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“Il capitale umano primo asset dell’Impresa” è il tema che Confindustria Genova propone quest’anno come momento di riflessione e approfondimento.

L’argomento è di forte attualità, perché solo grazie al “capitale umano” stiamo faticosamente uscendo da un periodo che ha messo a dura prova il nostro sistema economico e sociale.

Non è una valutazione di circostanza: al netto di chi non si è mai fermato e al quale bisognerebbe dedicare un intero capitolo, cito su tutti il personale socio sanitario, è il capitale umano che con tanti sacrifici e dedizione ha permesso di resistere prima e di ripartire poi. Ma le sfide non sono finite e non sono nemmeno troppo lontane: la prima è quella della transizione energetica ecologica che, come hanno sottolineato in molti, non sarà un pranzo di gala. Della sua necessità si è tutti consapevoli; quella che manca è una riflessione collettiva sulle ripercussioni che ricadranno su lavoratrici e lavoratori, che stiamo già vedendo, e se possiamo invece farne un fattore di sviluppo attuando una filiera produttiva che sappia generare buona occupazione non lasciando indietro nessuno. La transizione ecologica coinvolgerà in particolare solo le nuove e giovani professionalità? Se sì, quali saranno le forme contrattuali e di tutela che si intende offrire ai giovani? E cosa sarà di chi resterà indietro? Le nuove professionalità che si affacceranno al mondo del lavoro potranno contare su stabilità economica e di prospettiva che le induca a restare sul nostro territorio? Accanto alle nuove sfide della transizione ce ne sono alcune lontane dall’essere risolte, come il divario di genere tra donne e uomini. La sua riduzione si tradurrebbe in un aumento del PIL e in nuove chance per il nostro Paese che non brilla per tasso di partecipazione femminile al mercato del lavoro. Infine la formazione: le competenze sono fattori di competitività troppo spesso sottovalutati e che dobbiamo rimettere al centro di ogni idea di società nel quadro di un cambiamento culturale vero e profondo. Il tema quindi è quello di definire che tipo di sviluppo vogliamo per la nostra città e per il nostro Paese, a partire proprio da un bene prezioso: il capitale umano.

Igor Magni Segretario Generale Camera del Lavoro Metropolitana di Genova