Claudio Croci risponde a Paolo Fasce
Al Secolo XIX
e pc Al personale dell’Istituto
Tecnico Nautico San Giorgio
Genova
Al Direttore Generale
USR Liguria
Corre l’obbligo alla scrivente segreteria di rispondere all’attacco portato al sindacato dal
dirigente scolastico Paolo Fasce nel suo articolo sul Secolo XIX del 8 gennaio 2022. In esso si trova
l’affermazione che sarebbero le “inerzie particolarmente penose” (parole sue) sindacali ad
aver impedito la “sottoscrizione di nuovi protocolli che consentano di affrontare più
liberamente la pandemia”. Difficile capire a quali protocolli si riferisca. Il sindacato
confederale, la FLC CGIL e la stessa confederazione CGIL in particolare, da quando questa
tragedia è iniziata hanno, proprio attraverso la sottoscrizione di protocolli, garantito la
ripresa in sicurezza delle attività scolastiche per almeno due volte, durante lo scorso e il
presente anno scolastico. Il problema è che il contenuto di quei protocolli è stato spesso
vanificato dalle scelte dell’amministrazione e del Governo stesso, che non ha approfittato
della dura lezione che questa pandemia ci ha impartito per rivedere alcune scelte, queste sì
“penose”, degli anni (ma forse dovremmo dire decenni) passati. Ci riferiamo ai continui
tagli agli organici, che hanno generato il ben noto sovraffollamento delle classi (no, non le
chiameremo classi pollaio, i nostri bambini e i nostri giovani non sono volatili…); ma anche
ai concorsi mancati, alle mancate stabilizzazioni dei precari, all’incapacità di costruire
percorsi formativi in ingresso, per docenti e ATA, che consentano di fornire al personale
che opera nelle scuole del terzo millennio quelle competenze che sole possono consentire di
affrontare le complessità della scuola dell’autonomia. È vero, talvolta alcuni non sono
adeguati a tale complessità. Difficile capire perché la colpa dovrebbe essere del sindacato e
non delle politiche governative!
Ci vorremmo poi soffermare su un’altra discutibile affermazione contenuta nell’articolo del
prof. Fasce. Quella che sostiene che il diniego di un collegio dei docenti ad una proposta del
dirigente scolastico, nel caso specifico quella di utilizzare la didattica a distanza in
occasione di allerte meteo, sia dovuto a ragioni corporative di matrice sindacale e non a
considerazioni didattiche. Pur non potendo negare che nel corpo docente siano talvolta
presenti tali pulsioni corporative, figlie di una deriva individualista che non sempre
risparmia la scuola, la materia è senz’altro didattica. Si tratta di decidere se, in occasione di
un evento eccezionale che prevede la sospensione delle attività didattiche queste debbano
senza discussione essere sostituite da attività online. La materia è prettamente didattica, e
quindi riconducibile alle competenze primarie dell’organo collegiale. E l’esistenza degli
organi collegiali non dovrebbe essere mai vissuta, in una democrazia, come una limitazione.
Certo, la discussione sul complesso rapporto tra i poteri del dirigente scolastico e quelli
degli organi collegiali a lui equi ordinati, collegio dei docenti e consiglio d’Istituto, va
senz’altro fatta, e anche nel sindacato la questione è aperta. Ma questo rapporto si gioca
anche a livello di rispetto reciproco delle competenze primarie dei vari organi. Se quello
monocratico, il dirigente scolastico, vive con fastidio l’esistenza di un altro legittimo potere,
difficilmente le sue proposte, anche quando interessanti e innovative nel merito, potranno
essere approvate. E in ogni caso, negare il valore delle scelte collegiali nella scuola pubblica
disegnata dalla nostra Costituzione è semplicemente inaccettabile. La democrazia, è vero,
talvolta è faticosa. La sua mancanza è un male di gran lunga peggiore! Per un sindacato
confederale, quale è la FLC CGIL, che crede nel valore della comunità educante, tanto da
aver sottoscritto un contratto collettivo nazionale di lavoro che reca al suo interno un
articolo ad essa dedicato, democrazia, autonomia nella responsabilità, collegialità sono i
tratti fondanti della scuola. Quella che ha il mandato di formare i cittadini del futuro. Siamo
convinti che anche il dirigente scolastico del prestigioso Nautico S. Giorgio dovrebbe
condividere questi valori fondamentali.
Il segretario generale FLC CGIL Liguria
Claudio Croci