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Le grandi opere

l Governo non fermi le grandi opere

E’ il tempo della definizione dell’accordo di Governo, momento propizio per ribadire la necessità di mettere al centro opere e infrastrutture. Coniugare coesione e sviluppo sociale, il buon lavoro di qualità, la formazione e l’addestramento. Ma soprattutto la sicurezza sul lavoro. Perché nel nostro Paese si continua a morire sul lavoro, come abbiamo ricordato anche nella manifestazione nazionale unitaria a Prato lo scorso Primo Maggio. Parole d’ordine irrinunciabili per chi vive di lavoro. E’ necessaria una strategia sulle scelte di investimento degli appalti pubblici in infrastrutture, cartina tornasole delle buone pratiche – come contenuto nel Piano del Lavoro della Cgil – ovvero: una delle finalità dell’appalto pubblico è creare opportunità di buon lavoro. Pensiamo agli accordi unitari sottoscritti con il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e con ANAS; o a livello regionale in materia di sicurezza in autostrada, lotta al dissesto idrogeologico e risparmio energetico. Il cantiere rappresenta – soprattutto alla luce dell’entrata in vigore del Nuovo Codice degli Appalti – il terreno ideale per lanciare sfide di qualità, per garantire continuità economica e salariale al cambio dell’appalto, standard di formazione. Condizioni oggettive hanno permesso alla Liguria di essere teatro di elaborazione condivisa: la clausola sociale per i lavoratori del Terzo Valico dei Giovi e per quelli del Nodo Ferroviario. Il contrasto alla concorrenza sleale tra contratti collettivi, pirati e non. Per questo si è presentata la proposta legislativa #stessolavorostessovalore. Non solo salario ma anche stessa formazione obbligatoria prima di accedere al cantiere. La messa in sicurezza del territorio e il risparmio energetico sono opportunità per il tessuto imprenditoriale edile locale – e di conseguenza per i lavoratori – anche per sperimentare nuovi indicatori di reddito per contrastare la povertà quale ad esempio il Reddito di Inclusione. Per questo è significativo che il nuovo Esecutivo sia in condizione di confermare e garantire scelte strategiche già adottate – superando anche vetusti convincimenti – non solo perché l’opera crea occupazione ma poiché genera condizioni di sviluppo e coesione sociale.

Fabio Marante è Segretario generale Fillea Cgil Genova e Liguria

Genova, 21 maggio 2018