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C’è una grande preoccupazione sul futuro del porto spezzino, che condividiamo con i lavoratori e gli imprenditori- dice Stefano Bettalli, Segretario generale della Filt Cgil della Spezia- lo scenario generale del settore è molto cambiato, anche a causa della pandemia, e rispetto alle nuove sfide della portualità noi siamo indietro; per usare una metafora automobilistica il porto della Spezia non è in pole position, ma arranca a metà; oggi Genova e Livorno hanno sciolto nodi importanti e fanno investimenti, pensiamo a Genova con i progetti della nuova diga e del Terzo Valico.”

Continua il sindacalista: “Noi alla Spezia ci siamo cullati su un modello vincente, ma passato, che oggi non è più performante perché non abbiamo fatto gli investimenti necessari. C’è un calo di volumi generale, ma Spezia cresce ancora meno rispetto ai competitor. Ora dovremmo partire con l’ampliamento del porto verso Lerici, con il collegamento del molo Garibaldi e la marina del Canaletto. E sarebbe importante che Spezia potenziasse la struttura ferroviaria: ben venga l’idea di allestire i treni anche a Santo Stefano, e l’agenzia che gestisce questo servizio non deve essere in mano a un operatore portuale, ma a un soggetto terzo. E ci deve essere una regia per una valorizzazione e razionalizzazione degli spazi del retro porto di Santo Stefano.”

Bettalli entra nel cuore della questione: “Tutto ruota attorno a Contship, che è qui da diversi anni ed aveva firmato una concessione in cambio di investimenti e nuova occupazione che invece non si sono visti; poco tempo fa, con l’arrivo del Presidente Sommariva, la concessione è stata rinegoziata; adesso Contship deve fare gli investimenti, altrimenti ci chiediamo perché debba rimanere a Spezia a tutti costi. La mancanza di una strategia chiara di Contship è il freno allo sviluppo del porto della Spezia. Un’azienda che negli ultimi tre anni ha portato a casa un utile netto di 100 milioni, in un territorio che non è il suo e con centri decisionali in altri luoghi, deve avere con il mondo del lavoro e delle imprese del territorio un atteggiamento molto diverso, più collaborativo e disponibile al confronto ed al dialogo.”

Conclude il Segretario della Filt Cgil: “O Contship da garanzia per il rispetto degli impegni presi o credo che si debba prendere in considerazione, come misura estrema, la scelta di revocare la concessione qualora gli impegni vengano meno. Alla città, in tutte le sue articolazioni politiche, istituzionali, associative, chiedo: Contship ha dato tanto alla città, ma la città ha dato tanto a Contship; considerato che oggi chi muove la filiera del trasporto merci non sono più i terminalisti, ma gli armatori, davvero pensiamo di affidare il rilancio del porto di Spezia ad una società che negli ultimi anni ha subito un notevole ridimensionamento?”

Marco Ursano

UFFICIO STAMPA E COMUNICAZIONE CGIL LA SPEZIA