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In data odierna abbiamo appreso attraverso la stampa locale – edizione odierna di La Repubblica – che nella giornata del 09 settembre u.s. è stata inviata una missiva, da parte del nuovo Presidente Amt Federico Berruti, a Città Metropolitana di Genova e a tutti i Comuni soci di Amt S.p.a.
Secondo la stampa locale, i contenuti della nota inviata dal Presidente di Amt S.p.a. ai soci
paleserebbe una attuale condizione di cassa (circa 600.000 euro) che non consentirebbe il
pagamento degli stipendi nella mensilità in corso, il pagamento degli oneri fiscali e previdenziali nonché dei fornitori.
Nel corso delle scorse settimane le scriventi organizzazioni sindacali hanno avuto modo di
svolgere incontri, disgiuntamente, con Regione Liguria e Comune di Genova che, per le parti di loro competenza, hanno manifestato la propria volontà e disponibilità a porre in essere concrete azioni idonee ad affrontare e superare l’attuale situazione di crisi dell’azienda, in particolare quella riferibile alla liquidità, necessaria a far fronte alle obbligazioni.
Nel merito, le prime azioni che erano state concordate erano quelle relative all’anticipazione delle rate del contratto di servizio, allo sblocco e all’anticipazione di cassa relativamente alle risorse già stanziate per l’anno 2023 del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e alla legiferazione di un più adeguato metodo di rendicontazione e pagamento degli investimenti aziendali.
Stante quanto riportato nella nota, a firma del Presidente di Amt S.p.a., tali adempimenti non sarebbero stati posti in essere, almeno non ancora nella loro totalità, causando conseguentemente l’attuale condizione palesata dallo stesso Presidente.
Come certamente comprenderete tra i lavoratori cresce la preoccupazione per il possibile mancato pagamento delle retribuzioni, fenomeno che, peraltro, sta già iniziando a registrarsi in alcune aziende appaltatrici.
In un settore come quello del Trasporto Pubblico Locale, già segnato da inadeguati salari, il
verificarsi di un evento come il mancato pagamento delle retribuzioni, oltre ad aggravare la
condizione di fragilità economica dei 3000 dipendenti, avrebbe anche possibili ripercussioni
sull’erogazione dei servizi ai cittadini, fatto del quale noi escludiamo, fin d’ora, qualsiasi addebito o responsabilità.
Alla luce di quanto sopra esposto siamo a richiedere un incontro urgente, congiuntamente o
disgiuntamente, a tutti gli Enti e all’azienda in indirizzo al fine di poter collaborare a ricercare soluzioni idonee e durature a superare l’attuale situazione di difficoltà.

Le Segreterie Territoriali
Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Faisa-Cisal