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“Domenica e lunedì i genovesi saranno chiamati alle urne non per un partito o per un candidato, ma per tutelare i propri diritti sul lavoro e per quelli di cittadinanza. Con 5 sì ai referendum chiediamo più sicurezza sul lavoro, un freno ai licenziamenti facili, diritti per i cittadini stranieri regolari che lavorano e pagano le tasse, mandano i loro figli a scuola e parlano correttamente la nostra lingua” è Igor Magni Segretario Generale Camera del Lavoro a ricordare i temi referendari e sottolineare l’importanza della partecipazione alla vita democratica del nostro paese in occasione della chiusura della campagna referendaria a Genova.

Nell’incontro, organizzato al cinema Verdi di Sestri Ponente, oltre al Presidente dell’Assemblea Generale Nazionale Cgil Fulvio Fammoni, hanno partecipato la giornalista del Domani Daniela Preziosi e Andrea Fabozzi Direttore de il Manifesto. Al centro della discussione i temi referendari per i quali a Genova sono state raccolte quasi 100 mila firme e in poco più di 4 mesi sono state organizzate centinaia di assemblee sui posti di lavoro, volantinaggi, presidi, iniziative nei cinema e nei teatri.

Nelle elezioni regionali dello scorso ottobre gli elettori nella Città Metropolitana di Genova erano 732.015 suddivisi in 653 sezioni elettorali nel Comune di Genova (964 nella Città Metropolitana) per un totale di 67 comuni.

 

“Tutto il Coordinamento referendario ha partecipato attivamente a questo sforzo organizzativo a sostegno di rivendicazioni dedicate soprattutto ai giovani perchè quando si parla di limitare solo al necessario i contratti a tempo determinato, eliminare la discriminazione di chi, assunto dopo il 2015, può essere licenziato senza giusta causa o giustificato motivo oppure nasce nel nostro Paese ma è condannato ad aspettare la cittadinanza per decenni, rivolge la propria attenzione proprio ai giovani del nostro Paese” conclude Magni.

Uno dei temi referendari riguarda la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro, tema sul quale è stato proiettato in anteprima nazionale il docufilm, prodotto da Cgil Genova, Spi Genova e Fiom Genova dal titolo “Amianto. Genova: storia di una battaglia operaia” per la regia di Ugo Roffi e Ludovica Schiaroli. Il docufilm, nato da un’idea di Marcello Zinola e della Segreteria della Camera del Lavoro, racconta la battaglia sindacale, durata oltre 10 anni, che ha coinvolto la classe operaia genovese per vedersi restituire i propri diritti. La storia inizia con l’inchiesta della magistratura genovese che han visto inquisiti ben 1400 ex operai: iniziata nel 2006, l’inchiesta è finita con un nulla di fatto. L’unica certezza sono i malati e i morti. Tra il 1994 e il 2020 l’Inail ha certificato in Liguria oltre 3.600 decessi provocati dall’esposizione all’amianto, di cui oltre la metà a Genova.

Camera del Lavoro Metropolitana Genova