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Socializziamo: da oggi, scaricando la App, la Filctem è più vicina!

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Con il varo dell’applicazione per smartphone, abbiamo ampliato la presenza della Filctem Nazionale sui social-media, rafforzando di fatto la nostra capacità di
trasmettere semplice informazioni e/o comunicazione interattiva, verso le nostre strutture, i nostri dirigenti, i nostri delegati ed attivisti, verso i lavoratori.
Il SITO, FLICKR, TWITTER, FACEBOOK ed ora l’APP, sono parte ormaiintegrante della comunicazione, a cui è opportuno dedicare la necessaria attenzione,
con la consapevolezza però, che sono solo strumenti di supporto alla comunicazionedi tipo tradizionale, a cui non bisogna rinunciare, a partire dalle assemblee dei
lavoratori.
Ogni persona interessata, avrà quindi la possibilità di accedere in maniera immediata a tutti gli strumenti su indicati, semplicemente puntando la fotocamera
del cellulare ed aprendo una APP per lettore di codice QR CODE.

Carige – Sciopero e manifestazione

COMUNICATO STAMPA

CARIGE: OGGI SCIOPERO A DIFESA DEL LAVORO E DELLA BANCA

Genova, 21 novembre 2017. Giugno 

Questa mattina a Genova si è svolta la manifestazione dei dipendenti Carige scesi in sciopero per difendere il posto di lavoro. La protesta, proclamata unitariamente da tutte le sigle sindacali presenti nella banca, è stata poi mantenuta dalla sola Fisac Cgil. Alla manifestazione hanno partecipato molte delegazioni delle province liguri e delle regioni limitrofe. Al corteo si sono aggiunte anche rappresentanze di altri lavoratori del credito e delle categorie della Cgil.

Lo sciopero arriva dopo una serie di tentativi che hanno visto le organizzazioni sindacali chiedere conto ai vertici di Carige di un piano industriale che non guarda al futuro e che scarica su lavoratori, cittadini e sui clienti compulsive pressioni commerciali ed inefficienze del management: mille esuberi e la chiusura di 120 filiali a livello nazionale.

A tal proposito ricordiamo a tutti che in situazioni come queste non è utile giocare a divisioni, né prestarsi a tali strumentalizzazioni aziendali.

Al termine della manifestazione è stato chiesto un incontro all’Amministratore delegato Paolo Fiorentino il quale in un primo momento ha fissato l’appuntamento per oggi alle 14,30, salvo cambiare idea dopo poco e delegare un funzionario, comportamento talmente inqualificabile da non meritare nemmeno di essere commentato. Quello che deve essere chiaro all’Amministratore delegato e a tutti i vertici Carige è che questo Piano industriale non è sostenibile per lavoratori che nel tempo hanno già contribuito in modo più che responsabile alla sopravvivenza della banca e alla sua reputazione nei confronti della clientela. Negli ultimi anni, mentre si bruciavano due ricapitalizzazioni, sono stati siglati ben due accordi con i quali si è ridotto il personale e si è contenuto il costo del lavoro con grandi sacrifici per tutti i dipendenti.

Poichè in questi giorni difficili per il futuro della Banca, non sono cambiate le condizioni del Piano industriale, la Cgil rinnova la richiesta di un incontro urgente con i massimi livelli aziendali per discuterne l’impatto occupazionale e per riaffermare la dignità dei lavoratori che quotidianamente spendono la loro professionalità per difendere e far funzionare la banca.

Cgil Genova e Liguria

Fisac Cgil Nazionale

Fisac Cgil Genova e Liguria

Carige – Per fare ancora chiarezza

Nell’incontro con l’Azienda di giovedì 16 novembre le Organizzazioni Sindacali (tutte) hanno detto:

