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AMIU azienda pubblica di proprietà del Comune di Genova che gestisce i rifiuti, ormai da troppo tempo vive una grave crisi gestionale che di fatto produce, in combinata con l’assenza dell’adeguato e necessario supporto della proprietà, uno stallo sulle scelte strategiche (impianti, aree, ecc.) non più sostenibile.

Da troppo tempo manca una governance stabile e coesa che assuma decisioni collegiali tese a traguardare il futuro dell’azienda, anziché salvaguardare gli interessi personali.

Negli ultimi anni si sono susseguite varie scelte, spesso poco comprensibili che possiamo oggi affermare non abbiano prodotto i benefici previsti da chi tali scelte ha deciso: il Comune.

Come già denunciato, sono stati individuati e poi sostituiti prima del termine del mandato due presidenti, due direttori generali e vari consiglieri di amministrazione, così come tra i dirigenti abbiamo assistito increduli ad un balletto (1 licenziato, 2 dimessi, alcuni destituiti di cui uno uscito dalla porta e rientrato dalla finestra assunto come dirigente a tempo indeterminato), peraltro goffo e senza senso, che ha prodotto inefficienza e tanta confusione. In tutto ciò, l’azienda ha però provveduto ad implementare un lauto aumento delle retribuzioni dei dirigenti a cui si aggiunge, contrariamente al passato, anche il beneficio di fringe benefit come ad esempio l’automobile.

Tra le varie disfunzioni vogliamo porre l’attenzione sul settore salute – sicurezza, qualità e ambiente, che riteniamo essere fondamentale per un’azienda che conta 1800 dipendenti, tra le prime aziende del settore in Italia, che fornisce il servizio integrato di gestione dei rifiuti oltre che al Comune di Genova anche ai 30 Comuni del Genovesato a cui presto si aggiungeranno altri 6 comuni del bacino del Golfo Paradiso e Valli del Levante. Il dirigente selezionato dall’azienda per governare questo settore è stato, dopo circa un anno e mezzo,  licenziato a causa di una grave contestazione disciplinare e da allora, tale direzione è stata smembrata, col risultato che oggi queste funzioni, delicate e strategiche, sono state riassegnate ad altre Direzioni ed affidate a consulenti esterni che non assicurano ai lavoratori la crescita professionale indispensabile per garantirne la necessaria continuità e, oltre a produrre costi, in alcuni casi originano evitabili disfunzioni.

Pensiamo sia necessario procedere urgentemente strutturando e ricompattando questo asset fondamentale e trasversale a tutti i reparti dell’azienda, perché Salute – e sicurezza, qualità e ambiente, il cui core business è proprio la gestione dei rifiuti e la tutela dell’ambiente, sono temi che riguardano da vicino gli interessi e le tutele dei lavoratori e degli utenti e pertanto riteniamo che debbano essere al centro dello sviluppo aziendale.

Pensiamo non si possa più perdere tempo e si debba procedere fin da subito accorpando in un’unica direzione le funzioni, tagliando i costi dei consulenti ed internalizzando figure molto delicate ed importanti come il RSPP ed il RSGA, riportando chi è stato selezionato appositamente al suo originario posto di lavoro, ovvero all’ufficio qualità, visto che non sussistono più le motivazioni per cui si era provveduto ad un condivisibile spostamento.

La situazione complessiva ha certamente contribuito alla mancata aggiudicazione della gara per la gestione del servizio di igiene urbana del Tigullio, dove, nonostante la grande aspettativa, ha prevalso Aprica solo perché Amiu non possiede, fatto molto grave, la certificazione ISO 45001 “standard per la salute e sicurezza sul lavoro”.

Alla luce di quanto sopra siamo a richiedere urgentemente all’Azienda un incontro per affrontare tali delicati e fondamentali argomenti che non possono più essere rimandati.