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Come è cambiata l’occupazione in Liguria

Di seguito, attraverso i dati, le principali caratteristiche dell’andamento dell’occupazione in Liguria negli ultimi cinque anni (2015 -2020)

in totale

per sesso

per condizione professionale

per comparto

per settore

per età

per titolo di studio

per modalità di svolgimento (full/part-time)

per durata del contratto (tempo determinato/indeterminato)

Disoccupati

In totale

Per sesso

Per condizione professionale

Neet

In totale

Per sesso

Integrazioni salariali

In totale e diff. In % su periodo corrispondente

Per tipologia

Per provincia

Popolazione

Per fascia di età e

Variazioni in % su periodo corrispondent

 

 

EVIDENZE

  • In Liguria nel 1° trimestre 2020 rispetto al corrispondente periodo del 2015 abbiamo 14.392 occupati/e in meno (-2,37%): l’equivalente dell’intera popolazione di Taggia e Triora (IM).
  • Siamo scesi sotto i 600mila occupati (592.619 contro i 607.011 del 1°T 2015);
  • [per sesso] in realtà sono le donne le vere (ed uniche) penalizzate e colpite ripetutamente nella quantità e nella qualità dell’occupazione: -16.347 occupate (-5,9%)…
  • …perché i maschi sono cresciuti di 1.955 unità (+0,6%);
  • Si scava il solco tra i sessi: i maschi passano dal 54 al 55,6% sul totale dell’occupazione ligure mentre le femmine scendono dal 46 al 44,4%;
  • [Per condizione professionale] dipendenti ed indipendenti sono in calo congiunto ma con grandi differenze: i primi perdono 1.907 occupati (-0,43%) mentre i secondi crollano del 7,8% lasciando sul campo ben 12.485 unità;
  • I dipendenti salgono dal 73,6 al 75% sul totale degli occupati (quindi 3 su 4 sono dipendenti), gli indipendenti calano dal 26,4 al 25%
  • [per condizione professionale e per sesso] crescono i maschi (nei dipendenti +1.012 / +0,45%; negli indipendenti +943/+0,92%) e calano solo le femmine (-2.919/-1,32% dipendenti e -13.429/-23% negli indipendenti)
  • [per comparto] in aumento solo l’Agricoltura Silvicoltura e Pesca (ASP): +404/+3,16% mentre calano sia l’Industria (-9.473/-8,12%) sia i Servizi (-5.322/-1,11%);
  • La ripartizione in % tra i comparti vede l’ASP crescere leggermente dal 2,1 al 2,2% sul totale degli occupati, l’Industria perdere 1 punto percentuale attestandosi al 18,1% mentre in controtendenza con il dato in valore assoluto, i Servizi aumentano la proproa incidenza sul totale passando dal 78,7 al 79,7%
  • [per settori produttivi] anche qui attenzione! Nell’Industria il settore manifatturiero che vale l’11,9% dell’occupazione ligure cresce di 2.885 unità (+4,26%) mentre le Costruzioni (rappresentano ormai solo il 6,2% dell’occupazione totale in Liguria) perdono oltre ¼ degli occupati: -12.358.
  • Nei Servizi tiene appena appena il settore Commercio Alberghi Ristoranti (CAR) che segna +437 occupati sul 2015 (+0,35%) mentre le Altre Attività dei Servizi (AAS) cedono 5.759 unità (-1,64%); il settore CAR vale il 21,4% dell’occupazione ligure mentre le AAS pur calando aumentano la loro incidenza sul totale passando dal 57,8 al 58,2%
  • [per età degli occupati] in aumento le fasce d’età più giovani (15>24 anni +13%/25>34 anni +1,8%) e quelle più mature ed anziane (55>64 anni +23%/65+anni +32%), in calo quelle centrali (35>44 anni -20%/45>54 anni -1%)
  • Rispetto al 2015 la classe dei più giovani (15>24 anni) passa dal 3,23 al 3,74% sul totale degli occupati, i 25>34enni stabili intorno al 16%, i 35>44enni in calo dal 28 al 22%, i 45>54 sempre intorno al 32% si confermano la coorte di occupati più numerosa; in sensibile aumento i 55>64enni dal 18 al 22% e anche gli ultra65enni che passano dal 2,9 al 3,9% superando così la fascia dei più giovani.
  • Più di ¼ degli occupati ha più di 55 anni; le donne aumentano solo nelle classi più anziane (+31,5% nei 55>64enni e +79,2% negli over 65anni) mentre calano in tutte le altre, giovani compresi.
  • I maschi calano esclusivamente nella classe tra i 35>44 anni ma perdono ben il 16,7% (vuol dire -15.315 occupati)
