image_pdfimage_print

Il 2021 porta in dote ad AMIU il nuovo contratto di servizio per l’igiene urbana di cui, fino al 2035, sarà il gestore nei 31 comuni che compongono il bacino del genovesato. Obiettivo fondamentale raggiunto con grande fatica, a partire dai lavoratori. Ancora però, vista l’istruttoria in corso da parte di Città Metropolitana per i restanti due bacini, Tigullio e Golfo Paradiso, non è concluso il percorso che da sempre la Funzione Pubblica Cgil sostiene: il gestore unico metropolitano.

Appare evidente che l’azienda del Comune di Genova vive una fase molto delicata e fondamentale, viste le nuove sfide da affrontare e le grandi aspettative in termini di risultati che i cittadini si attendono. Riteniamo, pertanto, che la recente inaspettata scelta dell’amministrazione di modificare gli assetti del management aziendale debba concludersi rapidamente, individuando il nuovo Direttore generale ed anche la figura strategica del dirigente dei servizi dato che, nell’autunno scorso, è stato adibito ad altro incarico chi, a gennaio 2019, era stato assunto per ricoprire lo specifico ruolo.

Definito il gruppo dirigente e garantita la necessaria stabilità al governo dell’azienda, sarebbe opportuno che venisse confermato l’ambizioso piano industriale, 90 milioni di investimenti, elaborato dall’attuale gestione e venisse avviata l’implementazione dei progetti in esso contenuti: Sardorella, Dufour, Volpara, Isole Ecologiche, adeguata logistica di Rimesse e Unità Territoriali, rinnovo parco automezzi, raccolta bilaterale.

Per la Fp Cgil è indispensabile che AMIU sia strutturata come un’azienda a carattere industriale capillare sul territorio perché, solo così, sarà possibile raggiungere gli obiettivi prefissati e rendere AMIU un’azienda di riferimento del settore, che possa garantire ai cittadini standard di qualità, di affidabilità e trasparenza a tariffe adeguate.

Per quanto riguarda gli impianti, oltre al TMB (trattamento meccanico biologico) in funzione a partire dal 2022 e in gestione ad IREN per 25 anni, rivendichiamo si proceda, in applicazione del piano regionale in vigore, anche per il biodigestore. Questo impianto, in previsione del progressivo aumento della frazione dell’umido in relazione al raggiungimento delle percentuali di raccolta differenziata, è necessario per completare la chiusura del ciclo e rendere AMIU autonoma per lo smaltimento in modo da garantire politiche tariffarie equilibrate. Ad oggi invece per trattamento e smaltimento, servendosi di impianti esterni a causa del grave ritardo delle dotazioni impiantistiche, si generano extra-costi equivalenti a 28 milioni di euro all’anno che, per 2019 e 2020 sono stati ripianati dal Comune con operazioni di bilancio attenzionate dalla Corte dei Conti ma, dal 2021, determineranno aumenti TARI pari al 20%.

Infine, come Fp Cgil siamo certi che per avere i risultati che tutti si attendono sia inderogabile proseguire con il piano straordinario per le assunzioni avviato ma non ancora sufficiente a dotare l’azienda della forza lavoro adeguata alla corretta gestione del nuovo contratto di servizio.

Gianluca Marchiani segretario Funzione Pubblica Cgil Genova