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In questi giorni il Ministero dell’Istruzione e gli Uffici scolastici regionali sono impegnati nelle operazioni per l’inizio del prossimo anno scolastico, sia per quanto riguarda le immissioni in ruolo relative alle supplenze annuali dei docenti, sia per le analoghe procedure per il personale non docente, collaboratori scolastici, assistenti amministrativi e tecnici. E’ facile prevedere un inizio d’anno in salita, un avvio di anno scolastico ancora una volta contrassegnato da criticità e, a fronte di quelli effettivamente disponibili, pochi posti previsti per il ruolo. Il dato che emerge ancora una volta e che come Federazione Lavoratori della Conoscenza denunciamo come grave limite che penalizza il sistema scolastico nel suo complesso e un inizio d’anno davvero efficace e sereno, è che l’avvio dell’anno scolastico 2023/24 sarà per l’ennesima volta caratterizzato dal massiccio ricorso al personale precario, considerato che oltre un terzo dei posti disponibili sarà coperto da contratti a tempo determinato.

Nel recentemente confronto avuto a livello nazionale con il Ministero dell’Istruzione, i rappresentanti sindacali di Flc Cgil hanno sollevato una serie di nodi che restano da sciogliere in ordine a molti dei problemi che affliggono il sistema scolastico a partire proprio dalle dolenti note sulle supplenze per il prossimo anno: graduatorie tardive, spezzoni orari, ricorso all’interpello in caso di esaurimento delle graduatorie d’istituto e molte altre criticità che rendono la vita impossibile alle segreterie degli istituti e ovviamente al personale docente e non docente.

Tutto questo conferma, purtroppo, il fallimento delle procedure di reclutamento del personale, nonostante i concorsi per i docenti avviati a partire dal 2020 e le modifiche apportate alle procedure nel corso degli ultimi anni. Il contesto attuale necessiterebbe di un sistema scolastico in grado di rispondere ad una società sempre più complessa, al passo con i mutamenti in atto, anche rispetto all’innovazione tecnologica e alle crescenti fragilità del periodo post Covid. Servirebbe una struttura in grado di risposte effettive, rapide, con una impostazione ed una organizzazione strategica e davvero predisposta a sostegno della scuola pubblica, per un pieno esercizio del diritto allo studio, per dare continuità agli studenti e dignità del lavoro e di stabilità ai docenti e a tutte le lavoratrice e lavoratori della scuola. Quanto invece è messo in atto, ormai da diversi anni, è un sistema che risponde unicamente a logiche ragionieristiche, senza alcun approccio di ordine pedagogico e sociologico, con l’unico scopo del contenimento della spesa, tutto legato da logiche contabili, senza alcuna previsione di investimenti: tutto questo ha un evidente effetto moltiplicatore rispetto ai numerosi problemi presenti nel contesto scolastico. La Flc Cgil ha chiesto di avviare immissioni in ruolo su tutti i posti disponibili; il sindacato ritiene necessario e non più rinviabile mettere fine a politiche sbagliate che mettono in discussione la continuità dei servizi scolastici e la vita di migliaia di lavoratrici precarie e lavoratori precari.

Mario Lugaro è Segretario Generale Flc Cgil Liguria