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Genova ferita dai bombardamenti, l’adolescenza vissuta nella casa di via Frugoni, la Resistenza, i primi film, il trasferimento a Roma per intraprendere l’avventura cinematografica. Nei ricordi in bianco e nero della vita genovese del regista e attore Giuliano Montaldo c’è anche una parentesi da giornalista al Lavoro di Sandro Pertini. Sono tante le stagioni vissute da Montaldo che lo hanno portato lontano dalla sua città natale, ma che non hanno mai spezzato il forte legame affettivo con il capoluogo ligure, dove vivono ancora la sorella e i nipoti.

Alla figura a 360 gradi, tra vita pubblica e privata, del maestro del cinema è dedicato l’evento: “Giuliano Montaldo e Genova, ritratto di un regista partigiano“.

L’incontro si svolgerà sabato 30 settembre dalle ore 17,00 presso la SOMS Fratellanza di Genova Pontedecimo (via Isocorte 13). Ingresso libero.

L’iniziativa è promossa dal coordinamento ligure della Rete #NoBavaglio – Liberi di essere informati (la rete di giornalisti e attivisti per i diritti nata nel 2015 da un appello scritto dal professor Stefano Rodotà a difesa della libertà d’informazione) insieme a molte associazioni tra cui ARCI Liguria, ANPI Genova, CGIL Genova, Associazione ligure dei giornalisti, Erga Edizioni, Wiki Liguria, Aamod, Fondazione Diesse, Articolo21, Memorie&Progetti, Free Assange Italia. E in collaborazione con GoodMorning Genova, ODG Liguria, Municipio Valpolcevera, Comune di Ceranesi.

All’incontro intervengono: Elisabetta Montaldo figlia del regista, Vincenzo Vita presidente Aamod, Arianna Cesarone coordinamento nazionale donne e vicepresidente ANPI Genova, Giancarlo Giraud critico cinematografico – Club Amici del Cinema, Eligio Imarisio scrittore e storico, Giuliano Ravera giornalista curatore documentazione video, Anna Maria Dagnino docente, Claudio Montaldo sindaco di Ceranesi, Alessandra Costante segretaria FNSI, Andrea Belli presidente Fratellanza di Pontedecimo. 

Coordinano Carla Scarsi, giornalista Rete #NoBavaglio Liguria e Stefano Kovac, presidente ARCI Liguria.

«Attraverso le immagini e le parole di Giuliano Montaldo, racconteremo il partigiano e il regista e soprattutto una voce libera del cinema e del Paese – spiegano gli organizzatori – Sarà un racconto costruito attraverso documenti, luoghi, set e testimonianze di coloro che lo hanno conosciuto. La scelta di organizzare l’omaggio al grande regista, a circa un mese dalla sua scomparsaproprio a Pontedecimo, è per sottolineare il legame di Montaldo con la città. In Valpolcevera Montaldo mosse infatti i primi passi nel cinema, chiamato da Carlo Lizzani per partecipare al film «Achtung! Banditi».

E ancora: «Il cinema d’impegno e le battaglie per i diritti umani e la difesa della libertà d’espressione in tutte le sue declinazioni sono e restano il lascito del grande regista genovese. Un regista partigiano come lui stesso amava definirsi».