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Fp Cgil Cisl Fp Uil Fpl del Gaslini hanno siglato il recente Regolamento Aziendale per la disciplina dell’orario di lavoro perché lo stesso risultava per diversi aspetti vantaggioso per le lavoratrici e per i lavoratori: permetteva l’attivazione o la definizione di alcuni istituti previsti dal CCNL (Banca delle ore, riconoscimento straordinario festivi infrasettimanali…), regolamentava le modalità e le tempistiche per il corretto godimento delle ore maturate destinate a recupero, riportava a
quanto dettato dal CCNL la destinazione delle ore di formazione.
Per la prima volta costringeva l’Istituto alla stesura del piano delle pronte disponibilità, come dettato dal CCNL, piano sicuramente ancora migliorabile, che sino ad oggi, e purtroppo ancora oggi, sono state utilizzate per sopperire alla carenza di organico senza il rispetto dei limiti dettati dal CCNL in relazione al numero massimo di turni mensili effettuabili e alle fasce orarie in cui sono applicabili.
Allegate al regolamento vi sono le matrici orarie, oggetto di un lungo ed estenuante confronto che si è concluso con una parziale “conquista” sindacale, considerato che, nella fattispecie, la prima proposta di posticipo di orario per il personale turnista h 12 era alle ore 21.
Questo non significa che le parti sindacali abbiano proposto o accettato di buon grado la matrice con uscita alle 20.37. Significa che la Direzione ha fatto muro e non ha accolto la richiesta delle parti sindacali di non includere tale matrice.
Persiste peraltro all’interno del prospetto la “vecchia” matrice, con uscita alle ore 20 e al tavolo di confronto la Direzione ha più volte sostenuto che inserire il maggior numero possibile di matrici di orario di turno avrebbe permesso con più facilità di agevolare le operatrici e gli operatori, nel rispetto della qualità del servizio fornito all’utenza.
Per cui la Direzione si assuma una volta per tutte la responsabilità, poichè le modalità di applicazione della matrice le impone la Direzione, del grande malcontento che questa ha generato, malcontento che le parti sindacali avevano peraltro previsto e preannunciato. E’ contro l’applicazione di queste matrici, soprattutto contro gli effetti che queste producono sulle vite personale delle colleghe e dei colleghi:

difficoltà estreme nel compiere il tragitto casa-lavoro con i mezzi pubblici dato l’orario notturno;
– riduzione del tempo-riposo continuato (impossibile con il nuovo orario prolungare il tempo riposo continuato con due mezze giornate libere, una prima e una dopo l’unico giorno di riposo ogni tre giorni lavorati): si consideri che nella categoria di lavoratori maggiormente interessata da questa matrice, gli OSS, il 47% ha più di 55 anni, il 22% più di 60.. Il 79% è rappresentato da donne (dati al 31/12/23);
Circa le motivazioni per cui il Gaslini ritiene indispensabile posticipare l’orario di uscita, sottolineiamo che nella maggior parte dei casi il personale viene spostato o “costretto” allo straordinario per consentire il “trasporto” dei pazienti dalle sale operatorie o dal pronto soccorso, mansione che nelle altre aziende, a differenza del Gaslini, viene svolto da personale dedicato.
E’ stata peraltro una decisione dell’attuale Direzione la soppressione della squadra di OSS notturni che, almeno parzialmente, rappresentava una risposta a tale criticità.
Alla denuncia di poco rispetto per la professionalità degli operatori, che raggiunge il suo culmine nel costringere le/i gli OSS alla pulizia e alla sanificazione di stanze di degenza e sale operatorie (pavimenti e servizi igienici inclusi) nelle ore non coperte dalla ditta cui tali mansioni sono state appaltate, ma che passa anche attraverso i richiami e i minacciati provvedimenti disciplinari a chi arriva al lavoro con 10 minuti di anticipo (e non chiede il riconoscimento di quei minuti), il Gaslini sostiene quale prova inconfutabile di riguardo verso i dipendenti il “favorire la partecipazione a master e a dottorati e il riconoscimento di grant scientifici”.
A riprova della distanza tra questa Direzione e la realtà.
L’attivazione dello sportello di ascolto dedicato è stata richiesta con forza da RLS e parti sindacali per lungo tempo. Allo sportello si rivolge un elevato numero di dipendenti, in crescita negli ultimi mesi (stress lavoro correlato?) Tra le cosiddette iniziative a sostegno del personale è stato anche previsto un corso di yoga della risata. Ma, purtroppo, non c’è niente da ridere.

 

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