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È ripartita la campagna xenofoba contro gli immigrati, una propaganda tesa a fomentare incertezze e paure per guadagnare consensi e voti. Una propaganda basata su informazioni distorte, taciute e su vere e proprie menzogne. Vediamo di fare chiarezza su alcuni dati poco noti e spesso sorprendenti.

Gli italiani che si sono trasferiti all’estero hanno superato gli stranieri residenti in Italia. Nel gennaio 2022 i cittadini iscritti all’AIRE (Anagrafe degli italiani all’estero) erano 5,8 milioni, il 9,8% della popolazione, mentre i residenti stranieri sono l’8,8%. Il problema che la politica dovrebbe affrontare dovrebbe essere quello di limitare questo esodo, anche perché quasi la metà sono giovani. Si dice che “invadono” soprattutto il nostro paese, ma i dati dicono altro. I rifugiati accolti rispetto alla popolazione, secondo l’ISPI (agenzia dell’ONU), nel 2021 sono stati: Svezia 2,3%, Germania 1,6%, Grecia 1,1%, Francia 0,7%, Danimarca 0,6%, Paesi Bassi 0,5%, Spagna 0,3%, Italia 0,2%, Ungheria 0,1%. La Germania ha quindi accolto oltre 5 volte di più rispetto all’Italia. Sostengono che le navi delle ONG siano “pull factor”, cioè favorirebbero le partenze dalla Libia verso l’Italia. A sostegno di questa teoria, diversi esponenti del Governo hanno citato una fonte autorevole, come prova inconfutabile dell’esigenza di fermare le navi delle ONG. Ma questa fonte sostiene esattamente l’opposto: secondo i dati dell’UNHCR, IOM, nel 2021 le partenze di migranti dalla Libia nel periodo in cui erano presenti le navi delle ONG erano 125 al giorno, senza navi umanitarie erano 135.

La spesa pubblica per l’immigrazione (pensioni, assistenza, sanità, istruzione, edilizia pubblica, servizi locali, giustizia, accoglienza e sicurezza) comporta circa 28,94 miliardi di euro nel 2020. Le entrate statali (contributi previdenziali e imposte) provenienti dagli immigrati sono state pari a 30,2 miliardi: quindi il contributo economico dell’immigrazione è di 1,3 miliardi. Nel 2019 l’attivo per le finanze statali era stato di ben 4 miliardi, nel 2020 le alte spese per la pandemia hanno ridotto l’attivo, che comunque rimane superiore al miliardo. Ci aiutano in casa nostra.

Anche quest’anno è stato presentato il “Dossier statistico immigrazione”, a cura del Centro studi e ricerche IDOS, ampiamente riportato su questo giornale. Vorremmo soffermarci sul capitolo “L’adesione ai sindacati delle lavoratrici e dei lavoratori stranieri”. La pandemia aveva segnato, in controtendenza rispetto agli anni precedenti, una contrazione degli iscritti stranieri ai sindacati CGIL, CISL e UIL, ma nel 2021 c’è stata una forte ripresa: i tesserati sono stati 1.072.342, la CGIL recupera più di 20.000 iscritti. Significativo il confronto tra i tesserati del 2021 rispetto al 2017: si passa da 974.770 a 1.072.342, un aumento del 10%. La CGIL incrementa del 15,6% (da 463.921 a 536.287).

Anche a Genova gli stranieri iscritti alla CGIL sono in continuo aumento: sono 5.916, il 6,4%. Ma gli iscritti attivi sono il 13%.

Nel “Dossier statistico immigrazione” del 2018 c’è una considerazione che vogliamo riportare per esteso: “L’adesione ai sindacati dei lavoratori immigrati rappresenta una vera e propria forma di integrazione attiva. Una modalità di essere presenti e protagonisti nella società in cui hanno scelto di vivere”. A questa pregnante affermazione vogliamo aggiungere che in Italia, e in modo particolare a Genova, le lotte sindacali per difendere le condizioni di vita di tutti sarebbero difficili, e in alcune realtà persino impossibili, senza la partecipazione dei lavoratori stranieri. Si pensi al Cantiere di Sestri, dove lavorano circa 3000 immigrati.

Questi uomini e donne che arrivano con storie difficili e viaggi pericolosi sono una risorsa.

La Cgil e GenovaSolidale sono per la loro accoglienza e ogni giorno la praticano con la sindacalizzazione, la raccolta e distribuzione di generi alimentari, il volontariato e le mobilitazioni in difesa dei loro diritti.

 

Igor Magni Segretario Generale Cgil Genova

Nico Saguato GenovaSolidale

Bruno Manganaro Ufficio Industria e Immigrazione Cgil Genova