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Apprendiamo dagli organi di stampa come il Collegio Sindacale di AMT – organo di controllo delle società per azioni, con il compito di vigilare sull’amministrazione e sull’osservanza della legge e dello statuto – abbia comunicato al Consiglio di Amministrazione l’apertura dello stato di crisi aziendale di AMT, causato da un’esposizione finanziaria che potrebbe compromettere la continuità aziendale.

Le criticità individuate dal Collegio sono rappresentate come di seguito riportato:

  • il nuovo sistema di esazione delle sanzioni presenterebbe lentezze nel recupero del credito, nonostante il fondo rischi accantonato sia ritenuto congruo nella sua stima;
  • la politica commerciale di parziale gratuità avrebbe generato una contrazione dei ricavi da tariffazione maggiore di quanto stimato nel budget 2024;
  • i contenziosi passivi con Trenitalia, dovuti all’integrazione ferro/gomma, anche se potrebbero riservare conseguenze positive, sono ad oggi indefiniti ed a totale carico delle casse aziendali;
  • alcune contribuzioni pubbliche – di competenza di differenti livelli istituzionali – sono, come spesso accade nel settore, in attesa di provvedimenti ufficiali di liquidazione e stanno peggiorando la posizione finanziaria dell’azienda che si trova costretta al ricorso al credito, con relativi oneri.

Conformemente a quanto previsto dal Codice della Crisi d’Impresa, il Collegio Sindacale ha invitato formalmente il Consiglio di Amministrazione a predisporre, entro 30 giorni, un piano di intervento per affrontare tempestivamente la situazione di crisi in atto.

Già dal mese di settembre del 2022, come dimostrabile dai nostri comunicati, abbiamo evidenziato come nelle aziende liguri si avvicinasse una emergenza, sia economica ma soprattutto finanziaria, a causa delle insufficienti contribuzioni pubbliche da destinare al settore, aggravate dalla pesante esposizione finanziaria dovuta alla mole degli investimenti in corso. Spiace constatare come, solo ora, il Collegio Sindacale prenda atto della grave crisi finanziaria in cui versa AMT.

Per quanto concerne i costi relativi alla gratuità, come tutti ricorderanno, le scriventi Organizzazioni Sindacali, già nel gennaio del 2023, hanno sottoscritto con Città Metropolitana e Comune di Genova un Protocollo nel quale, tra le svariate argomentazioni, si riporta come gli Enti si impegnino a “compensare eventuali sperimentazioni relativamente a differenti modalità di finanziamento dei servizi offerti, riconoscendo l’incremento dei costi dei fattori di produzione”.

Proprio alla luce di quanto sopra siamo certi che i dipendenti di AMT non devono pagare il prezzo di scelte che nulla hanno a che fare con il loro quotidiano dovere che, nonostante continue dichiarazioni pubbliche a favore del trasporto pubblico locale, sta nei fatti peggiorando le condizioni di lavoro, in primis per la mancanza di organico.

Come sempre abbiamo sostenuto, tutti gli Enti interessati devono fare la loro parte per affrontare e superare questa situazione e mantenere AMT pubblica ed unita; queste saranno le posizioni che porteremo all’incontro previsto per il 7 luglio p.v. con la Civica Amministrazione.

Le Segreterie

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