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Cosa facciamo – Spi Genova

Gli ambiti d’intervento del Sindacato pensionati della Cgil sono tantissimi, tutti incentrati sulla necessità di tutelare gli iscritti sia a livello collettivo che individuale.
Dalle pensioni al welfare, passando per il fisco, la sanità e la non autosufficienza, non c’è aspetto della vita dei pensionati e degli anziani che non ci veda in campo su tutto il territorio nazionale: rappresentanza, difesa collettiva del reddito e dei diritti di cittadinanza e di welfare sociale, assistenza e consulenza individuale su pratiche previdenziali, sanitarie e fiscali, informazione e formazione, aggregazione e socializzazione, solidarietà, ascolto e inclusione sociale.

Ci confrontiamo ogni giorno con governi e istituzioni nazionali, regionali e locali: il nostro strumento principale per realizzare gli obiettivi che ci poniamo è la contrattazione sociale e territoriale. La nostra azione si concretizza grazie alla stretta collaborazione con gli altri sindacati di categoria e con tutta la Cgil, avendo sempre ben salda l’idea di coniugare i diritti del lavoro con i diritti universali e di cittadinanza, per tutte le generazioni

Diritti e benessere – Spi Genova

Il Dipartimento Diritti e benessere è emerso come una necessità del Sindacato pensionati Cgil per dare rappresentanza ai nuovi bisogni delle famiglie. Si occupa di apprendimento permanente, di stili di vita, di alimentazione consapevole, di politiche culturali e di socialità.
Si impegna nell’alfabetizzazione degli immigrati e nelle politiche di integrazione sociale, mantenendo rapporti con le università popolari e le associazioni di settore, perché l’accoglienza sia un valore e la solidarietà un dovere.
Attraverso la collaborazione con SuniaFederconsumatori e Auser, il Dipartimento sviluppa politiche formative per le migliaia di iscritti e attivisti del Sindacato pensionati.
Segue inoltre progetti relativi al co-housing sociale e alle politiche dell’abitazione, senza tralasciare temi come la sicurezza e la mobilità degli anziani, al fine di estendere agli spazi e ai luoghi che abitiamo le nostre politiche di tutela e protezione sociale.

Spi Genova – Chi Siamo

Ivano Bosco, Segretario generale

  • rapporti con la Confederazione e categorie attivi
  • rapporti con FNP-CISL UILP-UIL
  • rappresentanza istituzionale e internazionale
  • cultura, memoria
  • rapporti con istituti scolastici
  • sicurezza e legalità
  • rapporti con associazioni
  • politiche dell’immigrazione
  • comunicazione

Collaborano con il Segretario generale:

Funzionari:

Stefano Busi (in forza dal primo maggio 2023)

– memoria, cultura
– rapporti con istituti scolastici
– politiche giovanili, rapporti intergenerazionali
– sicurezza e legalità
– rapporti con associazioni e territori
– politiche immigrazione

Francesco Abondi
comunicazione

Apparato:

Paola Camposano
– comunicazione, gestione siti e social

Collaboratrice:

 Elisabetta Tipaldo

– sicurezza, legalità
– politiche immigrazione
– rapporti con istituti scolastici

Armando Firpo,  Segretario Dipartimento Organizzazione

  • organizzazione eventi, manifestazioni
  • tesseramento, risorse, politiche dei quadri
  • informatizzazione
  • rapporti organizzativi con sistema servizi CGIL e società collegate
  • organizzazione degli ambiti territoriali (leghe, strutture congressuali)
  • personale
  • privacy
  • continuità di tesseramento

Collaborano nel Dipartimento Organizzazione:

Funzionari:

Rosella Scuneo
amministratrice, gestioni finanziarie
– eventi e manifestazioni
– monitoraggio tesseramento, privacy

Francesco Abondi
privacy, rapporti organizzativi con le leghe, divulgazione Liberetà

Apparato:

– Federica Gilardi amministrazione

– Jessica Costanzo amministrazione

– Guglielmo Prando privacy, gestione informatica

– Paola Camposano attività di Segreteria, archivio apparati leghe e assemblee generali

– Sara Bruzzone, attività di Segreteria, archivio apparati leghe e assemblee generali, ufficio tesseramento

– Matteo Seu attività di Segreteria, archivio apparati, leghe e assemblee generali, gestione abbonamenti giornali e riviste