– che gli eventi di quelle ore minavano la reputazione dell’Azienda e vanificavano gli sforzi fatti dalle lavoratrici e dai
lavoratori in questi anni, sia per mantenere saldo il rapporto con la clientela, sia per contribuire al risanamento;
– che al momento – viste le turbolenze che investivano Carige e la conseguente incertezza sul futuro del Gruppo – non
c’erano le condizioni per sedersi a trattare alcunché;
– che, una volta definita tale grave situazione, sarebbe stato comunque opportuno che l’Azienda chiudesse la
procedura aperta il 29/9, vista l’impraticabilità di alcune delle azioni previste [es. accorpamento di Banca Cesare
Ponti], e ne aprisse una nuova con elementi certi sui quali poter discutere in successive riunione;
– che in ogni caso era inopportuno incontrare nuovamente l’Azienda prima dell’imminente sciopero.
Di conseguenza, nello scorso fine settimana non c’è stata nessuna elaborazione di alcunché da parte delle OOSS [salvo che qualcuna di queste abbia ritenuto di operare all’insaputa di altre].
Peraltro, nella procedura aperta – e ormai scaduta lo scorso 18 novembre – gli elementi critici andavano oltre la disdetta del CIA, visto che si parlava, ad esempio, di 765 esuberi (fra i quali quelli derivanti dalla fusione di Banca Ponti) e di accordi sulla mobilità in deroga (peggiorativa) rispetto al CCNL.
Ma le OOSS [tutte] criticavano il Piano Industriale nel suo complesso, perché “tutto ciò comporterebbe l’inaccettabile precarizzazione di una notevole quantità di persone – con le relative famiglie – coinvolte in processi di esternalizzazione o, per altri versi, di mobilità territoriale, un ulteriore impoverimento delle retribuzioni, che già oggi sono ai minimi di tutto il settore creditizio (come ripetutamente dichiarato dallo stesso AD) e un prevedibile e intollerabile inasprimento delle pressioni commerciali.” (vedi Comunicato stampa unitario del 20 settembre scorso).
Nella giornata di lunedì 20 novembre, invece, Fabi, First, Uilca e Unisin si sono presentate alla riunione di Intersas – convocata per decidere il tenore del volantino che avremmo dovuto distribuire alla cittadinanza durante la manifestazione del giorno seguente – dichiarando che avrebbero voluto andare dall’Azienda per chiedere un tavolo di discussione sulle pressioni commerciali e il ritiro della disdetta del CIA, in modo da poter revocare lo sciopero; in subordine erano disponibili a confermare lo sciopero (che davano comunque per spacciato) ma senza manifestazione.
E’ esattamente a questi giochi che si è opposta la Fisac-CGIL ed è per questo che non abbiamo partecipato a nessun ulteriore incontro con l’Azienda (ribadendo peraltro, sia alle altre OOSS, sia all’Azienda, la nostra disponibilità a una successiva discussione negoziale, sulla base di quanto già affermato giovedì scorso).

A fronte di questa fuffa e nella consapevolezza che da giovedì scorso in avanti abbiamo assistito a un rischiosissimo spettacolo, giostrato da altri mettendo a rischio il futuro per migliaia di persone che operano nel Gruppo Carige, restiamo convinti della scelta che abbiamo fatto di far sentire la voce di queste lavoratrici e di questi lavoratori, confermando lo sciopero di martedì 21 e il concomitante presidio a Genova, in Largo Pertini, dalle 9 alle 12.
Altre OOSS ci hanno lasciati… ma siamo nell’ottima compagnia di tante e tanti che – comprendendo la situazione – ci stanno manifestando convintamente la loro adesione e la loro partecipazione attiva.

Click qui per leggere il comunicato

 

Gruppo Carige – sciopero confermato

Attenzione: apre in una nuova finestra.La FISAC/CGIL conferma lo sciopero del GRUPPO CARIGE di domani martedì 21 Novembre.

