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“L’occupazione in Liguria ha un andamento altalenante tipico di un mercato del lavoro traballante. Infatti mentre nel secondo trimestre di quest’anno i dati sono lievemente positivi, nel primo trimestre c’è stata una pesante contrazione dell’occupazione. Se a questo tracollo si aggiunge la costante contrazione dell’occupazione nell’industria manifatturiera che nel secondo trimestre perde -10.822 occupati (-11,1%) le preoccupazioni aumentano: in questa regione o si comprende che il crollo dell’industria determinerà l’ingestibilità del mercato del lavoro e della condizione delle persone e ci si mette al riparo da questa decrescita o nei prossimi anni avremo grossi problemi di tenuta economica e sociale” così Maurizio Calà Segretario Generale Cgil Liguria commenta i dati Istat sull’occupazione in Liguria nel secondo trimestre 2025.

In Liguria i dati del secondo trimestre 2025 seguono l’andamento nazionale e registrano un lieve aumento che riguarda in prevalenza la componente rappresentata dagli indipendenti (+ 8.490 unità pari al +6,2%), mentre molto più contenuti sono i dati relativi ai dipendenti (4.530 pari +0,9%). Se però ci si riferisce ai primi tre mesi di quest’anno il dato congiunturale complessivo è negativo con una contrazione degli occupati di -10.295 unità pari al -1,6%. L’industria in senso stretto poi vale solo il 13,6% di tutta l’occupazione in Liguria mentre nel Nord-Ovest rappresenta il 24,2% e il 19,9% della media nazionale.

In attesa dei dati relativi a tutto il 2025, quelli licenziati dall’Istat e relativi al secondo trimestre 2025 indicano che a salire in modo molto significativo sono i servizi che con 492.398 occupati (+11.566 unità pari al +2,4%) rappresentano il 76,9% dell’occupazione ligure. Per Marco De Silva responsabile dell’ufficio economico Cgil Genova e Liguria che ha elaborato i dati Istati “I settori con l’occupazione più volatile sono anche quelli che in questo trimestre crescono di più: agricoltura, costruzioni, commercio e turismo, con una crescita a due o tre cifre, dati che fotografano l’erraticità dell’economia e del mercato del lavoro in Liguria”.

Cgil Liguria