Guido Fassio, Segretario Dipartimento Contrattazione sociale territoriale

  • Linee politiche della contrattazione sociale e territoriale
  • contrattazione politiche dell’invecchiamento, mobilità per anziani
  • Osservatorio contrattazione sociale e territoriale
  • Osservatorio bilanci EE.LL.
  • fiscalità locale
  • rapporti con Auser, Federconsumatori. Sunia inerenti alla contrattazione sociale e territorial e rapporti con associazioni, movimenti sui territori inerenti alla contrattazione sociale e territoriale

Collaborano nel Dipartimento Contrattazione Sociale e territoriale:

Funzionari:

Stefano Busi Politiche dell’abitare. Collabora nel rapporto con le associazioni e lo sviluppo della contrattazione sociale territoriale

Apparato:

Paola Camposano Osservatorio Nazionale Contrattazione Sociale

Ivana Olivieri, Segretaria Dipartimento Previdenza e Formazione

  • politiche previdenziali pubbliche private
  • relazione con sedi INPS e con CIV INPS
  • rapporto di consulenza e informazione telematica con i pensionati
  • rapporti con il Patronato
  • politiche di tutela al reddito
  • politiche della Formazione

              Collaborano nel Dipartimento Previdenza e Formazione:

Funzionari:
Stefano Busi Politiche della formazione.

Collaboratrice:
Paola Repetto  CIV INPS (Comitato Indirizzo e Vigilanza INPS)

Apparato:

Guglielmo Prando Politiche della Formazione

Giuliana Parodi, Segretaria Dipartimento Socio Sanitario

  • Politiche sanitarie
  • Politiche sulla non autosufficienza
  • Osservatorio case di riposo, RSA
  • Politiche del Benessere
  • Politiche sociali
  • Contrattazione di genere in relazione al Coordinamento donne
  • Politiche di genere

                            Collaborano nel Dipartimento Socio Sanitario:

Funzionari:

Franco Marasco Coordinatore regionale Politiche socio-sanitarie, Progetto Ufficio Handicap
Stefano Busi Dipartimento Benessere
Francesco Abondi
Dipartimento Benessere

Collaboratrici:
Isa Raffellini Coordinatrice Regionale Donne Spi
Elisabetta Tipaldo Politiche di genere

I Dipartimenti Previdenza e Socio Sanitario collaborano per funzionamento degli Sportelli Sociali avvalendosi del contributo della compagna Paola Camposano.

Tutti i Dipartimenti dovranno collaborare tra loro e cooperare per la migliore riuscita dell’azione dello SPI.

A tal proposito, saranno previste periodiche riunioni congiunte tra gli stessi, a carattere anche regionale.

Le riunioni saranno coordinate dal compagno Franco Marasco.

Sull’odio e il razzismo non saremo neutrali

mai più razzismi e fascismi

Non ci giriamo intorno. Anche tra gli iscritti alla Cgil c’è chi sostiene le ragioni del governo giallo-verde, c’è chi lo ha votato e c’è chi ne condivide lo spirito e le modalità.

Non è una novità. È da tempo che un pezzo importante della nostra base di rappresentanza si è spostata dai partiti di centro-sinistra a quelli più a destra, oggi definiti a torto o a ragione sovranisti e populisti.

Elettori della Lega e dei Cinque Stelle sono tra i lavoratori – nelle grandi fabbriche, nelle piccole e medio aziende, negli uffici, nelle corsie degli ospedali, nei centri commerciali – e anche tra i pensionati.

Le motivazioni sono molteplici, prima fra tutte quella di non essersi sentiti rappresentati e tutelati dalle politiche messe in atto in questi anni dalla sinistra.

Di certo c’è che un peso rilevante ce lo ha avuto la crisi che ha minato le certezze, che ha ridotto i diritti dei cittadini e che non è stata ancora risolta.

Ma non possiamo negare che un impatto determinante lo ha avuto anche la questione migratoria, la paura del diverso e l’agitato pericolo di un’invasione di immigrati nel nostro paese che però sappiamo essere molto più percepita che reale.

Mi capita sempre più spesso di partecipare ad assemblee dove ci sono pensionati che parlano del loro senso di insicurezza e delle diffidenze che hanno nei confronti di chi viene da lontano scappando da guerre, fame e miserie.

Sollevano problemi reali, parlano del degrado delle loro città, denunciano di sentirsi soli e vulnerabili, chiedono che l’immigrazione sia controllata e governata.

