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Il 25 aprile – l’antifascismo valore fondante della Cgil –

In una fase difficile della vita del Paese, in cui c’è bisogno di ripartire nel segno dell’unità, della responsabilità e della coesione sociale, vogliamo ribadire unitariamente il valore della centralità del lavoro, per ricostruire su basi nuove il nostro Paese e affrontare con equità e solidarietà le gravi conseguenze economiche e sociali della pandemia.

Per la seconda volta non possiamo celebrare il 25 aprile per strada e nelle piazze. Stiamo combattendo un’altra difficile battaglia, fronteggiando la grave emergenza sanitaria con tanti sacrifici da parte di tutti. Nondimeno è obbligo per noi fare memoria.

Le iniziative previste per la giornata del 25 aprile e per i giorni precedenti, a Savona come nelle altre parti del Paese, sono per difendere e dare qualità alla nostra democrazia e ricordare il significato del 25 aprile: liberazione dell’Italia dall’occupazione nazifascista.

Non potremo sfilare seguendo la banda intonando l’Inno di Mameli e Bella Ciao per le vie di Savona, con orgoglio città Medaglia d’oro per la Resistenza. Ma non verrà meno la consapevolezza del sacrificio dei moltissimi, giovani e meno giovani, che ha consentito al nostro Paese di raggiungere mete ardue e insperate. Innanzitutto la fine della guerra. Una guerra terribile e sanguinosa, accompagnata dall’orrore della Shoah.

Occorre riaffermare con maggiore forza il valore ideale e culturale dell’articolo 11 della Costituzione che recita: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.

Ricordiamo la resistenza armata sulle nostre colline, ma anche quella del LAVORO , delle lavoratrici e dei lavoratori che con gli scioperi del ‘43 e, soprattutto, quelli del 1 marzo 1944 che coinvolsero migliaia di operai nel Savonese dalla costa all’entroterra Valbormidese – Piaggio , Brown Boveri , Scarpa e Magnano , Ilva e tanti altri , contribuirono alla liberazione del nostro Paese: molti di loro, per il loro impegno civile e politico furono deportati e spesso non ritornarono più dalle loro famiglie.

Il 25 aprile è la festa di tutte le italiane e tutti gli italiani. Nessuno escluso. Troppo spesso sentiamo dichiarazioni di propaganda politica che parlano della Festa di Liberazione come ricorrenza divisiva. Non c’è nulla di più sbagliato. La Costituzione è nata dalla Resistenza, fondamento etico e storico dello Stato nel quale viviamo, della Repubblica, della democrazia in Italia.

Il 25 aprile deve rinsaldare in ciascuno di noi gli ideali di democrazia e libertà, nonché un profondo antifascismo, contro i sentimenti di odio, violenza, razzismo e intolleranza che per un ventennio contaminarono l’Italia e che ora non solo riaffiorano ma si manifestano apertamente con prepotenza e arroganza. Sentimenti anticostituzionali, divisivi, contro i quali lottiamo quotidianamente, anche come Sindacato ,perché sia eliminato ogni rigurgito fascista.

L’antifascismo unisce il 25 Aprile e il Primo Maggio ( l’Italia si cura con il Lavoro)

Il fascismo odiava i lavoratori. Li discriminava, li faceva licenziare, deportare, li picchiava, li assassinava. Bastava si opponessero al regime. Bastava difendessero i propri diritti. Li odiava così tanto da abolire anche il Primo Maggio. Troppo sovversivo. Troppo spontaneo. Troppo operaio.

All’inizio del ventennio vennero chiuse e distrutte tutte le Camere del Lavoro: solo dopo la Liberazione,  dopo il 25 aprile 1945, anche quella festa tornò libera insieme all’Italia. Ecco perché da allora c’è un filo rosso, democratico, repubblicano e antifascista che lega indissolubilmente queste due date.

La CGIL ha aderito all’iniziativa promossa dall’Anpi dal titolo “Strade di Liberazione”.

Iniziativa che invita i cittadini a deporre un fiore sotto le targhe delle vie , delle piazze, nei luoghi di lavoro dedicate ad antifascisti e a partigiani . In questo modo il 25 aprile il Paese, seppur con i distanziamenti a causa del virus, si ritroverà riunito intorno a quella straordinaria stagione di lotta per la libertà e la democrazia . Un fiore che diverrà una luce accesa sul sacrificio di tante donne e uomini da cui sono nate la Repubblica e la Costituzione , consci del fatto che la nostra Repubblica si fonda sui valori dell’antifascismo e delle resistenza .

Anche quest’anno, nel rispetto delle norme previste per l’emergenza sanitaria, la CGIL di Savona sarà al fianco dell’ANPI provinciale nelle diverse iniziative previste nella nostra città e in provincia per ricordare i partigiani e la Resistenza.

Oggi Resistenza significa lotta all’indifferenza, lotta alle diseguaglianze che la pandemia ha aumentato. Significa almeno per noi, per il Sindacato Confederale , più sanità pubblica , più scuola pubblica , il diritto al lavoro. E la pace.

Qualche settimana fa la nostra Camera del Lavoro di Savona ha celebrato il suo 120 ° anniversario

– 7 aprile 1901 / 7 aprile 2021. Siamo tra le organizzazioni più longeve di questo Paese proprio perché facciamo della Confederalità uno dei valori fondanti, perché siamo convinti che nessuno si salva da solo ancor più in un momento drammatico come questo.

Abbiamo utilizzato una frase che ci accompagnerà per tutto il 2021 , che riassume l’importanza della memoria insieme alla sfide per il futuro “oggi è l’inizio del nostro futuro grazie al lavoro di ieri”.