Il conguaglio rimandato a dopo le elezioni. I misfatti sono noti. Il governo lega-5 stelle, con l’approvazione della manovra finanziaria del 2019, è intervenuto negativamente sull’adeguamento delle pensioni all’inflazione, peggiorando il sistema di rivalutazione più equo, concordato con il precedente governo, che doveva entrare in vigore il 1° gennaio 2019, dopo 10 anni di tagli alle pensioni.
Vista la situazione caotica e di incertezza in cui si è approvata la legge di bilancio, l’Inps non ha fatto a tempo a elaborare gli importi delle pensioni con i tagli decisi dal governo, per cui, nei primi tre mesi dell’anno, i pensionati con un reddito pensionistico superiore a 1.522 euro lordi, si sono visti accreditare un importo comprensivo della rivalutazione piena o quasi, come previsto dalla legge 388/2000.
Per questa ragione, oggi, l’Inps deve recuperare circa 100 milioni di somme “non dovute”.
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