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Foibe, Anpi e Cgil: no alle strumentalizzazioni, sì al rispetto e allo studio della storia

Sembra davvero che nei Municipi genovesi governati dal centrodestra la scelta di celebrare il Giorno dei Ricordo, dedicato alle vittime delle foibe, si stia trasformando quest’anno nell’occasione di strumentalizzare quella che fu un’indiscutibile tragedia in un attacco di parte. Dopo la scelta del Municipio IX Levante di ricordare insieme la Shoah e le foibe “perché il sangue dei morti non ha colore”, affidandosi però alle parole di un esponente di estrema destra, altrettanto accade ora nel Municipio I Centro est dove è annunciata una cerimonia intorno alla targa che a Oregina ricorda Norma Cossetto, preteso simbolo delle violenze dei partigiani comunisti di Tito, anche in questo caso con la partecipazione di esponenti politici che sui propri social fanno riferimento alla destra estrema. Ricordare le foibe deve essere fatto nel solco della verità seguendo quindi la storia di cosa avvenne a partire dall’avvento del Fascismo nel nostro Paese e poi, così come ricorda anche la norma che istituisce il Giorno del Ricordo, quello che avvenne sul confine orientale tra l’Istria e la Dalmazia negli anni tra il 1943 e il 1947 anche a causa delle sue leggi. L’Anpi ha nelle scuole diversi incontri in definizione, mentre, ad esempio, la sezione di Isola del Cantone dedica nei giorni 10 e 11 febbraio una mostra a “Fascismo, foibe, esodo: le tragedie del confine orientale”. Non abbiamo paura di interrogarci, certamente non abbiamo bisogno, come invece cerca di fare chi strumentalizza le foibe, di richiamarci alle “tragedie negate”. Anpi e Cgil condannano i vandalismi accaduti l’altra notte alla targa di Passo Vittime delle Foibe perché non è così che si difende la memoria e l’azione antifascista. Come scrisse nel 1996 Rossana Rossanda, giornalista e politica di origine istriana, “Non tiriamo in ballo i morti, che sono davvero fuori dalla storia, per far intendere che le colpe sono uguali”.  Perché così non è.

Comitato provinciale Anpi Genova e Cgil Genova