1

Itas Mutua: martedì sciopero con presidio a Tursi

Martedì 3 marzo dalle ore 11 alle ore 13 i lavoratori Itas Mutua della sede di Genova effettueranno un presidio in largo Pertini e sciopero per l’intera giornata contro la decisione dell’azienda di ridimensionare il sito produttivo e trasferire i dipendenti.

Il presidio si terrà in concomitanza dell’incontro che le Rappresentanze Sindacali di Itas Mutua Genova hanno chiesto alla Conferenza dei Capigruppo del Comune di Genova e che avrà luogo lo stesso 3 marzo alle ore 12.

In quell’occasione si ribadirà con fermezza il totale rigetto del piano di riorganizzazione preannunciato dalla Compagnia ad evidente danno dei dipendenti della Sede di Genova, non potendo peraltro escludere ricadute negative pure sulle altre Sedi e Uffici periferici.

In caso di perdurare dell’Ordinanza n. 1 della Regione Liguria sulle misure a contenimento del coronavirus, sarà effettuato lo sciopero ma non  presidio e audizione.

First Cisl Fisac Cgil Fna Snfia Uilca Uil Genova

 

di seguito l’ordine del giorno del Consiglio regionale:

 

4 MARZO 2020

 

ITAS MUTUA, ORDINE DEL GIORNO IN CONSIGLIO REGIONALE CONTRO IL TRASFERIMENTO DEL PERSONALE GENOVESE

 

GENOVA. Su proposta dell’assessore regionale allo Sviluppo economico Andrea Benveduti è stato presentato al consiglio regionale un ordine del giorno per le prossime sedute, sottoscritto da tutte le forze politiche, che esprime il dissenso dell’Assemblea legislativa circa il trasferimento della maggior parte del personale genovese di Itas Mutua nelle sedi di Trento e Milano.

“Alla delegazione dei lavoratori e alle rappresentanze sindacali, ricevute ieri in consiglio regionale nella riunione con i capigruppo, peraltro già incontrate la scorsa settimana, abbiamo ribadito la nostra preoccupazione circa il piano di ristrutturazione presentato dall’azienda – spiega l’assessore Benveduti – Genova, da sempre tra i leader per competenze in tale settore, non può accettare la perdita di altri posti di lavoro. Ci attiveremo per costituire un tavolo che coinvolga Regione Liguria, Comune di Genova, le organizzazioni sindacali e l’azienda per capire quali siano le reali motivazioni di questo radicale provvedimento, che senza alcuna spiegazione e apparente concreto fondamento, è stato prospettato dalla direzione centrale”.

“Ci chiediamo, a questo proposito, come si possano proporre simili iniziative, peraltro in netto contrasto con i principi solidaristici soliti di una mutua, annoverando, oltretutto, tra i propri clienti importanti realtà locali tra cui molti comuni della Liguria e aziende in orbita pubblica. Lavoreremo affinché queste nostre forti perplessità vengano ben presto condivise anche dalle istituzioni oggi rappresentative del territorio in parlamento e si possa con l’Azienda definire un altro percorso di condivisione” conclude Benveduti.