentre è fallita l’operazione di acquisto della divisione ambiente di Unieco: pare strano che per la Liguria e Genova non esista alcun piano. Cgil e Filctem non hanno paura del nuovo, ma non accettano accordi fatti sottobanco. La Cgil tutta ha l’ambizione di essere parte in causa per affrontare il rinnovo delle gare di appalto per la manutenzione della rete d’acqua; per noi la clausola di salvaguardia per i lavoratori è indispensabile. Iren con i suoi oltre mille posti di lavoro e un importante indotto, non può permettersi di non avere solide e continuative relazioni sindacali con il territorio e ad ogni livello.

Guido Fassio, funzionario Cgil Genova
Francesco Truscia, Segretario Filctem Cgil Genova

Genova, 20 febbraio 2015