image_pdfimage_print

Continua la battaglia sindacale europea per contrastare il tentativo della Commissione di modificare le ore di riposo settimanali degli autisti.

Con documento del 14 novembre, la ETF Organizzazione Sindacale Europea dei trasporti ha ribadito, in sinergia le organizzazioni sindacali confederali, la totale contrarietà ad effettuare modifiche peggiorative all’orario di lavoro e di riposo dei conducenti professionisti, siano essi adibiti al trasporto di persone o di merci. La modifica sostanzialmente andrebbe a stravolgere completamente il tempo di riposo settimanale di questi lavoratori, che vedrebbero ridotta drasticamente la loro pausa da 45 a 24 ore nel fine settimana, con la sola possibilità di poter recuperare le ore di sosta mancanti, solamente dopo la terza settimana di lavoro. Tutto ciò è in assoluta contrapposizione con quanto ufficialmente la Commissione europea si prefigge nei suoi protocolli, cioè “dimezzare il numero delle vittime della strada entro il 2020, per chi per strada lavora, ma anche ovviamente per chiunque vi circoli, l’utenza in generale”.

Riteniamo che la strategia di “garantire sicurezza stradale”, con l’obiettivo di ridurre le migliaia di incidenti mortali, debba assolutamente e imprescindibilmente contemplare il giusto equilibrio tra libera circolazione di passeggeri e merci e il principio dominante del “rispetto per chi questi veicoli li conduce e non il suo sfruttamento”. Aldilà di meri interessi commerciali, pensavamo fosse chiaro a tutti che legiferare condizioni peggiorative che riducono la possibilità di recuperare fisicamente la stanchezza, imponendo di fatto agli autisti di riposare 9 ore al giorno e lavorarne di fatto 15, fosse obiettivo comune in Europa.

A quanto pare invece al netto di propagandistici proclami, gli interessi reali sono molto differenti.

In aggiunta, considerato che l’attenzione della Commissione Trasporti Europea, è concentrata sul riposo settimanale e sulla sua eventuale riorganizzazione, si segnala un altro dato piuttosto allarmante che rischia di passare inosservato: mentre in Europa si discute di ridurre o meno le ore di riposo settimanali, nessun accento viene posto sulla condizione lavorativa “giornaliera” degli autisti.

Questi lavoratori sono costretti dalla Direttiva Europea 561/06 a turni massacranti, appunto 15 ore di lavoro/impegno (comunque presenza sul posto di lavoro) e soltanto 9 ore di riposo “ridotto”, anziché 11, nell’arco delle 24 ore. Tutto questo, nella migliore delle ipotesi, almeno per 3 volte nell’arco della settimana. Come sindacato, chiediamo che questo sia il primo punto da mettere in discussione di questa Direttiva, è impensabile che mentre per altre categorie di lavoratori, fortunatamente meno a rischio di infortunio grave, siano disposte per legge (a garanzia di adeguato recupero psicofisico) 11 ore di riposo giornaliero, per lavoratori che trasportano persone e merci su strada si possa derogare, la sicurezza di tutti, riducendo il riposo giornaliero a 9 ore soltanto.

Le organizzazioni sindacali confederali, oltre a denunciare quanto sopra, saranno attivamente presenti in questa vertenza europea sino a quando non verrà riconosciuto e ristabilito correttamente l’equilibrio tra tempi di lavoro e riposo per i lavoratori di questa categoria.

 

Leonardo Cafuoti   Filt Cgil Genova

Mirko Filippi    Fit Cisl Genova

Giovanni Ciaccio    Uil trasporti Genova