Manifestazione in Largo Pertini dalle 9 alle 12

Click qui per il comunicato

Otto ore di sciopero nel settore gommaplastica

Comunicato stampa nazionale

Le Segreterie nazionali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil confermano il blocco delle flessibilità organizzative e del lavoro straordinario e predispongono un primo pacchetto di 8 ore di sciopero entro il mese di novembre per il settore della gomma plastica (circa 140 mila addetti).
Per i sindacati le iniziative decise nel corso dell’assemblea nazionale dei delegati dello scorso 27 ottobre 2017 a Milano, che avevano lo scopo di riaprire la discussione sull’art.70 del Ccnl con la Federazione, non hanno sortito gli effetti sperati di riapertura del dialogo e di non compromissione ulteriore del sistema di relazioni industriali. Appare del tutto evidente che Confindustria e la Federazione GommaPlastica abbiano scelto il terreno del conflitto e non quello del dialogo tra le parti.
“Purtroppo dobbiamo registrare che il nostro appello al buonsenso è rimasto inascoltato – hanno spiegato le Segreterie – Non solo la Federazione GommaPlastica continua a sottrarsi alla responsabilità del confronto, ma non perde occasione per dispensare alle aziende associate consigli e circolari operative su come fare per togliere soldi dalle retribuzioni dei lavoratori”.
Oltre al valore economico proprio della vertenza, è in discussione il ruolo e il valore del contratto collettivo nazionale di lavoro che Confindustria vuole indebolire se non cancellare a vantaggio di un modello contrattuale che destruttura le retribuzioni e aumenta le diseguaglianze tra i lavoratori.

Roma, 07 novembre 2017

Patronato Inca Cgil: aperti 4 nuovi sportelli all’estero

schedario inca cgil

Nella sua attività all’estero, l’INCA lancia l’apertura di quattro sportelli dedicati esclusivamente alla cosiddetta “Nuova Emigrazione” italiana.

Questi sportelli sono a Barcellona, Bruxelles, Londra e Parigi. Grazie alla collaborazione con la nostra associazione ITACA (e con altre che hanno già iniziato ad aderire alla nostra rete) nelle prossime settimane apriremo altri sportelli: possibilmente, in tutte le grandi città “preferite” dai nuovi migranti italiani.

Il tema delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi all’estero assume ormai una rilevanza estrema, non solo nei numeri, ma anche nell’implicazione politica che facilmente immaginate.

Per quanto ci riguarda, il punto è sempre lo stesso: garantire il pieno rispetto dei diritti dei nostri assistiti, in qualsiasi parte del mondo e da qualsiasi paese provengano. In questo caso, anche e soprattutto di coloro che magari non conoscono l’importanza o addirittura l’esistenza del patronato anche all’estero.

Coordinamento dell’Area “Migrazioni e Mobilità Internazionali” INCA CGIL

PER INFO https://itacaonline.org/

Truscia (Filctem Cgil): no alla vendita delle azioni Iren

COMUNICATO STAMPA

Genova, 10 ottobre 2017. Lo abbiamo detto con chiarezza un anno fa quando la Giunta Doria decise, unitamente agli altri sindaci, di portare la presenza pubblica dal 51% al 40% con la finalità di cessione delle azioni attraverso il meccanismo del voto maggiorato. Oggi che il titolo in borsa ha acquisito valore, anche grazie alle politiche di mancato turnover e di minore attenzione al territorio volute dal nuovo management, la strada aperta dalla precedente Giunta viene praticata da quella attuale, di comune accordo con la Giunta pentastellata di Torino e con le altre proprietarie del gruppo, per fare cassa.

Noi siamo contrari a tale operazione perchè apre la strada a possibili privatizzazioni dell’azienda e perche’ il percorso già tracciato di future fusioni consentirà ai soggetti istituzionali di venire meno ai propositi espressi pubblicamente.

Noi siamo contrari perchè il ruolo di controllo nei confronti di un gruppo che opera in settori protetti (con un management che si fa scudo in caso di scelte incomprensibili, come già avvenuto in passato, della copertura in termini economici dei cittadini) sarà sempre meno garantito.

Come Filctem Cgil contrasteremo sempre scelte dettate da motivazioni economiche che indeboliscono la presenza pubblica e vigileremo sull’operato dell’attuale giunta affinchè dimostri di voler assumere quel ruolo di controllo che gli compete, così come espresso dal Sindaco Bucci durante l’incontro di giovedì 28 scorso con i sindacati di categoria, operando così un cambio di passo sulla gestione precedente.

Francesco Truscia

Segreteria Filctem Cgil Genova

Futuro di Carmagnani e Superba: il sindacato non starà a guardare

piattaforma petrolifera

Comunicato stampa

Genova, 21 settembre 2017. Il sito dei depositi costieri genovese è presente da sempre a Multedo, ed è rappresentato da due aziende, Carmagnani e Superba, che insieme contano una ottantina di dipendenti.