  • [per titolo di studio] in Liguria con riferimento all’anno 2019 (sul 2015) gli occupati/e che possiedono il Diploma o la Laurea passano dal 69,1 al 73,6% quelli con al più la Licenza Media scendono dal 26,5 al 24,4%; resta ancora un 2% (era il 4,5% nel 2015) senza alcun titolo di studio o con la sola licenza elementare
  • Fortissime le divaricazioni per genere: le femmine aumentano solo tra i Laureati (+13%) dove rappresentano il 55% del totale degli occupati mentre calano in tutte le altre fasce; i maschi aumentano tra i Diplomati +12,3% (rappresentano il 57,6% del totale) e tra i Laureati (+8,5%), mentre calano del 62% tra chi non ha titolo di studio, e del 9,2% tra gli occupati con la licenza media
  • E’ evidente l’overtraining femminile che è costretta ad alzare costantemente l’asticella della propria preparazione scolastica ottenendo in cambio meno occupazione, di minore durata e intensità, con minore retribuzione e maggiore precarietà
  • [qualità dell’occupazione: il part-time] gli occupati a tempo parziale aumentano dello 0,38% rispetto al 2015 e rappresentano il 20,6% del totale (sono 126.241 su 611.766 nel 2019)
  • Forti polarizzazioni all’interno di questo dato: aumenta il part-time tra i dipendenti (+3,9%) e tra i maschi (+2,8%) mentre cala tra gli indipendenti (-11,8%)e tra le femmine (-0,37%); però le femmine rappresentano il 75,6% di tutti gli occupati a tempo parziale e il 35,1% delle occupate femmine lo è a part-time; per i maschi le percentuali si attestano rispettivamente al 24,4% ed al 9,1%
  • [qualità dell’occupazione: gli occupati dipendenti a termine] passano da 52.631 a 68.370 sul totale degli occupati dipendenti (+15.739, cioè +30%); sono per il 50,6% femmine che crescono del 33,9% (+8.766) contro il 49,4% dei maschi che aumentano del 26% (+6.973 unità)
  • Anche in questo caso la componente femminile è fortemente sovra rappresentata nel segmento meno stabile dell’occupazione ligure: il 15,9% di tutte le occupate dipendenti femmine è a termine contro il 14,6% dei maschi
  • [NEET] rispetto al 2015 assistiamo ad un calo nella percentuale di chi non lavora, non cerca lavoro e non è in formazione o in studio: si passa dal 20,5 al 17,7%.
  • Ma anche stavolta per i maschi la percentuale cala dal 21,4 al 16% mentre per le femmine resta stabile al 19,6% rovesciando così il rapporto tra i sessi del 2015;
  • [dati] le forze di lavoro calano del 2,29% (-15.475 unità), gli occupati del 2,37% (-14.392) i disoccupati dell’1,59% (-1.802), gli inattivi del 2,37% (-16.989)
  • La popolazione totale in Liguria cala del 2,54% (-40.137 unità al 1° gennaio 2020); ma la fascia tra gli 0 ed i 14 anni perde 13.147 unità (-7,2%), quella tra i 15>74 anni -32.412 (-2,8%) e gli over 75 anni sono gli unici che crescono di 5.423 (+2,3%); non solo gli ultra75enni sono del 44,2% più numerosi della fascia più giovane della popolazione sopravanzandola di ben 74.924 unità!
  • [CIG] nel 1° semestre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2015 abbiamo avute autorizzate 29.356.859 ore di integrazioni salariali (+382%, nuovo massimo storico di sempre); per tipologia di integrazione abbiamo +686% per la CIGO (Covid-19), +610% per la Cassa in Deroga e +44,3% per la CIGS; per provincia l’incremento maggiore è ad Imperia (+506%) segue La Spezia (+491%), Genova (+390%) e Savona (+285%).
  • [disoccupati per sesso e tipologia]: nel 1° trimestre 2020 le persone in cerca di occupazione erano 66.786 (-1.082/-1.59% sul 1° T. 2015)
  • Il 55,3% delle persone in cerca di occupazione è donna (36.960, +27.2% sul 2015), il 44,7% è uomo (29.826, -23.1%). Anche in questo caso gli andamenti tra i sessi sono costantemente opposti ma sempre e comunque peggiorativi per la condizione occupazionale femminile.
  • La condizione di disoccupato ex- occupato è quella più ricorrente (nel 63,5% dei casi ed in aumento del 13,3% sul 2015); seguita con il 25,9% dai disoccupati ex-inattivi (+4,3%) e da quelli senza precedente esperienza lavorativa cha valgono solo il 10,6% del totale e sono in calo del 48,6% sul 2015; ma il calo ancora una volta è sempre e solo al maschile (-79,1% contro un aumento del 35,8% per le femmine).