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Seguiamo con interesse il dibattito sulle infrastrutture ferroviarie che si sta sviluppando nella nostra Regione e conveniamo sull’importanza dei protocolli di intesa fra le società del Gruppo FSI e i vari Enti Locali, per accelerare la realizzazione delle opere di infrastrutturazione ferroviaria del territorio.
Nonostante il Sindacato si sia a più riprese espresso a favore di tali investimenti  (Terzo Valico, Nodo ferroviario genovese, allungamento della metropolitana genovese, raddoppio della linea Finale Andora, adeguamento della linea Savona – San Giuseppe di Cairo, completamento della Pontremolese, realizzazione del Parco Campasso, adeguamento delle interconnessioni con i porti, quadruplicamento della Milano – Tortona) oggi è costretto a  prendere atto che nessuna delle parti coinvolte ha ritenuto di coinvolgerlo nella discussione sulle ricadute che tali scelte avranno sul lavoro.

Assistiamo quindi a vetrine televisive e convegni, dove si individuano facili soluzioni alle problematiche del territorio, attraverso proposte condivisibili nel merito, ma complesse nella realizzazione.

In attesa quindi di comprendere quando il Sindacato sarà seriamente coinvolto nella discussione di merito, iniziamo ad elencare alcune delle domande che porremmo volentieri ai nostri interlocutori istituzionali:

1. Cosa sarà della sburocratizzazione per l’accelerazione delle opere infrastrutturali previste nel contratto di programma fra Rfi e Ministero dei trasporti quando, come pare, la società sarà inserita nella Pubblica Amministrazione, come ha deciso Eurostat?
2. Come si riuscirà a rifinanziare il ferrobonus, destinato ad incentivare le merci su ferro, se la misura non ha trovato copertura economica nell’ultima legge di stabilità?
3. Cosa succederà alle attività produttive (officine ferroviarie) collocate sulle aree che sono oggetto degli accordi di valorizzazione fra Comune di Genova e FSI, intese che hanno il retrogusto della speculazione immobiliare?
4. Come faranno a partire i lavori per Campasso se l’area si trova sotto il Ponte Morandi?
5. Cosa ne sarà del trasporto locale su ferro in Liguria se saranno confermati i tagli di 12 milioni al fondo nazionale trasporti previsti dalla legge di stabilità 2019?
6. Oltre alle opere infrastrutturali, quali altre misure intendono finanziare gli Enti Locali per aumentare le quote di merci su ferro sulle medie e lunghe percorrenze?

Sgombrato il campo dalle nebbie della propaganda elettorale, aspettiamo fiduciosi di essere convocati dagli attori interessati certi che il contributo del Sindacato sia ancora fondamentale per lo sviluppo economico di una regione che non riesce ancora a uscire dal pantano della crisi, nonostante i roboanti annunci dei suoi amministratori, sicuramente molto bravi ad utilizzare i mezzi di comunicazione, un po’ meno a interloquire con i rappresentanti dei lavoratori.

Laura Andrei – Mauro Scognamillo – Roberto Gulli

Segretari Generali

Filt Cgil – Fit Cisl – Uil trasporti Liguria

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