Nella stragrande maggioranza dei nostri iscritti prevale una condanna e una presa di distanze dalle parole e dagli atteggiamenti del Ministro degli Interni Matteo Salvini. Dobbiamo però essere anche consapevoli che c’è anche chi ne condivide gli obiettivi, le modalità e il linguaggio. Non possiamo e non dobbiamo mettere la testa sotto la sabbia, ma affrontare quindi il problema per quello che è.

Dobbiamo tornare a svolgere un ruolo – che in parte abbiamo sacrificato in questi anni – di orientamento sui valori della giustizia sociale, dell’uguaglianza e della solidarietà nei confronti di chi si iscrive alla nostra Organizzazione. Le loro paure vanno ascoltate, guidate e incanalate ma dobbiamo sbarrare nettamente la strada al razzismo e all’intolleranza.

Questo significa tornare a parlare con le persone, incontrarle, spiegarsi, discutere con loro. Anche aspramente. Anche a costo di non capirsi. Anche a costo di perdere qualche iscritto.

Lo dico senza paura di essere smentito: quello che sta succedendo sull’immigrazione non è degno di un paese civile. Il problema non è il singolo, non è la persona di Salvini, ma l’azione del governo stesso. Perché ricordo a tutti che il governo è uno solo e non ci sono i buoni da una parte e i cattivi dall’altra.

Serve una reazione e serve soprattutto tornare a guardarsi negli occhi. Questo è quello che dovrebbe fare un Sindacato ed è questo quello che ricominceremo a fare.

È partito da poco il Congresso della Cgil. Da settembre in poi ci saranno decine di migliaia di assemblee con i lavoratori e i pensionati in tutto il paese. È un’occasione preziosa e unica che non va sprecata. Non commettiamo l’errore di guardare solo al nostro ombelico. Sfruttiamola per riprendere il filo dei valori su cui si basa la civile convivenza, la nostra Costituzione e anche l’adesione alla Cgil.

Abbiamo una responsabilità grande, un ruolo importante e la possibilità di incidere. È ora che questo ruolo lo giochiamo a pieno, a viso aperto e senza tentennamenti. Di fronte all’odio, alla violenza, al razzismo e all’intolleranza non possiamo più permetterci di essere neutrali.

Ivan Pedretti, Segretario Generale Spi Cgil Nazionale

Pensioni: da quelle d’oro si sta arrivando a quelle di bronzo

bandiera spi 1
bandiera spi 1

Il prof. Brambilla è un autorevole esperto di previdenza della Lega di Salvini, ma anche “ascoltato” consigliere del nuovo Governo. C’è da fidarsi, quindi, di quello che dichiara come di possibile reale orientamento del Governo stesso.

Nell’intervista pubblicata su “La Stampa” del 27 luglio, conferma che l’APE sociale non ci sarà più, sostituita dalla cosiddetta “quota 100” (64 anni di età e 36 di contributi), peggiorando così la situazione di tanti lavoratori che potrebbero andare in pensione con 63 anni e 30 o 36 anni di lavoro e tante donne che potrebbero, alle stessa età, andare anche solo con 28 anni di contributi.

Ma le novità che si scoprono in questa intervista sono diverse. A proposito delle cosiddette “pensioni d’oro” il prof. Brambilla ci informa del fatto che il ricalcolo delle pensioni oltre i 4 mila euro netti (ma non erano 5 mila?) non si farà, pur essendo stato sbandierato come uno dei capisaldi del contratto di governo, in materia previdenziale. Non si farà perché, come sosteniamo da sempre, non si può fare visto che, scrive Bambilla: per i dipendenti pubblici, “non ci sono i dati sui contributi versati” e coloro che sono andati in pensione oltre i 65 anni di età, i livelli alti, con redditi alti che danno vita a pensioni alte, “mi sembra difficile andarli a toccare” .

“Per non farci rimbeccare dalla Corte Costituzionale”, continua, il contributo dovrà essere “temporaneo, ragionevole, progressivo e proporzionale”, cioè, traduciamo noi, non si potrà chiedere troppo ai più ricchi. E quindi? Si dovrà stabilire dove mettere l’asticella. Il professore scrive che si potrebbe iniziare “da 2 mila euro lordi”, un po’ più di 1.500 netti. Solo ieri sera il ministro del Lavoro Di Maio ha dichiarato che non si toccheranno le pensioni sotto la soglia dei 4 mila netti; a chi credere?

Il professore, ci conferma che per tirare fuori il miliardo, miliardo e mezzo che si propongono di rastrellare bisogna scendere ben sotto le pensioni “d’oro”, e anche a quelle “d’argento”: siamo al bronzo.

