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Nella prima Sezione del carcere di Genova Marassi, nei giorni scorsi un detenuto africano con problemi psichiatrici che non voleva essere spostato di cella dopo averla allagata, ha ferito a morsi due Ispettori ed un Agente di Polizia Penitenziaria strappando letteralmente la pelle dalla mano del primo intervenuto.
Salvatore Tutino, FP CGIL Liguria per la Polizia Penitenziaria: “Gestire i detenuti con problemi psichiatrici non è compito della Polizia Penitenziaria. Il carcere di Genova Marassi è indebitamente utilizzato anche per i detenuti psichiatrici che hanno bisogno di trattamenti psichiatrici. Nel carcere di Marassi inoltre sono detenuti 371 stranieri: il 55%  dei 681 presenti in totale, su una capienza massima prevista di 550 posti letto, quindi con un 124% di sovraffollamento. Anche tra questi detenuti si possono manifestare problemi psichici anche se non ufficialmente diagnosticati”.
Mirko Manna, Nazionale FP CGIL Polizia Penitenziaria: “Il Dipartimento dell’amministrazione Penitenziaria (DAP) non è in grado di gestire i detenuti con problemi psichiatrici e continua a spostarli a rotazione da un Provveditorato regionale all’altro e da un Istituto penitenziario all’altro, con chissà quale vana speranza di risoluzione, come se la malattia mentale di certe persone dipendesse dal carcere in cui viene spostato”.
Gestire persone detenute che non rispondono a nessuna regola prevista dal regolamento penitenziario, senza che la Polizia Penitenziaria venga messa nelle condizioni di intervenire, è semplicemente ingiustificabile.
La Legge n. 81/2014 ha fissato la chiusura definitiva degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari al 31 marzo 2015. Da quel giorno era compito del Ministero della Giustizia e quello della Salute predisporre dei posti presso le REMS (residenza per l’esecuzione della misura di sicurezza sanitaria). Da quel giorno l’inadeguatezza dei due Ministeri è a carico della pelle della Polizia Penitenziaria, letteralmente, e di quei pochi medici ed infermieri che si ostinano ancora a lavorare in carcere. E’ inammissibile che dopo più di un decennio (si iniziò a parlare di chiusura degli OPG nel 2012), non si riesca a mettere in pratica ciò che era stato “brillantemente” ideato.
Chiediamo l’immediata apertura di un tavolo di confronto con il Ministro Nordio e con il Ministro Schillaci per arrivare alla vera chiusura degli OPG.