image_pdfimage_print

Si terrà lunedì 27 dicembre lo sciopero dei dipendenti della Banca Nazionale del Lavoro contro la riorganizzazione del Gruppo. Il piano presentato alle Organizzazioni sindacali include esclusivamente strategie di contenimento dei costi, senza alcuna manovra espansiva che valorizzi  azienda e dipendenti. A livello nazionale sono stati paventati oltre 900 esuberi su 12 mila dipendenti e la chiusura di 135 agenzie su 705 di cui 44 nel 2022. A livello regionale le ripercussioni si avranno in particolare a Genova dove per l’anno nuovo sono già previste le chiusure delle filiali di Pegli e Nervi, una a Savona. Lo sciopero del 27 dicembre, proclamato da Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin è il primo per Bnl dagli anni ‘90, cioè da quasi 30 anni.

Alla base delle agitazioni sindacali quindi c’è il piano di riorganizzazione che potrebbe portare alle esternalizzazioni di quasi 900 dipendenti del dipartimento informatico e del back office. Quest’ultimo comprende una ulteriore divisione in sette reparti. Pur riportando ottimi risultati di bilancio, la Bnl ha deciso di affidare le due divisioni a società esterne, e i sindacati temono che, oltre a mettere a rischio gli 836 dipendenti di Bnl, si possa creare un precedente molto grave per il settore bancario.

Per questi motivi Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin chiedono un cambio di rotta sostanziale e opportunità di crescita formative e professionali che valorizzino i dipendenti di una azienda tra le più antiche del nostro Paese.

Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin Genova e Liguria