In sostanza “una tassa di scopo” pagata solo dai pensionati. E quanti sono in Liguria? Sopra ai 2 mila euro lordi ci sono circa 150 mila pensionati (su 480 mila) e sopra ai 3 mila lordi sono soltanto 25 mila.

Comunque, per farne cosa di quelle risorse? L’obiettivo dichiarato è sostenere le imprese che assumono. Il sindacato dei pensionati la pensa diversamente: eventuali risparmi devono restare nel sistema pensionistico, a favore delle future pensioni dei giovani.

In ogni caso siamo certi che la Corte sarebbe a “sentenziare”: i denari che provengono dal sistema previdenziale non devono essere usati per finalità diverse; è già successo.

Bruno Sciaccaluga
Segretario Generale Spi Cgil Liguria

Comunicato stampa del 27 luglio 2018

Ericsson licenzia, il giudice reintegra, l’azienda trasferisce

Ericsson Comunicato stampa

COMUNICATO STAMPA

Nell’epoca di Industria 4.0 ci sono comportamenti che proprio non riescono ad evolvere in nuove e più evolute direzioni. E’ il caso di Ericsson che nell’estate del 2017 ha provveduto ad una serie di licenziamenti (60 solo a Genova). Alcuni di questi lavoratori si sono appoggiati al sindacato per impugnare questi provvedimenti ritenuti illegittimi, tanto che, facendo ricorso al giudice, stanno trovando accoglimento da parte di tutti i tribunali d’Italia, i quali ordinano la reintegra.

Per tutta risposta Ericsson reintegra le persone, ma le trasferisce in altre città. A Genova, almeno per i casi seguiti da Slc Cgil e dagli avvocati Agostino Califano e Nicolò Bosco, questa situazione scandalosa al momento non si è verificata e la speranza è quella di non dover tornare più sull’argomento.

Quello che viene da chiedersi è il senso di questo accanimento nei confronti di lavoratori che non hanno trovato un’alternativa, e hanno bisogno di lavorare. A livello nazionale Slc Cgil Fistel Cisl Uilcom Uil hanno chiesto di fermare i trasferimenti e di trovare un percorso per utilizzare i lavoratori reintegrati nelle sedi di provenienza.

Continuare con l’azione legale, per impedire l’accesso ai lavoratori reintegrati, non è una soluzione, è un atto socialmente sbagliato, è uno sperpero di risorse, e lascia ferite aperte di cui non se ne vede la necessità, soprattutto in un momento in cui le ultime vicende relative alle commesse, restituiscono maggior forza e opportunità all’Azienda.

 

Dal 2 luglio la quattordicesima a 100 mila pensionati

quattordicesima spi

Sono circa 100 mila i pensionati liguri che nel mese di luglio riceveranno la cosiddetta quattordicesima. Anche quest’anno, infatti, verrà erogata una somma aggiuntiva a tutti gli over 64 pensionati (compiuti entro il 30 giugno 2018), sia ex dipendenti sia ex autonomi, che rispondono al requisito anagrafico, hanno un reddito individuale fino a 2 volte il trattamento minimo (507,42 euro) e sono titolari di una pensione da lavoro (comprese le pensioni di reversibilità). Da questo beneficio, infatti, sono escluse le pensioni indennitarie e assistenziali e l’entità della quattordicesima è commisurata ai versamenti contributivi effettuati.

Grazie all’accordo del 2016 tra Governo e Sindacati dei Pensionati di Cgil Cisl Uil, la quattordicesima, precedentemente erogata ai pensionati con reddito individuale fino a 1,5 volte l’assegno sociale, è stata estesa ai percettori di reddito individuale fino a 2 volte l’assegno sociale. Per coloro che percepiscono una pensione fino a 1,5 volte l’assegno sociale, l’importo della quattordicesima è aumentato.

In Liguria gli aventi diritto sono complessivamente quantificabili intorno ai 100 mila pensionati. L’approssimazione è determinata dal fatto che, sebbene percettori di pensioni basse, si può essere titolari di altri redditi di altra fonte ed anche dalla definizione delle classi di importo resa disponibile dall’INPS.

La quattordicesima sarà accreditata sulla pensione di luglio, in pagamento dal 2 luglio, ma attenzione: chi rientrasse nei requisiti richiesti, ma non la dovesse percepire, deve attivarsi direttamente presso l’Istituto di Previdenza oppure chiedere informazioni e assistenza ad una sede Spi Cgil per una verifica ed un eventuale ricorso.

Paola Repetto Segretaria Spi Cgil Genova