Il sito fu collocato sul mare non per un capriccio industriale, ma perché era richiesto dalla tipologia dei prodotti. Dai depositi i prodotti vengono tutt’ora distribuiti in tutto il nord ovest e mai sono stati utilizzati per la trasformazione (e quindi non sono mai stati dei petrolchimici, ma depositi costieri). L’attività è considerata strategica e per questo motivo è presente in tutti i principali porti del Mediterraneo e dei Mari del Nord.

Il fatto che due aziende di questa importanza intendano investire sul territorio aumentando l’occupazione è un fatto piuttosto raro nella nostra città che merita una considerazione seria da parte della politica. Si è sempre alla ricerca di investitori e ora è paradossale che si rischi di perdere capitali e posti di lavoro rivolti ai giovani.

Per questo siamo rimasti spiacevolmente stupiti che dopo anni (il primo progetto di trasferimento, al quale ne sono seguiti moltissimi altri, è degli anni ottanta e tra un rimpallo e l’altro della politica sono tutti naufragati) in cui si è chiesto a queste due aziende di adoperarsi per soluzioni che coniugassero i loro interessi con quelli della città, la risposta di politica e istituzioni è stata totalmente inadeguata.

La Filctem Cgil chiede alla politica e alle istituzioni una assunzione di responsabilità che coniughi sviluppo e sostenibilità aziendale ed auspica che questa proposta o qualsiasi altra soluzione che tenga sul territorio le due aziende debba essere perseguita concretamente in tempi brevi. Dalle dichiarazioni di Superba infatti si è compreso che se non si deciderà in fretta, l’Azienda non solo rinuncerà ad investire su Genova, ma essendo l’attuale sito non più produttivo, in breve tempo chiuderà l’attività con il risultato paradossale di perdere investimenti, nuovi posti di lavoro e trovarsi invece con esuberi di personale altamente qualificato.

Non c’è più tempo per indecisioni politiche, bisogna decidere ed in fretta: in caso contrario il sindacato non starà a guardare.

Antonio Grifi
Segretario Generale
Filctem Cgil Genova

Lotta al dissesto idrogeologico e opportunità per i lavoratori svantaggiati

Lotta al dissesto idrogeologico in Liguria e opportunità di impiego per lavoratori svantaggiati. Sono i punti qualificanti dell’Accordo sottoscritto stamattina in Regione e che segna il completamento di una trattativa che Cgil Cisl Uil insieme alle categorie Fillea, Filca e Feneal hanno portato avanti in questi mesi, insieme alle altre parti sociali e l’associazionismo, nell’ambito della Cabina di Regia per lo sviluppo e la crescita sul territorio.
Con l’Accordo, primo del genere in Italia, viene normata la modalità di assegnazione degli appalti di qualsiasi importo nella parte relativa all’occupazione dove l’assunzione di lavoratori in situazione di difficoltà diventa obbligatoria an¬che per le opere di modesta entità economica. Per Cgil Cisl Uil, Fillea, Filca e Feneal si tratta di uno strumento importante che sancisce un principio fondamentale dell’azione sindacale ossia che solo con il lavoro ci si può emancipare e uscire dal disagio economico e dalla povertà.
Affinché il sistema funzioni occorre riorganizzare la rete dei servizi pubblici e compito della  Regione Liguria è quello di investire risorse a partire dai centri per l’impiego. Dopo il risultato del referendum costituzionale, i centri per l’impiego sono rimasti in una sorta di limbo organizzativo del quale nessuno ha la responsabilità diretta, realtà che si ripercuote pesantemente sui lavoratori e sui servizi ai cittadini.
Dopo questo importante risultato Cgil Cisl Uil e le categorie interessate intendono continuare il confronto con la Regione affinché l’accordo diventi un punto di riferimento per l’aggiudicazione di tutti gli appalti pubblici, a partire dall’efficientamento energetico del patrimonio immobiliare pubblico sul quale, al pari del dissesto idrogeologico, la Regione può contare su cospicui fondi europei.

Federico Vesigna – Antonio Graniero – Mario Ghini, Segretari Generali Cgil, Cisl, Uil Liguria
Fabio Marante – Salvatore Teresi – Fabrizio Tassara, Segretari Generali Fillea, Filca, Feneal Liguria

Clicca qui per l’accordo dissesto idrogeologico 8 settembre

Clicca accordo dissesto idrogeologico 3 luglio