Emergenza casa a Genova, Sunia Sicet Uniat: “Attivare subito agenzia per la casa”
Entro il 15 dicembre si può fare la domanda per partecipare al bando del Comune di Genova per l’assegnazione di una casa popolare. La procedura è partita lunedì scorso e, a differenza delle tornate precedenti, sono tre e non più uno, i mesi di tempo per produrre la domanda.
Ai bandi degli anni precedenti sono pervenute mediamente circa 4 mila domande e di queste ben 2 mila hanno soddisfatto i requisiti di ISEE e situazione familiare per poter entrare nella graduatoria che rimane valida per un biennio.
A fronte di 4 mila domanda, però, il Comune di Genova sarà in grado di assegnare solo un centinaio di alloggi, lasciando fuori dal diritto alla casa la quasi totalità degli aventi diritto.
“L’emergenza casa deve diventare una priorità di questa Giunta – sottolineano Bruno Manganaro Segretario Generale Sunia Genova, Stefano Salvetti Segretario Generale Sicet Liguria, Emanuele Guastavino Presidente Uniat Liguria, che questa mattina hanno partecipato ad una conferenza stampa convocata sulle questioni abitative a Genova – Abbiamo una serie di proposte concrete da sottoporre alla nuova Amministrazione e siamo disponibili ad un confronto sul merito delle questioni che porti finalmente la nostra città fuori dalla condizione nella quale il diritto alla casa viene negato soprattutto alle fasce più deboli della popolazione”.
Le considerazioni delle tre associazioni partono dalla fotografia del mercato immobiliare pubblico che conta circa 9 mila appartamenti in Arte suddivisi per metà alla Regione Liguria e per l’altra metà al Comune di Genova.
“Si tratta di appartamenti che prima di essere destinati necessitano di ristrutturazioni, alcuni non di grande entità, e quindi prima di ogni altra considerazione chiediamo investimenti che li possano rendere abitabili”, sottolineano le associazioni.
Sul tavolo dell’Assessore alla casa del Comune di Genova arriveranno anche altre proposte: la semplificazione delle procedure per l’assegnazione delle case popolari, rendere più efficace l’agenzia sociale per la casa, investimenti per il bonus affitti, il fondo per la morosità incolpevole e non ultimo la rimodulazione dell’IMU sulle case affittate a canone concordato sulle quali la Sindaca aveva chiesto un sacrificio per l’anno in corso, ma aveva assicurato una rimodulazione per il 2026.
Manganaro, Salvetti e Guastavino dichiarano in conclusione: “Le politiche sulla casa dovrebbero da sempre rappresentare un fronte di intervento speciale per qualsiasi Governo, purtroppo non è così. L’attuale Governo ha trascurato completamente nelle poste di bilancio i finanziamenti per implementare e recuperare alloggi Erp, così come rifinanziare il fondo sostegno affitti, ovvero politiche per dare una adeguata risposta abitativa alle fasce più deboli, che mai potranno affittare una casa sul mercato neppure quello concordato. Così come la Regione deve postare nel suo bilancio ogni anno risorse per Erp e sostegno affitti”.