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Nel giorno della Memoria una riflessione su Villa Emma

Lunedì  28  Gennaio  2019 alle ore 10,15 Presso la SOMS “La Fratellanza” – Via Isocorte 13 si terrà una iniziativa alla quale parteciperà anche Enrico GHIOTTO dell’ Associazione Memoria della Benedicta. Durante l’incontro sarà proiettato un filmato prodotto dalla fondazione “Villa Emma” di Nonantola.

73 ragazzi ebrei in fuga attraverso l’Europa sconvolta dalla guerra  arrivano a Nonantola, in provincia di Modena, tra l’estate del 1942 e la primavera del 1943. Accolti dalla popolazione locale, conoscono a Villa Emma una parentesi di quiete.

 Quando, la mattina del 9 settembre, le truppe tedesche entrano a Nonantola , Villa Emma viene dunque abbandonata. La maggior parte del gruppo si nasconde nel seminario; gli altri sono ospitati da numerose famiglie del luogo.

i ragazzi, però, non possono rimanere a lungo nascosti a Nonantola; la possibilità di un rastrellamento nazista è sempre più concreta. Hanno nuove carte di identità, che permetteranno loro di passare indenni i controlli della Feldgendarmerie tedesca e della polizia italiana. Tramontata rapidamente l’idea iniziale di portare il gruppo a sud, incontro agli Alleati (dove solo alcuni tra i ragazzi più grandi si dirigono), l’unica alternativa rimane la Svizzera.

 Dopo i primi tentativi finiti col respingimento alla frontiera, i nostri riescono a mettersi in contatto con le organizzazioni ebraiche presenti sul territorio elvetico, che intercedono presso le autorità.

Lasciano così Nonantola divisi in tre gruppi, tra il 6 e il 16 ottobre 1943, e raggiungono in modo avventuroso la Svizzera, dove troveranno finalmente asilo. Dopo un periodo trascorso in vari campi di raccolta, il gruppo si ricostituisce a Villa des Bains, presso Bex. Finita la guerra, partiranno quasi tutti alla volta della Palestina, che raggiungeranno via nave da Barcellona, il 29 maggio 1945.