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Sanità ligure: tagli, esuberi e privatizzazioni

 

Genova, 28 marzo 2018. Prosegue il percorso della Regione Liguria di “rinnovamento” della nostra sanità. Mentre i pronto soccorso dei principali ospedali cittadini continuano ad affrontare le ormai consuete difficoltà, domenica scorsa al Galliera sono state bloccate le ambulanze per poter utilizzare le loro lettighe visto che le barelle dell’ospedale erano terminate; nella stessa mattinata al San Martino i pazienti erano una novantina e tra le mille giustificate proteste, la gestione dell’emergenza è stata lasciata come di consueto solo sulle spalle del personale. Il tutto mentre i tagli ai finanziamenti degli ospedali che, mascherati da efficientamenti, stanno cominciando a causare gravi ricadute – come nel caso dei 35 esuberi dichiarati dalla ditta Coopservice a causa dei tagli dell’ospedale pediatrico Gaslini sui servizi di pulizia-, mentre si è ancora in attesa dei potenziamenti promessi dal piano sociosanitario sui consultori, che invece sembrano prendere la direzione opposta, mentre su molti territori si attende di vedere finalmente concretizzate le promesse di apertura di case della salute e mentre il sindacato confederale attende da mesi di essere convocato per discutere delle molte questioni aperte, la Regione annuncia investimenti. Nel contempo la Regione si dimentica che, in tutte le regioni più evolute, prima di aprire a soggetti privati le porte di casa, si interviene sul sistema pubblico per renderlo forte e funzionale, come avvenuto nelle regioni citate da esempio dall’assessore Viale ovvero Toscana ed Emilia Romagna; qui invece si stanziano 385 milioni di euro per affidare ai privati gli ospedali di Cairo, Albenga e Bordighera come antipasto, per poi allargare a tutta la regione il processo di privatizzazione passando ovviamente per Genova attraverso il futuro ospedale degli Erzelli e magari la dialisi di San Martino. Operazioni che non sono di integrazione del pubblico, ma in realtà di sostituzione del pubblico, confermando come la strategia principale della Regione e del suo Assessore, la vicepresidente Viale, sia l’affidamento ai privati della nostra sanità e non di programmazione e successiva integrazione, compiendo una scelta ormai chiara e pericolosa. In questo modo si continuano ad ignorare i nuovi bisogni dei cittadini, non si interviene sulla territorialità e si causano esuberi tra i lavoratori degli appalti, come accaduto per i lavoratori in appalto al Gaslini, licenziamenti che non accetteremo a costo di portare la protesta sotto il palazzo della Regione.

Non èpiù rinviabile il confronto con il Presidente Toti e l’assessore Viale con Cgil Cisl Uil perché le risposte servono subito ed in modo chiaro. In attesa di una convocazione, esortiamo la Regione a prendere posizione contro gli esuberi dichiarati dall’ospedale Gaslini, rispondendo alla richiesta d’incontro avanzata dai sindacati di categoria, ad oggi inascoltata, e rimediando a questa grave situazione. Non è risparmiando sul delicatissimo processo di sanificazione e pulizia all’interno dell’ospedale che si risolvono i problemi di bilancio della sanità.

Il sindacato intraprenderà ogni possibile strada utile ad arginare un disegno di sanità che, allo stato attuale, è inadeguato e continuerà a difendere le condizioni dei lavoratori che ogni giorno cercano di dare dignità e funzionalità ai servizi socio sanitari della Liguria.

Igor Magni Segretario Cgil Liguria